LE DISOCCUPATE E LAVORATRICI DI TARANTO, DOPO LO SCIOPERO DELLE DONNE,
APRONO LA LOTTA SU ASPETTI DELLA PIATTAFORMA DELLO SCIOPERO.
"VOGLIAMO FATTI E NON PAROLE SULLA CONDIZIONE DELLE DONNE A TARANTO
Passato il 25 novembre, non può e non deve tornare tutto come prima!
La lotta contro femminicidi e stupri deve essere unita alla lotta contro le discriminazioni, oppressioni, condizioni pesanti di vita, che sono spesso alla base delle violenze sessuali
E NOI A TARANTO SU QUESTO FACCIAMO BATTAGLIA!
Nello sciopero delle donne abbiamo costruito una piattaforma.
A Taranto alcuni problemi: lavoro, reddito, casa rappresentano un macigno sulla condizione di noi donne e su questi ora vogliamo conquistare dei risultati concreti.
Non può assolutamente bastare che il Comune a Taranto, o esponenti istituzionali e politici abbiano parlato il 25 novembre di adottare azioni contro la violenza sulle donne, se poi queste azioni non puntano a cominciare a cambiare la nostra condizione di vita.Nella nostra città, del 50% di disoccupati la maggioranza siamo donne.
Senza lavoro e senza reddito, siamo di fatto dipendenti dagli uomini, e non solo economicamente; e quindi non possiamo fare alcuna scelta, non possiamo rompere rapporti violenti, non possiamo liberarci di situazioni familiari oppressive.
Quelle di noi che hanno la "fortuna" di lavorare vengono umiliate e offese con lavori a pochissime ore (meno di 2 ore al giorno o addirittura 45 minuti) e a pochissimo salario (la miseria di 250 eanche 150 euro al mese!) che ugualmente non ci permettono indipendenza/scelte di vita; e questo avviene soprattutto negli appalti pubblici, dove i fatti smentiscono le parole di "essere dalla parte delle donne".
Altro grosso problema è quello delle case: senza possibilità di casa, noi donne siamo costrette a rimanere in case che possono trasformarsi in prigioni, o peggio in tombe per noi.
QUESTA CONDIZIONE DEVE CAMBIARE!!
A partire da:
APRONO LA LOTTA SU ASPETTI DELLA PIATTAFORMA DELLO SCIOPERO.
"VOGLIAMO FATTI E NON PAROLE SULLA CONDIZIONE DELLE DONNE A TARANTO
Passato il 25 novembre, non può e non deve tornare tutto come prima!
La lotta contro femminicidi e stupri deve essere unita alla lotta contro le discriminazioni, oppressioni, condizioni pesanti di vita, che sono spesso alla base delle violenze sessuali
E NOI A TARANTO SU QUESTO FACCIAMO BATTAGLIA!
Nello sciopero delle donne abbiamo costruito una piattaforma.
A Taranto alcuni problemi: lavoro, reddito, casa rappresentano un macigno sulla condizione di noi donne e su questi ora vogliamo conquistare dei risultati concreti.
Non può assolutamente bastare che il Comune a Taranto, o esponenti istituzionali e politici abbiano parlato il 25 novembre di adottare azioni contro la violenza sulle donne, se poi queste azioni non puntano a cominciare a cambiare la nostra condizione di vita.Nella nostra città, del 50% di disoccupati la maggioranza siamo donne.
Senza lavoro e senza reddito, siamo di fatto dipendenti dagli uomini, e non solo economicamente; e quindi non possiamo fare alcuna scelta, non possiamo rompere rapporti violenti, non possiamo liberarci di situazioni familiari oppressive.
Quelle di noi che hanno la "fortuna" di lavorare vengono umiliate e offese con lavori a pochissime ore (meno di 2 ore al giorno o addirittura 45 minuti) e a pochissimo salario (la miseria di 250 eanche 150 euro al mese!) che ugualmente non ci permettono indipendenza/scelte di vita; e questo avviene soprattutto negli appalti pubblici, dove i fatti smentiscono le parole di "essere dalla parte delle donne".
Altro grosso problema è quello delle case: senza possibilità di casa, noi donne siamo costrette a rimanere in case che possono trasformarsi in prigioni, o peggio in tombe per noi.
QUESTA CONDIZIONE DEVE CAMBIARE!!
A partire da:
- sull'immediato, corsi di formazione per le donne su raccolta differenziata/bonifiche, retribuiti e finalizzati al lavoro;
- aumento delle ore di lavoro, non inferiori a 24 ore settimanali, e quindi del salario in tutti gli appalti pubblici, in cui la stragrande maggioranza sono donne;
- priorità nel diritto alla casa per le donne violentate, maltrattate, o capifamiglia.
SU TUTTI E OGNUNO DI QUESTI OBIETTIVI APRIREMO LOTTE.
E SFIDEREMO TUTTE E TUTTI A DIMOSTRARE NEI FATTI DI VOLER CONTRASTARE LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE
Disoccupate, lavoratrici, donne in lotta per la casa di Taranto
Concetta (3451616390)
Fiorella (3339199075)
Katia (3348022767)
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