24/09/12

Donne a casa? Almaviva, Teleperformance, scuola

ALMAVIVA a Roma ha aperto una cassa integrazione straordinaria per 632 lavoratori, e nel silenzio sta già facendo dei licenziamenti individuali. Nessuna "crisi", solo la volontà di aumentare i suoi profitti tagliando il costo del lavoro, sia trasferendo gli stessi servizi al sud dove punta ad incassare soldi pubblici, sia, sicuramente, tornando ai contratti ultraprecari a progetto, dopo che la lunga lotta delle lavoratrici e lavoratori di Roma degli anni scorsi aveva imposto la trasformazione dei contratti a Tempo Indeterminato.
TELEPERFORMANCE a Taranto ha dichiarato 500 esuberi e vuole aprire la procedura di mobilità. In questi anni ha ottenuto già tutto dallo Stato e dal governo, sgravi, agevolazioni contributive, finanziamenti diretti. Ma anche trasformazione contratti da tempo pieno a part time, contratti di solidarietà, cassintegrazione; mentre continuava e continua tuttora ad assumere decine, centinaia di lavoratrici nuovamente con contratti a progetto - e Regione, Inps, governo stavano zitti, e i sindacati confederali e una parte purtroppo degli stessi lavoratori accompagnavano le lamentele dell'azienda verso le istituzioni su la "cattiva concorrenza", sul fatto che le colpe erano sempre degli altri...
SCUOLA la grande manifestazione di ieri ha detto NO al vergognoso concorso-truffa, fatto solo per legittimare il passaggio dalla precarietà alla disoccupazione definitiva per decine di migliaia di insegnanti che lavorano sempre precari da anni e anni, e per negare definitivamente il posto di lavoro ai giovani. Insegnanti che hanno dato sudore e sangue in questi anni, che hanno ingrassato le casse pubbliche con corsi, esami tutti da pagare alla grande, e che ora dovrebbero essere sottoposti all'umiliazione di concorsi vergognosi per pochissimi posti di lavoro.
In tutte queste realtà, le donne costituiscono la maggioranza dei lavoratori. Per questo sia l'attacco è contro le lavoratrici e contro le donne sia la lotta si carica di tutta la ribellione ad una condizione di "ritorno a casa", di, bene che vada, "imprigionamento" nel ruolo in famiglia.
Per questo la lotta di queste lavoratrici va sostenuta da tutte le donne.

Movimento femminista Proletario Rivoluzionario

23.9.12


Nessun commento: