21/08/24

Detenute di Torino in sciopero scrivono a Mattarella: “Serve un cambiamento immediato nelle carceri” - Ma anche Mattarella non vuole dare soluzioni

L'MFPR esprime la massima solidarietà alle detenute. Ma nessuna fiducia si può avere in Mattarella. Proprio ad agosto, nel momento massimo di gravissime condizioni nelle carceri, soprattutto per il sovraffollamento, il caldo insopportabile, la mancanza di diritti elementari per le persone rinchiuse, per la loro salute; proprio quando in tante carceri, compreso Torino nel carcere minorile, si scatenavano giuste proteste, verso cui le uniche risposte sono più grande e feroce repressione; il Presidente Mattarella riceveva il Min. Nordio e firmava la nuova legge sulle carceri che non dà alcuna soluzione al sovraffollamento e alle richieste dei detenuti e peggiora le condizioni, il futuro soprattutto dei detenuti immigrati e delle donne madri. 
Mattarella non può e non vuole dare soluzioni.
Pensiamo che la strada è estendere in ogni carcere le iniziative di protesta, e sostenerle in tutti i modi e dovunque è possibile. 
Noi, per quanto possibile per le nostre forze, ci siamo.
(dalla stampa) - In una lettera pubblica, chiedono al Presidente della Repubblica di intervenire contro il sovraffollamento e le condizioni carcerarie, annunciando scioperi e proteste pacifiche.
TORINO – Le detenute del carcere di Torino hanno inviato una lettera ai vertici dell’amministrazione penitenziaria, con un appello diretto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La lettera, scritta il 15 agosto esprime il disagio e la frustrazione delle detenute per le condizioni di vita all’interno della struttura. “Ci affidiamo al Presidente Mattarella affinché ‘scuota’ l’indifferenza dei decisori. Non c’è più tempo!” recita uno dei passaggi della missiva.
Le detenute spiegano che il giorno di Ferragosto hanno iniziato uno sciopero del carrello, rifiutando il cibo fornito dall’amministrazione penitenziaria. Al termine della pausa estiva del Parlamento, promettono di iniziare uno sciopero della fame ad oltranza, a staffetta e in maniera pacifica. L’obiettivo è ottenere la concessione della liberazione anticipata speciale o altre misure che possano ridurre il sovraffollamento delle carceri e migliorare le condizioni generali della comunità penitenziaria.
Nella lettera, le detenute criticano il cosiddetto decreto carceri, definendolo inutile, e sottolineano la necessità di una riforma completa del sistema, lamentando la carenza di personale e la mancanza di veri percorsi di reinserimento. L’appello si conclude chiedendo attenzione per la loro situazione, invitando chi si è indignato per le condizioni di detenzione di Ilaria Salis a fare lo stesso per loro e per tutti i detenuti in Italia.

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