19/03/25

GAZA: 970 morti in 48 ore - Centinaia di donne, 183 bambini massacrati in poche ore

 

Hamas: “A Gaza 970 morti negli ultimi due giorni di attacchi israeliani”

Sono 970 le vittime delle ultime 48 ore di attacchi israeliani a Gaza. Lo rende noto il ministero della Sanità dell'enclave gestito da Hamas, secondo cui, il bilancio totale della guerra nella Striscia di Gaza, che si rifà ai dati di ieri, è pari a 48.577 persone uccise.

Ribadiamo ancora una volta
Di fronte a questa ferocia di Israele, dei suoi coloni, bestie assettate di sangue e di stupri, che violentando nei modi più orrendi le donne vogliono anche cercare di cancellare le generazioni future, la vasta mobilitazione delle donne che vi è stata l'8 marzo non può fermarsi!
Lottiamo per le nostre sorelle palestinesi! 
Lottiamo contro l'imperialismo italiano, il governo Meloni complici di questo genocidio.
Scendiamo in piazza, assediamo ambasciata, consolati di Israele, la stampa servile, portiamo questa denuncia e la necessità di una solidarietà concreta, attiva nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle scuole, e dovunque sono le donne.
Il 29 e 30 marzo - giorno della terra - facciamo grandi manifestazioni.  

MFPR

18/03/25

Mobilitazione urgente e d'emergenza - MFPR: costruire iniziative da subito - mobilitazione nazionale il 29/30 marzo in tutte le forme possibile


PPS: 26 donne palestinesi detenute nelle carceri israeliane

da infopal

Le forze di occupazione israeliane continuano ad aumentare i loro attacchi alle donne palestinesi attraverso arresti sistematici, portando il numero totale di detenute nelle carceri israeliane a 26.

La Società per i prigionieri palestinesi (PPS) ha riferito lunedì che il numero di prigioniere nelle carceri israeliane è salito a 26, in seguito alla detenzione di 14 donne solo a marzo. Tra le arrestate ci sono tre sorelle di Hebron.

La maggior parte è rinchiusa nella prigione israeliana di Damon, con resoconti che rivelano che tra loro ci sono una donna incinta di tre mesi, una bambina, diverse detenute amministrative e due giornaliste. Inoltre, una delle prigioniere è di Gaza e un’altra sta lottando contro il cancro.

Secondo la PPS, la maggior parte delle detenute deve affrontare accuse di “incitamento” – un’accusa

16/03/25

Le terribili violenze sessuali alle donne palestinesi "più di quanto un umano possa sopportare" gridano vendetta


Di fronte a questa ferocia di Israele, dei suoi coloni, bestie assettate di sangue e di stupri, che violentando nei modi più orrendi le donne vogliono anche cercare di cancellare le generazioni future, la vasta mobilitazione delle donne che vi è stata l'8 marzo non può fermarsi!
Lottiamo per le nostre sorelle palestinesi! 
Lottiamo contro l'imperialismo italiano, il governo Meloni complici di questo genocidio.
Scendiamo in piazza, assediamo ambasciata, consolati di Israele, la stampa servile, portiamo questa denuncia e la necessità di una solidarietà concreta, attiva nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle scuole, e dovunque sono le donne.
Il 29 e 30 marzo - giorno della terra - facciamo grandi manifestazioni.  

15/03/25

Israele nazisionista perpetra il genocidio/pulizia etnica del popolo palestinese accanendosi contro le donne stuprandole, impedendo loro di partorire, uccidendo i neonati e distruggendo le strutture sanitarie riproduttive

Abbiamo tutte gridato nelle manifestazioni dell'8 marzo "Siamo tutte palestinesi!", solidarizzando con le nostre sorelle. Il rapporto della commissione ONU dimostra ancor più delle nostre parole il livello di crimine compiuto dallo stato genocida d'Israele e ci chiama oltre l'8 marzo a continuare la mobilitazione. Tutte di nuovo in piazza per le nostre sorelle ovunque e in ogni forma.

Movimento femminista  proletario rivoluzionario.

Dagli interventi e materiali dell'8 marzo: 

AL FIANCO DELLE DONNE PALESTINESI CHE SUBISCONO ATROCI VIOLENZE DA VERA E PROPRIA PULIZIA ETNICA MESSE IN ATTO DALLO STATO NAZISIONISTA DI ISRAELE, SOSTENUTO PIENAMENTE DALL'IMPERIALISMO, USA IN PRIMIS, MA ANCHE DALL'IMPERIALISMO ITALIANO, OGGI RAPPRESENTATO DAL GOVERNO DI STAMPO FASCISTA MELONI. 


