12/06/10

8 giugno... al fianco di Joy, Hellen e le altre

Sin dal primo pomeriggio di martedì 8 giugno si è tenuto il presidio davanti al tribunale di Milano in concomitanza con l'incidente probatorio per la denuncia del tentato stupro contro Joy da parte dell'ispettore capo Addesso del CIE di Via Corelli.

Al presidio hanno partecipato un centinaio di femministe e antirazzisti, diversi gli striscioni e i pannelli di denuncia e solidarietà in un piazzale in cui era presente un folto schieramento di poliziotti in assetto antisommossa che non hanno perso tempo a mettere in atto la loro azione repressiva con un tentativo di carica all'inizio del presidio quando sono stati lanciati i primi slogan e all'apparire dello striscione "NEI CIE LA POLIZIA STUPRA".

Il pretesto è stato che le compagne cercavano
di avanzare verso la strada trafficata con lo striscione. Le compagne e i compagni presenti non si sono lasciati intimorire ma al contrario hanno contrastato contro i poliziotti denunciando con più forza lo stato di polizia con slogan "Ma quale libertà ma che democrazia, questo è uno Stato di polizia", "Vergogna, vergogna", "Joy libera, Addesso in galera”…

Le compagne del Mfpr hanno portato due striscioni "Libertà per Joy e le altre, processo per l'Ispettore" e "Contro il governo e lo Stato di polizia razzista e sessista, scateniamo la ribellione delle donne" e pannelli con messaggi di solidarietà di donne lavoratrici, precarie, disoccupate di diverse città.

Nel tardo pomeriggio gli avvocati di Joy hanno raggiunto il presidio informando che il giudice ha raccolto le testimonianze di Joy ed Hellen. Nel caso in cui decidesse di continuare ed avviare il processo, non sarebbe necessaria la presenza di Joy ed Hellen. Il 12 giugno scade la detenzione di Joy nel CIE di Modena, c'è la possibilità che venga prolungata, in base al "pacchetto sicurezza" per altri due mesi oppure potrebbe arrivare il decreto di espulsione o, ancora, il riconoscimento al diritto di usufruire dell'articolo 18, che, ricordiamo, ancora non le è stato riconosciuto.

Emozionante è stato poi incontrare direttamente Hellen che ha espresso gioia
per la solidarietà espressa dai presenti con il presidio e per tutte le iniziative che si sono fatte in questi mesi.

Che il processo prosegua, che il tentativo di stupro dell'ispettore di polizia non rimanga impunito è una battaglia che deve coinvolgere sempre di più il movimento delle donne ma anche degli immigrati, il movimento antirazzista, antirepressione, perché si tratta di un altro passo avanti in quella che è la lotta generale e complessiva contro uno stato, un governo che avanzando rapidi verso il moderno fascismo impongono uno stato di polizia sempre più pressante, che ogni giorno colpisce con la repressione le lotte dei lavoratori, dei giovani, ma che contro le donne usa anche la violenza sessuale e in più razzista se si tratta di donne immigrate.

JOY LIBERA - L'ISPETTORE DI POLIZIA CONDANNATO SOSTENIAMO CON FORZA LA DENUNCIA DELLE VIOLENZE SESSUALI SUBITE DALLE DONNE MIGRANTI

CONTRASTIAMO SUL CAMPO SESSISMO, RAZZISMO, MODERNO FASCISMO

Milano, 9 giugno 2010
movimento femminista proletario rivoluzionario

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