Un migliaio al corteo/fiaccolata di oggi pomeriggio per Favour e Loveth, le donne nigeriane barbaramente uccise a Palermo, il 20 dicembre scorso era scomparsa la giovane Favour il cui cadavere è stato ritrovato il 22 dicembre nelle campagne del paese Misilmeri mentre il 5 gennaio in Via F. Jiuvara è stato ritrovato il corpo nudo senza vita di Loveth, giovane di 22 anni.
Tante le donne della comunità nigeriana che sono scese in piazza combattive e determinate che, nonstante la pioggia, con tanti cartelli in mano con la foto delle due giovani vittime, hanno gridato per tutto il tempo "we need Justice - vogliamo giustizia", "dignità" , "Stop Killing - basta uccidere".
Abbiamo parlato con alcune di loro che ci hanno raccontato della rabbia, del dolore per l'uccisione delle due sorelle nigeriane, che ci hanno detto di come è difficile vivere in un paese come il nostro dove o sei sfruttata da morire in lavori iperprecari e sotto pagati " dopo un mese in un ristorante a fare la serva mi hanno buttato fuori senza neanche pagarmi" o sei costretta spesso a prostituirti, " ma non si può accettare tutto questo, vogliamo giustizia, enough is enough! (basta è basta!)"
Giunti nella strada dove è stato abbandonata Loveth, tanti mazzi di margherite gialle tra le fiaccole accese, le donne nigeriane hanno intonato dei canti in memoria delle due giovani donne uccise.
Abbiamo messo su una parete di fronte un cartello " contro sessismo, maschilismo, razzismo la ribellione delle donne è doppiamente giusta"
Sotto stralci del volantino diffuso:
La dimensione della violenza e delle uccisioni di donne mostra in maniera evidente che non si tratta affatto di singoli episodi ma di una condizione generale delle donne.La società imperialista è arrivata ad un grado di putrefazione, in cui l’oppressione verso la donna, che sempre è la cartina di tornasole del grado di inciviltà del sistema sociale, assume la forma della violenza, della brutalità, e di questo si è trattato nel caso della tragica morte delle giovani donne nigeriane Favour e Loveth, vittime di una violenza brutale.
E' questo sistema sociale la causa principale delle violenze e uccisioni delle donne, questa realtà non ha soluzione se non in una rottura rivoluzionaria di un sistema ormai pieno di metastasi, attraverso una lotta per far sentire ad ogni donna la forza collettiva delle donne “per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!!!", una lotta complessiva contro governo, padroni, Stato e tutte le propaggini culturali, ideologiche, sessiste, maschiliste, razziste...
Da qui all'8 marzo e oltre... denunciare con forza, ribellarci e unirci nella lotta organizzata per rovesciare questo sistema di oppressione!
mfpr palermo
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