IL SANGUE VERSATO DALLE DONNE, BAMBINI, POPOLO PALESTINESE NON DEVE RESTARE IMPUNITO!

LA NOSTRA DENUNCIA, AZIONE, LOTTA A SOSTEGNO DELLE DONNE PALESTINESI CHE NONOSTANTE LE IMMANI SOFFERENZE TRASFORMANO IL DOLORE IN LOTTA E SONO PARTE DELLA RESISTENZA DEL POPOLO PALESTINESE CHE SOSTENIAMO PIENAMENTE.  

COMBATTERE AD AMPIO RAGGIO IL GOVERNO MELONI PIU' CHE COMPLICE DEL GENOCIDIO DEL POPOLO PALESTINESE, DELLE DONNE, DEI BAMBINI CON LE SUE POLITICHE GUERRAFONDAIE E DI SOSTEGNO ALLO STATO TERRORISTA DI ISRAELE  

PALESTINA: ISRAELE COMMETTE STUPRI E ATTI DI GENOCIDIO, secondo un’altra inchiesta dell’ONU

 

La ferocia nazisionista viene messa ancora una volta in luce da questa inchiesta di una commissione indipendente dell’ONU che elenca i fatti accertati del terrorismo sistematico usato dal cane da guardia degli Stati Uniti in Medio Oriente, e cioè dall’entità sionista di Israele, contro la popolazione palestinese.

Dalle violenze sessuale e stupri, usati come arma di guerra contro le donne, ad ogni tipo di violenza immaginabile…

Una ferocia che continua nonostante la tregua durante la quale non si sono fermati un attimo gli attacchi in diverse forme nella stessa Gaza (ieri è stato ucciso un altro bambino di 3 anni), dove la popolazione in questo momento è di nuovo senza elettricità e cibo, e si sono aggravati ancora di più gli attacchi in Cisgiordania dove le popolazioni sono costrette a fuggire davanti agli attacchi quotidiani dell’esercito e dei coloni israeliani: sono già “40mila palestinesi sfollati su ordine dell’esercito israeliano dai campi profughi di Jenin, Tulkarem, Faraa e altri centri della Cisgiordania occupata, al centro dell’offensiva militare «Muro di ferro» lanciata dal governo Netanyahu il 21 gennaio” (il manifesto) sempre con la solita scusa di «sbaragliare i terroristi armati».

Questa inchiesta dell’ONU dal titolo "Più di quanto un essere umano possa sopportare", dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, chi sono i veri terroristi.

Contro questo orrore quotidiano sosteniamo fino in fondo la resistenza del popolo palestinese, lottando affinché venga spazzato via dalla faccia della terra il nazisionismo, cane da guardia dell'imperialismo USA, e ogni imperialismo.

***

Inchiesta Onu: "A Gaza Israele commette stupri e atti di genocidio". Netanyahu: "Bugie"

Una commissione indipendente Onu denuncia violenze sessuali usate da Israele come arma di terrore contro i civili palestinesi. Netanyahu: "Il Consiglio dei diritti umani Onu è un circo antisemita"

04:26 14 Marzo

L'inchiesta dell'ONU che accusa Israele, ecco i contenuti

Distruzione sistematica degli ospedali e delle strutture riproduttive palestinesi, stupri, abusi e minacce sessuali a danno di uomini e donne, l'obbligo di togliere i vestiti in pubblico: sono alcune delle pratiche che rientrano tra gli "atti di genocidio" e "violenze sessuali" come strategia di guerra, secondo l'accusa che un nuovo rapporto delle Nazioni Unite muove contro Israele, nell'ambito delle offensive militari condotte nella Striscia di Gaza e nei Territori palestinesi occupati dopo il 7 ottobre 2023.

Il nuovo report dal titolo "More than a human can bear" ("Più di quanto un essere umano possa sopportare") è stato realizzato dalla Commissione internazionale indipendente d'inchiesta delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati, tra cui Gerusalemme Est, e Israele, ed è stato reso pubblico ieri dall'Alto commissariato Onu per i diritti umani presso la sede di Ginevra, dove in settimana sono state ascoltate anche le testimonianze di diverse vittime direttamente coinvolte.

