21/01/12

Contributo delle compagne mfpr all'assemblea nazionale di Roma "La vita siamo noi: contro l’attacco all’autodeterminazione delle donne"

Compagne, purtroppo i molteplici impegni di questi giorni non ci consentono di partecipare direttamente all'incontro del 21 gennaio a Roma promossa dall' Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia, pertanto mandiamo un breve contributo scritto.

Condividiamo lo slogan utilizzato per costruire l'appuntamento "La vita siamo noi" perchè allude, da un lato, al nucleo ideologico fondamentale su cui si basano gli attacchi ideologici, politici, pratici al diritto di scelta delle donne, per cui una cellula vale più di una donna e, dall'altro, pone l'irrinunciabilità delle donne a rifiutare il ruolo di incubatrici a cui le si vuole ridurre, a rivendicare il diritto di scelta non solo alla maternità ma su tutti i campi della propria vita.

Come, d'altra parte, condividiamo la necessità di una risposta nazionale agli attacchi che, a macchia di leopardo e su molteplici piani vengono portati avanti -quotidianamente potremmo dire- contro la libertà di scelta delle donne, vista la risposta determinata delle donne agli attacchi
frontali.

Non possiamo neanche sottacere come le leggi, la cancellazione di diritti conquistati con dure lotte delle donne contribuiscono a diffondere e favorire un humus oscurantista e reazionario, come testimoniano i crescenti casi di stupri, violenze fisiche e psicologiche, sino all'uccisione, sopratutto all'interno delle famiglie. Ideologia oscurantista e reazionaria che vuole scaricare il lavoro di cura sulle donne, all'interno delle pareti domestiche i costi di uno stato sociale inesistente, del mal funzionamento e/o della chiusura di molti servizi sociali, dell'inefficienza di strutture sanitarie ed assistenziali, "incentivando" il ritorno a casa delle donne con demagogici bonus bebè e politiche familiste di stampo fascista.

Infine, sappiamo bene come la crisi siano proprio le donne a pagarla in primis, con perdita di posti di lavoro, con disoccupazione, in termini di maggior dipendenza economica dalla famiglia.

Riteniamo che come gli attacchi ideologici abbiano prodotto degli effetti legislativi, pratici alla dignità, ai diritti, alla vita stessa delle donne così sia necessario rispondere ad essi, battersi perchè vengano cancellati.

Per questo riteniamo che sia necessario costituire un comitato in difesa del diritto d'aborto che si batta, ad esempio, per:

l' abrogazione della L. 40 sulla procreazione medicalmente assistita, che ha introdotto il riconoscimento giuridico dell'embrione

il miglioramento della 194 con la cancellazione dell'obiezione di coscienza

Ma sia in grado di denunciare e smascherare gli attacchi ideologici che vengono, ad esempio, dall'installazione delle moderne ruote degli esposti, i cimiteri dei feti abortiti, l'ingresso del movimento per la vita nei consultori e/o negli ospedali, i tentativi dei farmacisti di poter ricorrere
a un "diritto" di obiezione di coscienza per opporsi al ricorso alla pillola del giorno dopo, contro la chiusura e il ridimensionamento di consultori, ospedali.
Insomma, un percorso collettivo, a tutto campo di denuncia e protesta contro prese di posizione, campagne ideologiche contro le donne

...E, infine, diciamo, che l'incontro mondiale delle famiglie che si terrà quest'anno a Milano non mancherà di offrirci occasione/necessità di dire la nostra


Movimento femminista proletario rivoluzionario

per contatti: mfpr@libero.it

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Casa Internazionale delle Donne - Roma sabato 21 gennaio 2012 (ore 9 / 17)

»La vita siamo noi: contro l’attacco all’autodeterminazione delle donne"

Assemblea permanente delle donne contro la proposta di legge Tarzia

Vogliamo sventare il tentativo di impedire l’applicazione della legge 194, già erosa a causa dall’alto numero di medici obiettori di coscienza. Vogliamo che i servizi offerti dai Consultori siano finanziati adeguatamente.

Vogliamo reagire all’attacco all’autodeterminazione delle donne. Sono questi alcuni degli obiettivi dell’incontro nazionale promosso dall’Assemblea permanente, formatasi a giugno 2010 per contrastare la proposta di legge regionale nel Lazio che vorrebbe modificare i consultori. Contro quella proposta di legge (prima firmataria Olimpia Tarzia) sono state raccolte circa 100mila firme nel corso di più di cento iniziative organizzate in tutta la regione.

Se, come dicono i dati ufficiali, gli aborti in Italia sono costantemente diminuiti è proprio grazie al lavoro sulla salute riproduttiva che hanno fatto i consultori in questi anni, nonostante le regioni li abbiano costantemente definanziati e sostanzialmente ignorati. Oggi quello che occorre non è cambiare le leggi o imporre visioni ideologiche, ma sostenere adeguatamente i Consultori e i servizi di estrema utilità - come prevenzione, ascolto e informazione - che offrono.

Perché un incontro nazionale? Perché il tentativo di imporre visioni ideologiche nei consultori e di limitare la libertà delle donne è in atto anche in altre regioni. Infatti in Piemonte è stata presentata una proposta analoga a quella del Lazio. Inoltre in quasi tutte le regioni italiane i tagli ai finanziamenti provocano carenze alle strutture e impediscono il rinnovo del personale.

Vediamo con preoccupazione aumentare le amministrazioni poco interessate alla tutela di servizi di base, soprattutto per le giovani, le donne meno abbienti, le immigrate che i consultori garantiscono e riteniamo che sia giunto il momento di reagire per difendere e rilanciare un’eccellenza italiana. E per dire chiaramente che le donne non accettano di esser messe sotto tutela.

14|01|12

Vogliamo impedire che le donne siano costrette a tornare all’aborto clandestino, vogliamo tutelare la salute delle donne e avere cura della salute psico-affettiva, sessuale e riproduttiva degli adolescenti.

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