06/04/25

I giocatori del Palermo per Sara contro la violenza contro le donne

A Palermo tantissime in piazza per Sara Ilaria e tutte le donne uccise

La compagna del Mfpr è intervenuta al microfono aperto con una lettura parlata del volantino che ha trovato condivisione dalla piazza
Sono intervenute diverse ragazze con molta rabbia e determinazione 
"Questo Stato non ci tutela... dobbiamo lottare perché Sara non sarà l'ultima se non lo facciamo... "
Una donna di Misilmeri il paese di Sara ci ha detto del grande dolore di tutta la comunità del paese che si stringe alla mamma di Sara che ha avuto la forza di parlare alle giovani nonostante lo strazio.














Col riarmo UE la parità per le donne è nelle guerre e nella morte - si pensa a far tornare la leva obbligatoria per uomini e donne


Come era facile prevedere, il piano di riarmo non resta unico provvedimento della UE. Ad esso, inevitabilmente, si accompagnerà la decisione di reintrodurre la leva obbligatoria. Qualcuno le dovrà pure usare quelle armi, e ci vuole nuova carne fresca, sia di uomini che di donne. 

Non si può non collegare questo alla campagna in Italia e in tutti i paesi europei sulla natalità, sul ricattatorio, pressante richiamo alle donne a: "fare figli per la patria", per mandarli alla macelleria delle guerre 

Il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari, ha detto: “Quando si parla di tutte queste armi, i cittadini europei hanno capito che poi ci saranno dei corpi che dovrebbero usarle: i corpi dei nostri figli. Questa non sarebbe una guerra per procura”.

Roberto Saviano: “Tomaso parlava dei corpi che utilizzeranno queste armi: il prossimo passaggio è la leva obbligatoria maschile e femminile in tutti gli Stati europei. Questo è certo”.

E ci sarebbe anche la macabra decisione di "uguaglianza". La parità di uomini e donne è per fare la guerra e andare a morire...

04/04/25

Questo sistema sociale capitalista/patriarcalista produce gli uomini che odiano le donne fino ad ucciderle

I femminicidi sono uno dei prodotti più marci di questa società capitalista/patriarcalista che genera gli uomini che odiano le donne fino al punto di ucciderle, questi uomini non sono nè malati nè pazzi di turno ma figli sani di questa società marcia fino in fondo e che per questo deve essere sradicata fin dalle sue radici. 

Un sistema sociale che ha nella doppia oppressione della maggioranza delle donne una delle sue basi per la sua stessa esistenza e da cui emana un humus sessista/maschilista che inevitabilmente si spande a livello di massa trasformandosi in violenza contro le donne, e ancor di più oggi nella fase attuale del  moderno fascismo che avanza, incarnato  da governi come quello Meloni che da quando si è insediato ha attaccato la condizione di vita delle donne sotto ogni aspetto, dalla condizione di lavoro/non lavoro alla concezione delle donne buone solo per fare figli, alle campagne in primis ideologiche di attacco a diritti basilari come il diritto di aborto, attraverso l'azione ideologica e politica di ministri odiosi e reazionari come Valditara che mentre nega l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole si permette di definire nelle oscene indicazioni nazionali della scuola la violenza di genere come "triste patologia", così come Nordio con le sue dichiarazioni dopo la morte di Sara e Ilaria, ministri fascio-razzisti che strumentalizzano i femminicidi per attaccare gli immigrati mentre inneggiano alla pura civiltà bianca e occidentale da affermare, un governo che istiga di fatto alla violenza contro le donne, all'odio di uomini contro le donne che si sentono legittimati ad ucciderle se esse non accettano di essere oggetti, un possesso, una proprietà, se si ribellano ad una concezione da moderno medioevo che si vuole imporre socialmente. 


La lotta contro i femminicidi/violenza  non può che essere a 360 gradi, partendo anche dai vari versanti come quello culturale ma avendo la  consapevolezza che  la nostra lotta deve necessariamente estendersi a tutto il sistema sociale attuale che è la vera e profonda causa della violenza contro le donne. 