Le autorità israeliane, attraverso la loro rappresentanza diplomatica a Ginevra, hanno bocciato il report definendo le accuse "infondate, parziali e prive di credibilità".

Il report parte documentando "un'ampia gamma di violazioni perpetrate contro donne, uomini, ragazze e ragazzi palestinesi nei Territori palestinesi occupati dal 7 ottobre 2023, che costituiscono un elemento importante del maltrattamento dei palestinesi e sono parte dell'occupazione illegale e della persecuzione dei palestinesi come gruppo". Nel dettaglio, tra le forme di violenza sessuale e di genere rilevate, i ricercatori citano "l'obbligo di togliersi i vestiti in pubblico e il restare nudi, le molestie sessuali - comprese le minacce di stupro - e le aggressioni sessuali". Tutte pratiche che, come scrivono ancora i ricercatori, "fanno parte delle procedure operative standard delle forze di sicurezza israeliane nei confronti dei palestinesi", ma sono perpetrate anche dai "coloni israeliani in Cisgiordania, con l'obiettivo di incutere paura nelle comunità ed espellerle". Lo studio sostiene che "altre forme di violenza sessuale e di genere, tra cui lo stupro e le violenze commesse sui genitali" delle vittime sarebbero state commesse "dietro ordine esplicito, o attraverso l'incoraggiamento implicito, dei massimi vertici civili e militari di Israele".

Il rapporto delle Nazioni Unite continua affermando inoltre che nelle sue operazioni militari, "le autorità israeliane hanno sistematicamente distrutto strutture sanitarie sessuali e riproduttive in tutta Gaza. Hanno simultaneamente imposto un assedio e impedito l'assistenza umanitaria, inclusa la fornitura di farmaci e attrezzature necessarie per garantire gravidanze, parti e cure post-partum e neonatali sicure". Così, secondo i ricercatori, "donne e ragazze sono morte per complicazioni legate alla gravidanza e al parto, dovute alle condizioni imposte dalle autorità israeliane che hanno negato l'accesso all'assistenza sanitaria riproduttiva: atti che costituiscono un crimine contro l'umanità di sterminio".

Quanto a Gaza, la Commissione "ha scoperto che le autorità israeliane hanno distrutto in parte la capacità riproduttiva dei palestinesi di Gaza come gruppo attraverso la sistematica distruzione dell'assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, che costituisce due categorie di atti genocidi nello Statuto di Roma e nella Convenzione sul genocidio, tra cui l'imposizione deliberata di condizioni di vita volte a provocare la distruzione fisica dei palestinesi e l'imposizione di misure volte a impedire le nascite".

Navi Pillay, presidente della Commissione, commenta così: "Le prove raccolte dalla Commissione rivelano un deplorevole aumento della violenza sessuale e di genere. Non si può non concludere che Israele abbia impiegato la violenza sessuale e di genere contro i palestinesi per terrorizzarli e realizzare un sistema di oppressione che mina il loro diritto all'autodeterminazione". Atti intorno ai quali, come evidenziano i ricercatori, sussisterebbe "un clima di impunità".

Pillay aggiunge: "Le dichiarazioni e le azioni discolpanti dei leader israeliani e la mancanza di  responsabilità". Secondo l'esperta, "in questo contesto è essenziale un'azione di responsabilità attraverso efficacia dimostrata dal sistema giudiziario militare nel perseguire i casi e condannare i colpevoli inviano un messaggio chiaro ai membri delle Forze di sicurezza israeliane che possono continuare a commettere tali atti senza timore la Corte penale internazionale e i tribunali nazionali, attraverso il loro diritto interno o esercitando la giurisdizione universale, se si vuole che lo stato di diritto sia sostenuto e che alle vittime venga riconosciuta giustizia".

"Dio, patria, famiglia" - la corsa a chi lo applica per primo: per ora vince l'America di Trump ma segue l'Italia della Meloni/Valditara

Non aspettiamo in Italia, nè illudiamoci che resteranno "parole" le linee guida integraliste/reazionarie di Valditara. Occorre anche da noi combattere subito nelle scuole, nelle università il governo che vuole fare della scuola un luogo centrale per una cultura fascista, suprematista, razzista, militarista. 

