Info MFPR Taranto
Il corpo, totalmente carbonizzato, della giovane nigeriana di 28 anni è stato recuperato. La bracciante Eris Petty Stone era arrivata in Italia nel 2015, quando presentò domanda per il permesso di soggiorno alla questura di Padova che però la respinse. In seguito la 28enne, che aveva due figli nel paese di origine, aveva fatto ricorso ed era in attesa del responso
L' incendio è scoppiato in un capannone nell'area di Metaponto. Lo stabile è l'ex complesso industriale "La Felandina", che ospita stabilmente più di 600 immigrati che lavorano come braccianti nei campi della zona. Si tratta di una struttura in cui uomini e donne vivono da anni in condizioni precarie e nel quale le fiamme hanno iniziato a divampare la mattina del 7 agosto. Una prima ipotesi è che l'incendio sia scaturito dall'esplosione di una delle bombole di gas presenti nel capannone.
Le condizioni della struttura erano talmente malandate da far pensare che fosse "solo questione di tempo" prima che avvenisse qualche incidente.
La dichiarazione dello Slai cobas per il sindacato di classe taranto
Ora le ipocrite dichiarazioni di istituzioni e sindacati complici dei padroni e padroncini dello sfruttamento e delle orrende condizioni di abitabilità e vita dei braccianti, sono di fatto utili solo a sgomberi, deportazioni, ulteriori ricatti. Invece che assistenza, non c'è neanche acqua..., subito si riunisce il 'comitato per l'ordine e la sicurezza'!
Vogliamo il ripristino dei documenti distrutti, il permesso di soggiorno per tutti, vogliamo case e trasporti per il lavoro nei campi.
Una morte annunciata": dice don Pasquale Giordano, parroco a Bernalda e responsabile Caritas interparrocchiale in una intervista a Radio Vaticana Italia. L'area era degradata e «il Demanio che avrebbe potuto rendere più umana, magari impiantando una pompa d'acqua, la vivibilità di quella zona» non è intervenuto.
La comunità ecclesiale, che cerca di aiutare queste persone, "si è attivata per sensibilizzare le istituzioni ma - prosegue don Pasquale - abbiamo trovato indisponibilità dovuta al fatto che le norme attualmente vigenti puntano molto sul favoreggiamento dell'immigrazione clandestina» e quindi, è la conclusione del sacerdote, «ogni azione che si sarebbe potuta compiere per rendere più vivibile quell'area è stata bloccata per la paura di incorrere nella violazione della legge».
"È successo sotto casa nostra. L'orrenda morte di una donna in un capannone dell'area industriale (mai nata) Felandina, dove sono ammassati centinaia di lavoratori che vengono utilizzati in agricoltura soprattutto in questo periodo di raccolta dei prodotti della terra, chiama in causa le responsabilità di ciascuno di noi. Nessuno escluso"...
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