FEMMINICIDI: MOBILITAZIONI IN TUTTA ITALIA - BRESCIA contro il convegno "Pro-Vita" - Da Radio Onda d'Urto

I femminicidi di Roma e Messina portano a 23 le persone ammazzate da uomini in Italia quest’anno, ma per il ministro Nordio la colpa è “certe etnie che non hanno la nostra sensibilità verso le donne”. Parole, oltre che razziste, smentite dalla cronaca: il femminicida di Roma è un 27enne di Siracusa, di buona famiglia e studente universitario, al pari di Roma. Tutt’altra lettura rispetto al Guardasigilli arriva dalle manifestazioni di piazza di queste ore, a partire da martedì a Messina e – ieri sera – dalla “passeggiata rumorosa” a Roma e dall’assemblea in piazza Maggiore a Bologna, diventata un corteo da 5mila persone.


Oggi pomeriggio ancora mobilitazioni; sempre a Roma 3mila persone partite in corteo spontaneo da La Sapienza dietro lo striscione “Sapienza transfemminista. Bruciamo tutto”. A Milano mobilitazione “Ci vogliamo vive” nel pomeriggio con collettivi universitari e il non meneghino di NUDM, che a livello nazionale denuncia: “La paura è dolore e il dolore è rabbia. Solo insieme possiamo stringerci in un abbraccio collettivo, solo la sorellanza può abbattere il patriarcato”. Mobilitazioni in programma anche a Prato e Firenze.


A Brescia infine il Collettivo Onda Studentesca chiama a un presidio, sabato alle ore 15, contro il convegno dell’organizzazione misogina e omofobica “Pro Vita” in calendario in via Piamarta, 6.

Su Radio Onda d’Urto Liliana, del COS Brescia.

Esplode la rabbia a Messina per il femminicidio di Sara, tante ragazze donne in piazza

Doveva essere l'ultima", in piazza per Sara Campanella: la rabbia e il dolore delle ragazze e dei ragazzi messinesi

In Galleria Vittorio Emanuele la manifestazione organizzata da Udu, Non una di meno e Rete degli studenti di Messina 24 ore dopo l'omicidio della studentessa 22enne palermitana

Rabbia e dolore per l'ennesima ragazza uccisa per "motivi passionali". Questi i sentimenti dei ragazzi messinesi che nel pomeriggio hanno affollato la galleria Vittorio Emanuele partecipando alla fiaccolata in ricordo di Sara Campanella, la 22enne uccisa a coltellate ieri pomeriggio in viale Gazzi. Un delitto per il quale si trova in stato di fermo il 26enne Stefano Argentino, collega universitario della vittima. In tanti hanno aderito alla manifestazione organizzata da Udu, Non una di meno e Rete degli studenti di Messina. In tanti, con cori e striscioni, hanno gridato basta davanti all'ennesimo femminicidio.

Un grido che coinvolge simbolicamente una città ancora attonita per quanto accaduto. Tutti i presenti hanno scandito più volte e ad alta voce il nome di Sara. Nel frattempo gli inquirenti continuano ad indagare per far luce su quanto avvenuto intorno alle 17.30 di ieri a due passi dal Policlinico dove la 22enne frequentava le lezioni del terzo anno in Tecniche di Laboratorio biomedico. Proprio tra quei banchi ha conosciuto quello che al momento la Procura ritiene essere il suo assassino che alla fine delle lezioni l'ha seguita e accoltellata dopo un rifiuto. Il giovane, originario di Noto, è stato fermato la scorsa notte dai carabinieri. Aveva raggiunto case dei genitori proprio nella cittadina siracusana. 

E poco prima di morire Sara ha inviato un messaggio alle amiche che adesso suona come ultima richiesta d'aiuto: "Dove siete che sono con il malato che mi segue?". 

03/04/25

Formazione rivoluzionaria delle donne - Uccisioni delle donne oggi

Purtroppo dobbiamo cominciare da questo


Passi tratti dall'opuscolo "Uccisioni delle donne, oggi":

"Eva Gabrielsson, compagna dello scrittore Stieg Larsson de “Uomini che odiano le donne”, di fronte alla domanda di un giornalista che chiedeva quali sono le radici di questo odio contro le donne, ha risposto: “Come diceva Von Clausewitz, la guerra non è altro che la continuazione della politica con altri mezzi. La stessa cosa avviene per la violenza sulle donne, che non fa altro che proseguire, su un diverso terreno, la discriminazione e l’ingiustizia delle quali siamo vittime nella nostra società. Per questo la violenza alle donne è una violenza a tutti i cittadini, non un fatto privato tra individui”. 
Serve inquadrare il clima politico, ideologico, sociale in cui e per cui avvengono oggi le uccisioni delle donne, a dimostrazione del fatto che non si tratta affatto di casi isolati, da vedere in sé per sé, ma si tratta di una tendenza che andrà purtroppo accentuandosi... 
Si tratta di una “guerra di bassa intensità” contro le donne... nella fase del moderno fascismo. 
Il moderno fascismo è l’edificazione a sistema di tutto ciò che è reazionario, maschilista.
In questo senso le uccisioni non si potranno fermare, né ci sono interventi di legge, di controllo che possano frenarli. Il moderno fascismo le alimenta a livello di massa... rispondono all’utilizzo di tali uccisioni e violenze sessuali per rafforzare la politica, l’ideologia, i “valori” dominanti e nasconderne la cause sociali, lì dove invece i motivi della recrudescenza dei femminicidi vanno visti sempre come espressione della condizione generale delle donne e della realtà sociale. Spesso si tende a motivare il femminicidio come vicenda privata, frutto della gelosia, o di un raptus di follia. Ma anche esaminando specifici episodi, vediamo che le singole persone che uccidono trovano l’humus adatto, favorevole, che in un certo senso li fa sentire legittimate, niente affatto in colpa, anzi, quasi autorizzate. Questo humus è il moderno fascismo e questo rende differente oggi la questione della violenza sulle donne ed in particolare le uccisioni. 
Certo le uccisioni, le violenze ci sono state anche nei decenni passati. Il problema è perché oggi. Quali ne sono le caratteristiche attuali. Esse sono interne al clima politico – humus sessista-razzista - reazione, a volte preventiva,  alle donne che si vogliono ribellare, che vogliono rompere legami oppressivi, il ruolo della famiglia.
E oggi dobbiamo affrontare questa guerra, che ha questi terreni di combattimento.
Se prima le donne sopportavano in silenzio una violenza anche continua, oggi gli uomini non possono contare su questo silenzio. Oggi le donne sopportano meno, rompono i rapporti, si ribellano, cacciano i fidanzati, i mariti ecc. Il concetto di possesso, di proprietà c’era anche prima ma oggi, da parte delle donne viene messo in discussione, non viene accettato.
Queste uccisioni e violenze come reazione degli uomini alle donne che vogliono rompere i precedenti legami, cambiare la precedente vita sono delitti fascisti, perchè mossi da una concezione di supremazia, di odio, di attacco verso chi dovrebbe essere succube e invece si ribella. 
Sono delitti fascisti perchè uccidono le donne in quanto donne.
Come fascista è spesso il clima generato di complicità diffusa pre e post uccisioni, in cui gli uomini vengono considerati perbene, e chi sa non parla e copre non solo perchè ha una concezione individualista, ma perchè ha la stessa concezione maschilista verso le donne.
L’altra questione che rende “nuovo” il femminicidio è il ruolo oggi della famiglia. La famiglia è stata sempre terreno di oppressione per la donna, di tomba dell’amore, di ghetto. Noi diciamo “in morte della famiglia” perché la maggior parte delle uccisioni avvengono nell’ambito familiare o di rapporti familiari. Che cos’è la famiglia? Perché la famiglia è morte? In termini sociali è la cellula della società, che esprime in sintesi processi, contraddizioni che avvengono poi nell’intera società. Il problema è che ora la famiglia, da un lato effettivamente è in crisi, non riesce più a conservare, ad essere un elemento di conservazione, nello stesso tempo invece viene iper-esaltata dal governo, dalla Chiesa, dallo Stato. Anche questo aspetto rende in un certo senso diversa, moderna la questione delle uccisioni delle donne.
Il governo, lo Stato usano strumentalmente le uccisioni delle donne per varare provvedimenti che non aiutano affatto le donne ma aumentano il clima di controllo e repressione... Il clima securitario, le misure di sicurezza, da ordine pubblico... hanno come bersaglio principale gli immigrati, mettono sotto controllo le città, desertificandole,  (e così) sono in realtà il miglior humus delle violenze. C’è un rapporto diretto tra aumento delle misure repressive e l’aumento degli stupri e delle uccisioni delle donne...
...ogni misura del governo contro i femminicidi, violenze ecc, in realtà non ha prodotto una diminuzione delle stesse ma un effetto contrario... la concezione che guida i poliziotti, i carabinieri che fanno le indagini è bacata in partenza, impregnata, e come non potrebbe esserlo, di una ideologia maschilista, machista, congenitamente distante/contraria alle donne, alla loro vita, e ai loro bisogni, ribellioni.
Affrontare la questione della violenza con le misure repressive, togliendo quegli elementi di socialità, di apertura e solidarietà che ci aiutano a combatterla, puntando invece alla chiusura, alla fascistizzazione della società, alla desertificazione delle città, favorisce la violenza...
Queste misure creano un clima oscurantista, sempre ideale per la coltivazione di idee e pratiche fasciste, maschiliste, di sopraffazione e quindi hanno un effetto opposto, di incoraggiamento delle violenze sessuali a tutti i livelli; creano città sotto controllo, invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle città. E quando questo accade, sempre le città si desertificano dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne, perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, sociale della città e dei problemi, spingendo a una concezione individualista, antisociale, compagna di strada della sopraffazione, di un’ideologia comunque reazionaria, razzista e fascista, che nei confronti delle donne si esprime sempre come maschilismo e violenza...

...Nell’attuale condizione sociale in cui la borghesia può produrre solo distruzione, guerre con orrori che sono la negazione dell’umanità, in cui il sesso... viene usato per perpetrare le più brutali torture alle prigioniere politiche... il governo, lo Stato sta marciando verso un moderno fascismo, un sistema sociale in cui le donne valgono meno di un embrione, in cui la scienza viene usata contro la scienza, non per far progredire l’umanità ma per costruire mostruosità. La famiglia e i rapporti uomini/donne cambiano in rapporto e funzionalmente a questo moderno medioevo e nello stesso tempo ne contengono in embrione tutte le contraddizioni. In questo senso non si tratta di una famiglia “arretrata” rispetto ad una società avanzata, non si tratta di rapporti uomo/donna apparentemente inconcepibili rispetto ai progressi delle donne, come a volte viene detto; ma si tratta di una famiglia fino in fondo moderna, nel senso adeguata a quello che oggi è il sistema sociale capitalista esistente, e a cui serve.
Scrive Bebel su “L’emancipazione della donna”: la forma della famiglia esistente in un’epoca determinata non può essere disgiunta dalle condizioni sociali esistenti. 
Marx scrive che la famiglia contiene in sé in miniatura tutti gli antagonismi che si svilupperanno più tardi largamente nella società e nel suo Stato. Engels dice che la famiglia monogamica fu la forma cellulare della società civile e in essa possiamo già studiare la natura degli antagonismi e delle contraddizioni che nella civiltà si dispiegano con pienezza.