Venerdì 11 Febbraio 2011 14:31
di Giulia Zanotti
Cinquanta donne, precarie, studentesse, universitarie e lavoratrici hanno occupato nel primo pomeriggio la sede di corso Vittorio Emanuele II del Popolo delle Libertà. Un'azione che si inserisce nel momento di lotta che sta portando il Laboratorio universitario "Donne autodeterminate per un 13 febbraio di lotta" verso la giornata di mobilitazione di domenica 13 organizzata dalle donne in tutta Italia, ma che a Torino avrà uno spezzone antagonista organizzato appunto dalle universitarie.
Sul posto sono arrivati immediatamente sia le volanti della polizia provenienti dal commissariato di via Grattoni che i carabinieri. Due reparti mobili e gli uomini della Digos.
Le donne una volta entrate nella sede del Pdl hanno srotolato uno striscione "Contro il governo della crisi autodeterminazione. Tutte in piazza il 13 febbraio". Ed è stato distribuito anche un volantino dal titolo "Non ci avrete mai come volete voi", lo stesso slogan che le manifestanti hanno scritto su un cartello che hanno appeso al collo. Dentro la sede le giovani sono state aggredite verbalmente dai militanti del Pdl. Presenti nella sede di corso Vittorio Emanuele uno del leader piemontesi del partito del Cavaliere, Agostino Ghiglia e l'ex rappresentante del Fuan Maurizio Marrone.
«Non siamo qui per parlare di Berlusconi e della sua condotta sessuale – dice Daniela, del laboratorio – ma per proporre una riflessione su noi donne e sulla nostra esistenza. Perché la vera condizione delle donne ora e in questo paese non è quella delle starlette del premier, ma è quella delle tante precarie e di quelle che lottano per una autodeterminazione che l'attuale governo sta cercando di bloccare in ogni modo, ad esempio introducendo il "Movimento per la vita" nei consultori».
«Il 13 – prosegue Daniela – saremo in piazza con uno spezzone critico. Noi chiediamo la cacciata di Berlusconi. Non le dimissioni, quelle non servono a nulla. Le cose devono cambiare».
Dopo circa un'ora dall'inizio dell'occupazione è salita la tensione e le ragazze sono state chiuse dentro la sede del Pdl, a quanto pare, contro la loro volontà. A questo punto la polizia ha identificato le giovani. Alcune di loro sono state portare in Questura. Secondo la polizia perché "erano sprovviste di documenti".
di Giulia Zanotti
Cinquanta donne, precarie, studentesse, universitarie e lavoratrici hanno occupato nel primo pomeriggio la sede di corso Vittorio Emanuele II del Popolo delle Libertà. Un'azione che si inserisce nel momento di lotta che sta portando il Laboratorio universitario "Donne autodeterminate per un 13 febbraio di lotta" verso la giornata di mobilitazione di domenica 13 organizzata dalle donne in tutta Italia, ma che a Torino avrà uno spezzone antagonista organizzato appunto dalle universitarie.
Sul posto sono arrivati immediatamente sia le volanti della polizia provenienti dal commissariato di via Grattoni che i carabinieri. Due reparti mobili e gli uomini della Digos.
Le donne una volta entrate nella sede del Pdl hanno srotolato uno striscione "Contro il governo della crisi autodeterminazione. Tutte in piazza il 13 febbraio". Ed è stato distribuito anche un volantino dal titolo "Non ci avrete mai come volete voi", lo stesso slogan che le manifestanti hanno scritto su un cartello che hanno appeso al collo. Dentro la sede le giovani sono state aggredite verbalmente dai militanti del Pdl. Presenti nella sede di corso Vittorio Emanuele uno del leader piemontesi del partito del Cavaliere, Agostino Ghiglia e l'ex rappresentante del Fuan Maurizio Marrone.
«Non siamo qui per parlare di Berlusconi e della sua condotta sessuale – dice Daniela, del laboratorio – ma per proporre una riflessione su noi donne e sulla nostra esistenza. Perché la vera condizione delle donne ora e in questo paese non è quella delle starlette del premier, ma è quella delle tante precarie e di quelle che lottano per una autodeterminazione che l'attuale governo sta cercando di bloccare in ogni modo, ad esempio introducendo il "Movimento per la vita" nei consultori».
«Il 13 – prosegue Daniela – saremo in piazza con uno spezzone critico. Noi chiediamo la cacciata di Berlusconi. Non le dimissioni, quelle non servono a nulla. Le cose devono cambiare».
Dopo circa un'ora dall'inizio dell'occupazione è salita la tensione e le ragazze sono state chiuse dentro la sede del Pdl, a quanto pare, contro la loro volontà. A questo punto la polizia ha identificato le giovani. Alcune di loro sono state portare in Questura. Secondo la polizia perché "erano sprovviste di documenti".
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