17 ottobre a Palermo
La manifestazione, indetta dallo Slai Cobas per il Sindacato di Classe, è stata molto partecipata e in essa è risaltata numerosa la presenza delle donne, soprattutto del mondo della scuola, che con tanta determinazione hanno arricchito insieme agli studenti lo svolgimento del corteo.Oltre 500 i partecipanti al corteo di oggi a Palermo indetto dallo Slai Cobas per il Sindacato di Classe che ha aderito allo sciopero generale nazionale dei Sindacati di base, sostenuto le manifestazioni di Roma e di Milano
Presenti le lavoratrici e i lavoratori dello Slai Cobas, le lavoatrici e lavoratori assistenti tecnici statali della scuola, le lavoratrici e i lavoratori del Comune, lavoratrici e lavoratori precari ATA della scuola, delle poste ed exPIP.
Inoltre il "Forum dei Precari" di Palermo, il coordinamento precari scuola "Informalmente", numerosi altri e soprattutto altre insegnanti di ruolo e non, in delegazione alcuni precari universitari che hanno portato al corteo la voce dell'assemblea che in contemporanea si svolgeva all'Università, un gruppo di pensionati, i rappresentanti del sindacato Alba e tanti studenti e studentesse medi del liceo aristico Almeyda, del liceo scientifico Cannizzaro, del liceo classico Garibaldi e Meli, Ninni Cassarà ed altre scuole che hanno sfilato insieme ai giovani e studenti del collettivo Red Block, la cui presenza e fresca ribellione ha contribuito a vivacizzare moltissimo il corteo.
Tanti gli striscioni e i cartelli
DISOCCUPAZIONE PRECARIETA' MORTI SUL LAVORO MISERIA CAROVITA
CON QUESTO GOVERNO FACCIAMOLA FINITA
CONTRO IL DECRETO MASSACRA/SCUOLA DELLA GELMINI
IL SAPERE NON E' UNA MERCANZIA
TREMONTI/GELMINI VI SPAZZEREMO VIA - STUDENTI ANTIGELMINI
NO AL MAESTRO UNICO
COMPLIMENTI GELMINI HAI AVUTO IL GIUSTO INCARICO
MINISTRO DELLA DISTRUZIONE PUBBLICA
CON TREMONTI E GELMINI
LA SCUOLA SEMPRE PIU PRIVATA ....DI TUTTO
SIAMO TUTTI IMMIGRATI
NO ALLE CLASSI/GHETTO DEL GOVERNO
NO AI SINDACATI DI STATO
VOGLIAMO UN SINDACATO DI CLASSE NELLE MANI DEI LAVORATORI e altri ancora
tanti i i cartelli, gli slogan e tanti gli interventi al microfono aperto di lavoratrici e lavoratori, precarie e anche mamme con i bambini, contro le politiche del governo e dei padroni che hanno allargato l'ambito della denuncia, dall'attacco ai salari e il carovita ai licenziamenti e alla disoccupazione, dall'attacco al contratto nazionale ai diritti degli operai e dei lavoratori non ultimo il diritto di sciopero, dal massacro di classe della scuola pubblica al servizio delle imprese ai tagli ai servizi sociali, alle case che mancano, dalla forte denuncia del razzismo istituzionale che sta dilagando (vedi l'emendamento della Lega sulle classi/ghetto a scuola in cui confinare i bambini immigrati) al pacchetto sicurezza da moderno fascismo e stato di polizia del governo.
Il corteo ha anche sostato per alcuni minuti davanti la sede del quotidiano La Repubblica denunciando l'azione dei mass media che sempre più spesso, al servizio del governo, o adottano la congiura del silenzio o contribuiscono a criminalizzare le lotte sociali.
Tre altri aspetti sono poi emersi in modo forte nel corso del corteo:
I MORTI SUL LAVORO, la guerra quotidiana dei padroni contro gli operai in fabbrica e i tanti lavoratori contro cui forte si deve scatenare la lotta, in una giornata, quella odierna, in cui mentre il corteo sfilava è arrivata la notizia di un altro operaio, che lavorava in una fabbrica di cioccolato di Ragusa, che è morto colpito da una pala. Forti la denuncia della Rete nazionale per la sicurezza sul lavoro che ha lanciato l'appello per lo sciopero del 6 dicembre a Torino in occasione dell'anniversario della strage della Thissenkrupp e l'intervento dell'operaio della Fincantieri licenziato perchè scomodo per i padroni perchè denunciava le mancate condizioni di sicurezza in fabbrica.
IL DOPPIO ATTACCO ALLE CONDIZIONI DI LAVORO E DI VITA DELLE DONNE LAVORATRICI E PRECARIE, tantissime nel corteo che hanno denunciato, forti e combattive, le politiche del governo che taglia migliaia di posti di lavoro occupati in maggioranza dalle donne, vedi la scuola, che allarga la precarietà che in questo senso si può ben dire che E' DONNA, che attacca diritti come il part-time o addirittura mette in discussione i permessi per maternità (vedi le ultime affermazioni del ministro Brunetta), che vuole ricacciare a casa le donne in un moderno medioevo.
E' stato distribuito il volantino del Tavolo4 nazionale "Lavoro/precarietà/reddito" della rete nazionale femminista e lesbica SOMMOSSE che si è riunito a Roma il 27 settembre e che in contemporanea oggi è stato diffuso in tante città.
Nell'esprimere la solidarietà alle diverse lotte attualmente in corso in città è stata ribadita la necessita della solidarietà di classe e soprattutto quella DI UN SINDACATO NELLE MANI DEI LAVORATORI che faccia realmente gli interesse di tutta la classe contro l'esistenza nefasta dei sindacati confedrali, veri e propri sinadacati di stato
Il tentativo della Digos di impedire il blocco di un crocevia principale del centro storico ("perchè si infastidiscono gli automobilisti") con minaccia di multa è stato impedito e denunciato con forza da tutti i manifestanti che hanno invece sostato di più in barba alle prescrizioni del questore.
Il corteo si è concluso alla prefettura dove una delegazione di 12 lavoratrici e lavoratori e studenti hanno portato la voce della protesta al prefetto, rappresentato da un funzionario dell'ufficio di gabinetto, che ha preso l'impegno di far conoscere al governo nazionale le ragioni e le richieste degli scioperanti. Si è inoltre impegnato a portare al prefetto la richiesta di apertura di un tavolo tecnico urgente con tutte le parti interessate.
Alla fine del corteo un gruppo di giovani si è recato all' Università in solidarietà e per seguire l'assemblea in corso.
Slai Cobas per il sindacato di classe - Palermo
cobas_slai_palermo@libero.it
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