09/02/14

Da che parte c'è violenza - respingiamo strumentalismi

Nell'attacco al M5S, noi siamo contro la Boldrini, il PD, il governo e Napolitano.
La vera violenza, il vero attacco alla democrazia, pur quella parlamentare borghese, fatto con una politica, concezione e metodi fascisti, sono quelli portati avanti dalla presidente della Camera col sostegno del PD/Letta/Napolitano, che ha utilizzato strumenti illegali per bloccare un legittimo dibattito parlamentare - anche l'ostruzionismo è previsto ed è legittimo per impedire leggi antipopolari.  Appellare tutto questo come "terrorismo-dittatura" è voler coscientemente capovolgere la situazione per continuare a imporre (in questo ormai l'uso abnorme dei decreti legge e della fiducia) la loro dittatura al servizio di leggi a favore dei padroni, delle banche, dei grandi e protetti evasori e dei grandi criminali.
La reazione dei deputati del M5S in questa occasione a una dittatura del presidente della Camera, che ha imposto per la prima volta e, ripetiamo, in maniera illegale lo strumento della "ghigliottina" per impedire gli interventi in parlamento, attuando un pericoloso precedente, è stata necessaria e sacrosanta, perchè contro leggi-truffa e l'affossamento di ogni forma democratica non ci si può limitare solo alle parole ma occorre, in alcuni snodi particolari, materialmente e in ogni modo impedire la violenza istituzionale.
Le donne hanno sperimentato recentemente sulla nostra pelle queste politiche e metodi truffa, fatti anche facendosi beffe delle loro stessi regolamenti parlamentari, quando il governo ha imposto la fiducia sulla legge sul femminicidio facendo passare all'ombra di questa, nuove pesanti misure repressive contro i movimenti di lotta, in primis No Tav; ugualmente oggi dietro lo sbandieramento dell'Imu in realtà si è voluto far passare il regalo di 7,5 miliardi alle banche e assicurazioni private.
Sappiamo bene come chi usa metodi antidemocratici chiami "democrazia" ciò che è fascismo e chiami il fascismo "democrazia". Ma i proletari e le masse popolari non possono lasciarsi ingannare.
Ugualmente dobbiamo denunciare PRIMA DI TUTTO lo squallido gioco che PD, Boldrini, con l'aiuto di certa stampa e televisione, stanno portando avanti sulla questione delle offese sessiste.
Chi ha cominciato a fare violenza non solo a parole ma con i fatti contro le donne del M5S è stato il questore Dambruoso del PD, a cui è seguito il silenzio della Bondrini.
Respingiamo, poi, la strumentalizzazione fatta in alcune dichiarazioni della stessa Boldrini su stupri, violenza sessuali sulle donne come alimentate dalle offese sessiste apparse nel blog del M5S, per coprire le vere responsabilità di questo sistema, dei suoi governi, della sua polizia, dei suoi politici, negli attacchi alle donne, nella repressione poliziesca contro le lotte delle donne con uso di offese, molestie sessuali, fino a stupri, nell'averci dato governanti che si pregiavano di essere "utilizzatori" delle donne, e nell'alimentare quotidianamente con le loro parole e azioni un humus sessista, maschilista. Questa è la vera violenza quotidiana, sistemica.
Così come respingiamo e onestamente ci fa senso la concezione del "rispetto verso le donne" espressa da alcune deputate del PD, che rivendicano le loro "scalate al potere" come dimostrazione della battaglia delle donne, e alzano la voce "indignate" solo perchè, secondo loro, le offese sessiste metterebbero questo "potere" in discussione, mentre queste stesse donne di "potere" continuando a fregarsene della condizione della maggioranza delle donne.

Gli attacchi sessisti osceni del "popolo grillino" - che restano quindi una contraddizione secondaria - sono interni e frutto di una concezione, di una politica quella di Grillo e della logica del M5S che noi l'abbiamo chiamata fin dal primo momento populista reazionaria, che parla alla "pancia" degli italiani e quindi ne sollecita i più bassi istinti, il linguaggio stupido, crudo, il turpiloquio; noi fin dall'apparire il fenomeno Grillo e del M5S abbiamo detto che Grillo era lo sdoganamento delle posizioni fasciste, reazionarie, che accarezzava il razzismo antimmigrati come il sessismo antifemminista. Quello che è successo sia in parlamento da parte di un deputato del M5S sia soprattutto nel blog è frutto di questo humus nero che fa di Grillo e del grillismo una componente delle tre destre oggi in Italia (Berlusconi, Grillo, Renzi) - in questo è una contraddizione loro, interna al loro politica, ideologia, metodi moderno fascisti, non è una contraddizione esterna - e chi ora si indigna mentre è stata zitta verso offese, attacchi alla dignità delle donne a parole e nei fatti, legittimando in parlamento in tutti questi anni, con silenzi o alzate di spalle, l'uso berlusconiano delle donne e le loro scalate alla tv, a posti di potere istituzionali, fa come quel detto: "il bue che dice cornuto all'asino"...
Questo humus populista reazionario del grillismo non poteva non suscitare lo squallore degli insulti sessisti nel blog di Grillo; questo è stato alimentato dallo stesso strumento del blog, fb, ecc. che fa diventare "fenomeno", dà voce a delle pulci, a dei miserabili quanto idioti maschilisti, che altrimenti non avrebbero voce; uno strumento che fa diventare immediatamente tendenza espressioni da "cesso di bar", che tali dovrebbero restare e invece trovano indegna pubblicità.
Chiaramente questi commenti sessisti nel blog, l'idiotismo maschilista di fatto pubblicizzato da Grillo e soci mettono ancora una volta in luce quanto vasto e nero sia l'humus maschilista - quello che noi chiamiamo "uomini che odiano le donne" - quanto sia trasversale in termini di settori sociali e di idee politiche. Ma questo è un problema di lotta nostra!

Non ci vuole la Boldrini o le donne del PD che si tengono ben stretta la loro poltrona in parlamento a ricordarcelo; nè possiamo accettare che strillano da una parte e si tappano dall'altra le orecchie sugli insulti razzisti e sessisti di uso comune nella fogna che è diventato il parlamento.
Nessuno può imbrogliare da che parte sta il vero attacco alla democrazia, e l'attacco sistemico, violento alle donne, alla loro dignità e condizione.

MC del MFPR Taranto

Nessun commento: