Ciao a tutte
"Io non so bene se esiste qualcosa come la lotta di classe,ma,se esiste,è chiaro che noi siamo i vincitori"
(Warren Buffet -Lettera agli azionisti-)
La FIAT ha denunciato il contratto nazionale dei metalmeccanici e intende farne uno ad hoc con i sindacati.
Questa scelta segue di pochi giorni la promulgazione, sulla Gazzetta Ufficiale, della Legge 183/010 che disciplina i rapporti di lavoro per i lavoratori precari e i neo-assunti. La legge in questione prevede che gli atti illeggittimi posti in essere dai datori di lavoro, tipo la conversione del rapporto di lavoro da tempo indeterminato a tempo determinato e l' "illeggittimo licenziamento" saranno,d'ora in poi,sanabili con il versamento "risarcitorio"da un minimo di 2,5 mensilità ad un massimo di 12, limitabili in molti casi a soli 5 mesi.
In pratica i diritti in cambio di contante e pure poco.
Siamo arrivate all'ultimo atto di un lungo viaggio attraverso il mondo del lavoro cominciato con la Legge Treu n°196/97 che sovvertiva il principio che l'assunzione al lavoro avesse normalmente i caratteri di lavoro a tempo indeterminato e lo aggirava permettendo contratti con soggetti giuridici ed economici esterni ad Imprese/Enti/Strutture/Aziende...,nonostante i lavoratori di fatto sostenessero mansioni utili all'Impresa madre.In pratica si prevedeva l'utilizzazione di manodopera assunta da soggetti terzi senza ricorrere all'assunzione diretta.
Aperta questa grossa falla,,ci penserà ,poi,la Legge così detta Biagi n°30/03 ad introdurre il "lavoro intermittente" art.33, "il lavoro ripartito" art.41, "il lavoro a tempo parziale" art.46, "l'apprendistato" art.47, "il contratto ad inserimento" art.54, "il lavoro a progetto e il lavoro occasionale" art.61........
Ora ,la precarietà imposta e codificata sul piano dei rapporti sostanziali,viene ,con la 183/010, normata e normalizzata sul piano delle conseguenze,delle scelte illeggittime del datore di lavoro.
Qualcuna ci dirà che non interessano ,a noi femministe,queste questioni così tecniche.
E ,invece, ci interessano:
perchè tantissime donne sono coinvolte nel mondo del lavoro e ,spesso, rappresentano le fasce più deboli e ricattabili;
perchè ,a dispetto e contrariamente a quelle/i che ci vorrebbero interessate e ci dicono di interessarci solo delle questioni femminili, noi ci occupiamo con un'ottica ed una chiave di lettura femminista, di tutto e di tutti;
perchè la riforma del mondo del lavoro ( e bravi! come utilizzano e stravolgono tutto il lessico! Adesso la chiamano riforma lo smantellamento dei diritti acquisiti in tanti anni di lotte!) ha un'unica matrice,il neoliberismo;
perchè il neoliberismo non investe soltanto il lavoro,ma tutta la società nelle sue articolazioni e non solo la società nostrana,ma anche quella degli altri paesi,con riflessi (immigrazione,missioni militari all'estero......) anche a casa nostra;
perchè la discriminante,in questa società, passa tra chi aderisce al neoliberismo e chi sta da tutt'altra parte,al neoliberismo si oppone e si organizza per progettare e costruire una società diversa.
Elisabetta
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Noi siamo d'accordissimo - ed è la nostra pratica quotidiana nelle nostre realtà - che questi attacchi del padronato e del governo interessano doppiamente le donne, visto che colpiscono doppiamente le condizioni di lavoro e di vita della maggioranza delle donne, per l'intreccio inevitabile che comportano in termini di peggioramento pratico e di aumento dell'oppressione.
Siamo anzi perchè ci sia anche una mobilitazione forte, visibile delle donne, lavoratrici, recarie, disoccupate contro l'insieme di questi attacchi.
Proponiamo di cominciare a discutere sulla necessità di uno SCIOPERO DELLE DONNE che intrecci la questione di classe alla questione di genere.
Parliamone, portiamo/verifichiamo questa indicazione nelle realtà di lotta delle lavoratrici, disoccupate, precarie, nelle lotte territoriali che vedono in prima fila le donne.
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