04/02/12

sentenza della Cassazione su stupro di gruppo ... una ragione in più per ribellarsi e lottare contro la violenza sulle donne

sotto il volantino distribuito in questi giorni tra le lavoratrici al Policlinico di Palermo... a seguire messaggi arrivati da altre donne, compagne, lavoratrici, precarie, disoccupate in lotta a Palermo e a Taranto


AGGHIACCIANTE E REAZIONARIA SENTENZA DELLA CASSAZIONE CONTRO LE
DONNE - NIENTE CARCERE PER GLI STUPRATORI SE LA VIOLENZA E’ DI GRUPPO

Questa ennesima e gravissima sentenza contro le donne, figlia del clima fascista ed oscurantista
che si respira ancor più in questi ultimi tempi, è fortemente allarmante, poiché rappresenta una vera e propria istigazione alla violenza sessuale, in barba anche alla legge parlamentare del
14 luglio 2009, che ha inasprito le pene e prevede dai 7 ai 15 anni di reclusione.
Dalle sentenze che legittimano le violenze in famiglia, si è passati a quelle che, di fatto, legalizzano lo stupro, e magari fra poco saranno emesse anche quelle che assolvono le uccisioni delle donne.
Grazie a questa società maschilista e misogina, che alimenta la cultura dello stupro, considerando le donne essenzialmente oggetto di piacere sessuale, la violenza sulle donne cresce in maniera impressionante e tragica: 140 stupri al mese e 127 le donne uccise nel 2011, per mano di mariti, fidanzati, partner; in pratica, una ogni due/tre giorni, e dall’inizio dell’anno sono già 12 le donne che hanno perso la vita.
Secondo fonti ISTAT, il femminicidio, in Italia, è la prima causa di morte per le donne dai 16 ai 44. A questo si aggiungono le centinaia di migliaia di donne che subiscono maltrattamenti in famiglia e molestie nei luoghi di lavoro, nelle chiese, nelle scuole, per strada.

E’fuor di dubbio che si tratta di un netto ritorno indietro, ad un moderno medioevo, con una forte recrudescenza dell’oppressione sulle donne e con ripetuti e feroci attacchi all’insieme dei
loro diritti, dal diritto d’aborto, all’autodeterminazione, al lavoro e alla vita stessa.
Anche il governo Monti, con la sua politica devastante e di stampo dittatoriale, che colpisce tutti i proletari, ma doppiamente le donne, le prime a non trovare lavoro, ad essere supersfruttate, sottopagate, discriminate, ricattate, licenziate e costrette a tornare a casa, a rivestire il ruolo di crocerossine, sta contribuendo decisamente a tirare indietro il carro della storia, a danno soprattutto dell’universo femminile.

Contro la violenza sessuale e il massacro delle donne!
Contro chi legifera sui nostri corpi!
Contro il governo che ci toglie i diritti!
Contro lo sfruttamento, le discriminazioni e le ritorsioni di padroni e dirigenti!

E’necessario ed urgente la presa di coscienza, l’unità ed una lotta senza tregua delle lavoratrici, delle disoccupate, precarie, casalinghe, studentesse, giovani, pensionate, per la libertà, la salvaguardia della vita, il lavoro e l’autodeterminazione delle donne. Per una società ed una vita umana e dignitosa.

