09/08/20

Pillola Ru486 senza ricovero - LA MOBILITAZIONE DELLE DONNE A DIFESA DELL'ABORTO OTTIENE UN IMPORTANTE RISULTATO - MA LA BATTAGLIA E' ANCORA LUNGA

Aborto con la pillola Ru486 | senza ricovero e possibile fino alla nona settimana | ecco cosa cambia in Italia



L’Italia fa un passo in avanti e dice sì all’Aborto con la pillola anche senza ricovero obbligatorio. A essere d’accordo è prima di tutto il ministro della Salute Roberto Speranza, supportato dal parere del Consiglio superiore di sanità, organo di consulenza tecnico-scientifico a cui si era rivolto dopo che la governatrice umbra Donatella Tesei (Lega) aveva vietato l’uso della Ru486 senza ricovero. L’Aborto farmacologico, adesso, viene definito «sicuro e va fatto in day hospital»: le donne possono «tornare a casa mezz’ora dopo aver assunto il medicinale». «Queste nuove linee guida sono un passo avanti importante e rispettano pienamente il senso...".

UN DIRITTO DELLE DONNE VIENE RICONOSCIUTO.

E' importante a fronte dei permanenti e aumentati ostacoli di ogni genere e tipo che trovano le donne per poter abortire con l'intervento chirurgico in ospedale, in primis i medici - obiettori di coscienza negli ospedali (e "cucchiai d'oro" nei loro studi privati); ma anche per lo stato disastroso degli ospedali, per il taglio dei consultori, finanziati solo quelli cattolici, che ha fatto diventare sempre più un diritto, una scelta non facile per le donne, un "percorso dai mille ostacoli".
Oggi nel periodo di continuazione di fatto dell'emergenza covid negli ospedali che ha già impedito che tante donne potessero ricoverarsi per abortire; oggi che sta riprendendo la canea reazionaria-clerico fasciista della destra che vuole considerare per legge l'embrione una persona e l'aborto un omicidio; oggi che è ripresa la campagna pro natalità di governo, confindustria, stampa; questo risultato è ancora più importante.  

Ma la strada per la difesa effettiva del diritto d'aborto è ancora lunga.
Anche per poter utilizzare la pillola Ru486, le donne si devono recare negli ospedali dove i medici obiettori possono rifiutarsi di darla - la media nazionale dei medici obiettori è del 70%, ma è in crescita, in alcune Regioni siamo a più del 90% come lazio, Molise, Puglia, ecc., a cui bisogna aggiungere gli infermieri "obiettori".
Quindi, il passaggio dalle "linee guida" alla pratica non è affatto scontato.
Ancora una volta questo governo, anche lì dove è costretto a fare una cosa buona, la fa senza imporre l'obbligo, ma in modo che comunque lascia mille scappatoie e mille impedimenti, dove Chiesa, fascisti, opinione pubblica di destra, baroni della medicina, se non riescono a cancellare la norma ne impediscono la sua fattibilità.   

Quindi la battaglia per la difesa dell'aborto libero, gratuito, assistito, resta centrale e, come si è dimostrato, è la lotta delle donne che conta.
- Vogliamo l'abolizione dell'obiezione di coscienza nella legge 194, e quindi in tutti gli interventi, come per la pillola Ru486;
- vogliamo che la pillola possa essere data sempre alle donne che la richiedono, e senza alcun ostacolo;
- vogliamo consultori laici, gratuiti, gestiti dalle donne;
- vogliamo che ogni farmacia sia obbligata a dare la "piccola del giorno dopo" ;
- vogliamo una contraccezione libera e gratuita, ma anche un avanzamento nella ricerca di una contraccezione che non abbia effetti negativi per la salute delle donne, e che possa essere usata anche dall'uomo.

Nessun commento: