A gennaio scendiamo in lotta!
Il 19 dicembre il decreto legge, per cui dal primo marzo 11.263 dei lavoratori degli appalti pulizie scuole statali dislocati in tutte le province italiane passeranno alle dipendenze dello Stato con la qualifica di ATA, é passato con il voto di fiducia. Ma gli 11.263 posti previsti non bastano per tutti i lavoratori che sono in realtà 16.000, di cui la stragrande maggioranza sono donne.
Questo porterà come primo effetto ad esuberi anche dell'80%, soprattutto nelle province del sud che sono doppiamente penalizzate essendo concentrati qui la maggioranza delle lavoratrici e lavoratori.
A questo si aggiunge una riduzione di ore e di salario, portando
l'orario da 24, e alcuni da 36 ore settimanali, a 18 ore settimanali! Tanto al
governo dei poveracci che dovranno campare con 500 euro al mese non gliene
frega niente, l'importante sarebbe, dicono, che i lavoratori saranno
internalizzati e dovranno godere di questa opportunità... Poi se 5000
lavoratori rimarranno fuori o a pochissime ore è di secondaria importanza.
Il decreto pone requisiti capestro e assurdi per dividere i lavoratori
in serie A (si fa per dire...) e serie B, vale a dire coloro che non hanno 10
anni di anzianità, che sono privi del titolo di studio o che hanno carichi
pendenti, restano fuori!
Basta vedere quello che succederebbe a Taranto, dove non ci fanno
mancare niente in fatto di miseria, disoccupazione, precarietà, tra esuberi
operai ex Ilva, lavoratrici degli appalti comunali che devono barcamenarsi
per campare con pochissime ore e pochissimo salario. Le centinaia di
lavoratrici e lavoratori delle pulizie delle scuole statali che avevano sperato
in un miglioramento si ritroveranno invece una parte buttati in mezzo alla
strada, essendo i posti per la provincia e la città di Taranto solo 420 e
perché molti non rientrano nei requisiti capestro, o a 18 ore settimanali a
fronte di lavoratori che con le ditte ne facevamo anche il doppio.
La maggioranza siamo donne, e spesso da sole con figli da mantenere
perché disoccupati. Questo vorrà dire per noi doppio attacco, ributtarci a
casa!
Questo non lo permetteremo!
Nel 2007 quando il governo tagliando i fondi aveva posto aut aut: o
tagli dei posti o riduzione dell'orario giornaliero a sole 2 ore. Allora ci ribellammo
con una lotta dura e prolungate per settimane, in massa bloccammo la città; e
solo questa rivolta ci permise di respingere i licenziamenti e ottenere una
cigs in deroga che copriva al 100% le ore in meno.
Adesso scendere subito in lotta per cambiare il decreto ammazza precari
é di nuovo indispensabile!
Invitiamo tutte le lavoratrici di Taranto e provincia a partecipare a
un'assemblea che si terrà il 9 gennaio ore 18 presso Slai cobas per il
sindacato di classe, per organizzarci e far sentire forte la nostra rabbia.
Facciamo appello alle lavoratrici di ogni città a collegarci, per scendere in lotta insieme a livello nazionale.
Facciamo appello alle lavoratrici di ogni città a collegarci, per scendere in lotta insieme a livello nazionale.
Fiorella Masci
3339199075
lavoratrice pulizia
lavoratrice pulizia
Taranto
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