ALMAVIVA a Roma ha aperto una cassa
integrazione straordinaria per 632 lavoratori, e nel silenzio sta già facendo
dei licenziamenti individuali. Nessuna "crisi", solo la volontà di aumentare i
suoi profitti tagliando il costo del lavoro, sia trasferendo gli stessi servizi
al sud dove punta ad incassare soldi pubblici, sia, sicuramente, tornando ai
contratti ultraprecari a progetto, dopo che la lunga lotta delle lavoratrici e
lavoratori di Roma degli anni scorsi aveva imposto la trasformazione dei
contratti a Tempo Indeterminato.
TELEPERFORMANCE a Taranto ha dichiarato
500 esuberi e vuole aprire la procedura di mobilità. In questi anni ha ottenuto
già tutto dallo Stato e dal governo, sgravi, agevolazioni contributive,
finanziamenti diretti. Ma anche trasformazione contratti da tempo pieno a part
time, contratti di solidarietà, cassintegrazione; mentre continuava e continua
tuttora ad assumere decine, centinaia di lavoratrici nuovamente con contratti a
progetto - e Regione, Inps, governo stavano zitti, e i sindacati confederali e
una parte purtroppo degli stessi lavoratori accompagnavano le lamentele
dell'azienda verso le istituzioni su la "cattiva concorrenza", sul fatto che le
colpe erano sempre degli altri...
SCUOLA la grande manifestazione di ieri
ha detto NO al vergognoso concorso-truffa, fatto solo per legittimare il
passaggio dalla precarietà alla disoccupazione definitiva per decine di migliaia
di insegnanti che lavorano sempre precari da anni e anni, e per negare
definitivamente il posto di lavoro ai giovani. Insegnanti che hanno dato sudore
e sangue in questi anni, che hanno ingrassato le casse pubbliche con corsi,
esami tutti da pagare alla grande, e che ora dovrebbero essere sottoposti
all'umiliazione di concorsi vergognosi per pochissimi posti di lavoro.
In tutte queste realtà, le donne
costituiscono la maggioranza dei lavoratori. Per questo sia l'attacco è contro
le lavoratrici e contro le donne sia la lotta si carica di tutta la ribellione
ad una condizione di "ritorno a casa", di, bene che vada, "imprigionamento" nel
ruolo in famiglia.
Per questo la lotta di queste lavoratrici
va sostenuta da tutte le donne.
Movimento femminista Proletario
Rivoluzionario
23.9.12
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