Chi ancora chiede nel campo del femminismo piccolo borghese che questa scuola sia aperta all'educazione sessuale contro le concezioni e pratiche sessiste, maschiliste sempre più dilaganti che alimentano l'odio verso le donne che vogliono "rompere le catene", fino ai femminicidi, si dovrà rendere conto che questa scuola, sempre più anche in Italia a Ministri ignoranti e incompetenti, fomenterà le concezioni di subordinazione delle donne e del loro ruolo principe che deve essere nel produrre figli (non è un caso che vogliono fare corsi sì, ma sulla fertilità o infertilità).

E' chiaro poi che con queste "linee guida" gli insegnanti, il personale scolastico che non si adegua farà la fine dell'America di Trump: licenziato, denunciato, e... arrestato 

Educazione americana: dio, patria, famiglia

Da Il Manifesto - stralci

Ministero dimezzato I procuratori generali di 21 stati fanno causa al governo: il licenziamento del 50% del personale rende impossibile svolgere le funzioni del dipartimento. L’intento è liquidarlo

Nel panorama delle nomine del governo Trump, quella di Linda McMahon, dirigente della federazione di wrestling Wwe, a ministra della pubblica istruzione, si distingue per aver messo assieme la materiale incompetenza della designata con il conflitto di interesse del presidente, socio nel business degli incontri di finta lotta sin dai tempi in cui era titolare del Trump Casino di Atlantic City. Non che la titolare dello stesso dicastero nel primo mandato, la miliardaria integralista religiosa Betsy DeVoss, fosse più idonea (all’epoca si dichiarò contraria al concetto di scuole pubbliche).

McMahon, però ha la distinzione di aver assunto il mandato con la missione esplicita di eliminare del tutto il proprio ministero. Questa settimana ha iniziato l’opera, col licenziamento in tronco di 1.315 impiegati, quasi metà del totale, ai quali nel pomeriggio di martedì è stato comunicato, con consueto tatto, che non sarebbe stato necessario tornare in ufficio l’indomani, o mai più.

NELL’ATTUALE bombardamento a tappeto dell’impianto statale, non si è trattato di una sorpresa. L’istruzione è da tempo fronte incandescente della “guerre culturali” della destra radicale che la considera focolaio di indottrinamento woke e vi concentra il risentimento per quello che considera il decennale monopolio esercitatovi dalla sinistra. Stati rossi come il Texas, e soprattutto la Florida, sono da tempo laboratori di decostruzione delle istituzioni scolastiche per purgarle del disfattismo anti americano (in primis la critical race theory, ovvero l’insegnamento dei trascorsi razzisti del paese) e rifondarle come motori di un nuovo egemonismo conservatore. In quest’ottica, ad esempio, il governatore della Florida Ron DeSantis ha commissariato scuole ed università statali, licenziato docenti e consigli di amministrazione, epurato biblioteche scolastiche di libri “sovversivi” come testi di educazione sessuale, ed istituito nuovi programmi scolastici compresi cartoni animati per le elementari, come quelli prodotti dalla PragerU, fra cui almeno uno in cui un simpatico Cristoforo Colombo difende la schiavitù...

...IL DEPARTMENT of Education ha un ruolo soprattutto di controllo della qualità dell’istruzione, raccolta di dati statistici, consulenza e come garante delle regole anti discriminazione e per le pari opportunità. Ma proprio queste funzioni lo hanno storicamente reso inviso alla destra, specialmente quella liberista, integralista e “anti woke” di cui Trump si è servito per prendere il potere. Quale migliore capro espiatorio dunque, nell’attuale epurazione, per colpire i programmi di equità di minoranze svantaggiate, e perfino studenti portatori di handicap, e farne un esempio della «decostruzione» dello stato in paradiso «meritocratico».

«Nella nostra società pluralista – si legge a pagina 319 del Project 2025 – studenti e genitori devono poter scegliere da una gamma variata di opzioni scolastiche a seconda dei loro desideri e bisogni». Traduzione: i fondi pubblici devono essere massicciamente trasferiti alla sfera privata con particolare attenzione per l’istruzione religiosa e «conservatrice». Si tratta dopotutto di uno dei cardini della dottrina sviluppata negli ultimi anni da incubatori di pensiero reazionario come la Heritage Society, il Claremont Insititute o il Manhattan Institute dove lavora Christopher Rufo, uno degli architetti della crociata contro la critical race theory, nominato plenipotenziario della nuova istruzione pubblica in Florida. Italoamericano e cattolico integralista, Rufo è stato principale fautore delle audizioni parlamentari di amministratori universitari liberal lo scorso anno (alcuni dei quali come Claudine Gay di Harvard hanno perso il posto).