Lavoratrici SLAI COBAS per il sindacato di classe-Policlinico Pa,05.02.12
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VIOLENTATE 2 VOLTE - Così ha deciso questa becera società maschilista, di dare diritto alla violenza sessuale sulle donne, evitando il carcere per chi abusa del corpo e dell'anima delle donne. Dopo quel lontano periodo in cui si è visto rivalutato il pianeta donna,grazie a un grande movimento femminista, si è ripiombati nel baratro della schiavitù della coercizione e dell'abuso che non è assolutamente solo quello fisico che la donna è abituata in maniera atavica a sopportare,ma è quello MORALE che è sicuramente a mio avviso quello più doloroso. A questo processo involutivo c'è solo una risposta "RIBELLIONE" forte, decisa come solo una donna sa fare "MADRE DI TUTTE LE RIVOLUZIONI"
Concetta-mfpr taranto
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l'ennesima sentenza maschilista contro le donne; lo stupro di gruppo non è un reato punibile con il carcere. stiamo tornando pericolosamente indietro ,quel poco di tutela che eravamo riuscite a strappare viene cancellato da questo governo dichiaratamente fascista ; oggi più che mai dobbiamo scendere in piazza per chiedere con forza il rispetto dei nostri diritti e con uno sciopero totale delle donne fare in modo che si trasformi in una lotta contro il capitalismo e il patriarcato.

Fiorella

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ancora un'altra sentenza emessa dalla Corte di Cassazione che cautela gli stupratori, un sentenza che di fatto è un'incitamento alla violenza, che rientra pienamente nel clima e humus reazionario, sessista e maschilista che in questa società moderno fascista sempre di più si diffonde contro la maggioranza delle donne attaccate pesantemente nell'insieme della loro condizione di vita sia sul piano ideologico, sia politico che pratico.

Anche questa ennesima vergogna deve diventare una ragione in più per denunciare con forza, ribellarci e unirci nella lotta organizzata per rovesciare questo sistema di oppressione!
lavoratrici scuola e precarie coop Palermo

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CASSAZIONE
Stupro di gruppo, no all'obbligo del carcere - l'ira delle donne: "Sentenza aberrante"

Lo ha stabilito la suprema Corte, estendendo una promuncia della Consulta del 2010. Nelle violenze sessuali del "branco", possibile applicare misure cautelari alternative.Carfagna: "Messaggio sbagliato". Pollastrini: "Lacerante". Lenzi: "Sarà un'ulteriore spinta al silenzio per le donne che subiscono violenza".Lo leggo dopo

ROMA - Una sentenza destinata a far discutere. Nei procedimenti per violenza sessuale di gruppo, il giudice non è più obbligato a disporre o a mantenere la custodia in carcere dell'indagato, ma può applicare misure cautelari alternative. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, dando un' interprestazione estensiva ad una sentenza della Corte Costituzionale del 2010. Una decisione che ha scatenato la reazione, furente e bipartisan, di molte donne impegnate in politica: "Sentenza aberrante".

La Cassazione ha annullato una ordinanza del Tribunale del riesame di Roma, che aveva confermato il carcere per due giovani accusati di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una ragazza del frusinate ed ha rinviato il fascicolo allo stesso giudice perchè faccia una nuova valutazione, tenendo conto dell'interpretazione estensiva data dalla Suprema Corte alla sentenza n. 265 del 2010 della Corte Costituzionale.

A partire dal 2009, con l'approvazione da parte del Parlamento della legge di contrasto alla violenza sessuale non era consentito al giudice di applicare, per i delitti di violenza sessuale e di atti sessuali con minorenni, misure cautelari diverse del carcere in carcere.

Secondo la Corte Costituzionale, invece, la norma è in contrasto con gli articoli 3 (uguaglianza davanti alla legge), 13 (libertà personale) e 27 (funzione della pena) della Costituzione. Per questo la Consulta ha detto sì alle alternative al carcere "nell'ipotesi in cui siano acquisiti elementi specifici, in relazione al caso concreto, dai quali risulti che le esigenze cautelari possono essere soddisfate con altre misure".

Adesso la terza sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che i principi interpretativi che la Corte Costituzionale ha fissato per i reati di violenza sessuale e atti sessuali su minorenni sono 'in toto' applicabili anche alla 'violenza sessuale di gruppo' , dal momento che quest'ultimo reato "presenta caratteristiche essenziali non difformi" da quelle che la Consulta ha individuato per le altre specie di reati sessuali sottoposti al suo giudizio...

(02 febbraio 2012)

www.repubblica.it

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