Questa mattina tutte le lavoratrici e i lavoratori del più grande calla center Teleperformance di taranto sono scesi in lotta contro i 712 licenziamenti annunciati.
Ma questa volta allo sciopero davanti all'azienda vi erano anche tanti bambini, alcuni piccolissimi. Le lavoratrici che sono la maggioranza in questa azienda hanno detto che questi sono i "figli del passaggio a tempo Indeterminato" (dopo anni di contratti a progetto), della speranza di un lavoro stabile e quindi della possibilità di programmare il proprio futuro. Oggi invece, se passassero questi licenziamenti (quasi la metà dei lavoratori), questi bambini, insieme alle loro madri verrebbero ricacciati in una precarietà di vita. "Per noi, per questi nostri figli, lotteremo fino in fondo" - hanno detto le lavoratrici.
La Teleperformance ripropone a meno di un anno (già a giugno dell'anno scorso tentò un taglio grosso i posti di lavoro, poi trasformato per accordo con i sindacati confederali in contratti di solidarietà) licenziamenti per 712 lavoratrici e lavoratori. Licenzia i lavoratori a tempo indeterminato, conquistato dopo una lunga battaglia iniziata anni fa dalle lavoratrici dello slai cobas per il sindacato di classe, mentre, guarda caso, continua ad assumere illegalmente con contratti a progetto con salari orari ridotti di più del 50% e senza alcun diritto.
La Teleperformance ha fatto finora bei profitti facendo lavorare in condizioni di iperstress.
Le pesanti pressioni aziendali, l'odiosa e illegale politica aziendale dei "controlli", i turni massacranti, le condizioni di lavoro e ambientali a rischio salute, le ferie forzate e varie altre irregolarità, oltre ad essere un pesante attacco alle condizioni e ai diritti delle lavoratrici, hanno causato negli anni un danno anche alla salute psicofisica dei lavoratori, provocando quel "tecnostress" già riconosciuto come patologia specifica dal giudice Guariniello di Torino, e che alcuni film hanno ben rappresentato, benchè sempre al di sotto della realtà effettiva.
In questo call center le condizioni di insicurezza in cui sono costretti a lavorare migliaia di lavoratori tempo fa portò addirittura ad un intossicamento e ricoveri in ospedale di lavoratrici, tra cui donne incinta.
Questa azienda, ancora una volta, mentre privatizza i guadagni e incassa contributi e sgravi dal governo e dalla Regione, socializza le perdite, scaricando ad ogni difficoltà subito sui lavoratori le conseguenze. Così Teleperformance, che è una multinazionale e non una piccola azienda, che ha sedi in varie parti del mondo, non perde mai - come non perde la sua maggior committente Sky che minaccia di trasferire il lavoro in Albania -; chi ci perde sono le lavoratrici, i lavoratori in termini di salario e di messa a rischio del posto di lavoro, ma anche di rischio per il futuro dei loro bambini, per costruirsi una vita indipendente.
NESSUN LICENZIAMENTO DEVE PASSARE!
E' LA VITA DELLE LAVORATRICI, DEI BAMBINI CHE VALE, NON IL PROFITTO!
Le lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe
TARANTO
13.5.11
Ma questa volta allo sciopero davanti all'azienda vi erano anche tanti bambini, alcuni piccolissimi. Le lavoratrici che sono la maggioranza in questa azienda hanno detto che questi sono i "figli del passaggio a tempo Indeterminato" (dopo anni di contratti a progetto), della speranza di un lavoro stabile e quindi della possibilità di programmare il proprio futuro. Oggi invece, se passassero questi licenziamenti (quasi la metà dei lavoratori), questi bambini, insieme alle loro madri verrebbero ricacciati in una precarietà di vita. "Per noi, per questi nostri figli, lotteremo fino in fondo" - hanno detto le lavoratrici.
La Teleperformance ripropone a meno di un anno (già a giugno dell'anno scorso tentò un taglio grosso i posti di lavoro, poi trasformato per accordo con i sindacati confederali in contratti di solidarietà) licenziamenti per 712 lavoratrici e lavoratori. Licenzia i lavoratori a tempo indeterminato, conquistato dopo una lunga battaglia iniziata anni fa dalle lavoratrici dello slai cobas per il sindacato di classe, mentre, guarda caso, continua ad assumere illegalmente con contratti a progetto con salari orari ridotti di più del 50% e senza alcun diritto.
La Teleperformance ha fatto finora bei profitti facendo lavorare in condizioni di iperstress.
Le pesanti pressioni aziendali, l'odiosa e illegale politica aziendale dei "controlli", i turni massacranti, le condizioni di lavoro e ambientali a rischio salute, le ferie forzate e varie altre irregolarità, oltre ad essere un pesante attacco alle condizioni e ai diritti delle lavoratrici, hanno causato negli anni un danno anche alla salute psicofisica dei lavoratori, provocando quel "tecnostress" già riconosciuto come patologia specifica dal giudice Guariniello di Torino, e che alcuni film hanno ben rappresentato, benchè sempre al di sotto della realtà effettiva.
In questo call center le condizioni di insicurezza in cui sono costretti a lavorare migliaia di lavoratori tempo fa portò addirittura ad un intossicamento e ricoveri in ospedale di lavoratrici, tra cui donne incinta.
Questa azienda, ancora una volta, mentre privatizza i guadagni e incassa contributi e sgravi dal governo e dalla Regione, socializza le perdite, scaricando ad ogni difficoltà subito sui lavoratori le conseguenze. Così Teleperformance, che è una multinazionale e non una piccola azienda, che ha sedi in varie parti del mondo, non perde mai - come non perde la sua maggior committente Sky che minaccia di trasferire il lavoro in Albania -; chi ci perde sono le lavoratrici, i lavoratori in termini di salario e di messa a rischio del posto di lavoro, ma anche di rischio per il futuro dei loro bambini, per costruirsi una vita indipendente.
NESSUN LICENZIAMENTO DEVE PASSARE!
E' LA VITA DELLE LAVORATRICI, DEI BAMBINI CHE VALE, NON IL PROFITTO!
Le lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe
TARANTO
13.5.11
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