A USB -
Taranto
Alla
CONFEDERAZIONE COBAS - Taranto
TA. 18.2.19
Le lavoratrici dello Slai cobas per il sindacato di classe - Taranto invitano i sindacati di base ad indire e organizzare unitariamente lo sciopero delle donne del 8 marzo su Taranto e provincia, nei vari posti di lavoro sia privati che pubblici, in particolare dove le nostre organizzazioni sindacali sono presenti.
Pensiamo che
questa unità darà più forza alle lavoratrici - e ai lavoratori che vorranno
aderirvi.
Per organizzarci, proponiamo di vederci mercoledì 27 febbraio verso le 18 presso la nostra sede, via Livio Andronico, 47 Taranto, o in altra sede e data.
In attesa di vostra risposta, i nostri saluti
x SLAI COBAS
per il sindacato di classe
Masci
Fiorella
slaicobasta@gmail.com - 3339199075
Lo Slai cobas per il sindacato di classe
dichiara lo sciopero vero dell’8 marzo 2019
Sin dal 2013,
in cui raccogliendo l'appello delle compagne del Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario lanciarono un primo sciopero delle donne in
Italia, lo Slai cobas appoggiò e diede il suo sostegno concreto alla
proclamazione e realizzazione dello sciopero. Le lavoratrici dello Slai Cobas
per il sc, già in lotta in diversi settori (dalla scuola, alla sanità, alle
cooperative sociali, agli appalti comunali, alle disoccupate…) aderirono allo "sciopero delle donne".
“Scoprendo” attraverso la lotta quotidiana che alle ragioni di classe si
intrecciano inevitabilmente le ragioni di genere, queste lavoratrici hanno
trasformato una parola d’ordine giusta nella pratica concreta dello sciopero.
Uno sciopero vero e non simbolico come la Cgil della Camusso in quel 2013 cercò invano di imporre per boicottarlo di fatto; uno sciopero in carne e ossa e non di mera adesione formale come hanno fatto negli anni successivi alcuni sindacati di base.
Uno sciopero vero e non simbolico come la Cgil della Camusso in quel 2013 cercò invano di imporre per boicottarlo di fatto; uno sciopero in carne e ossa e non di mera adesione formale come hanno fatto negli anni successivi alcuni sindacati di base.
Una vera sfida, una rottura contro padroni, governo, Stato
borghese, che da 2013 ha visto negli anni
un’adesione concreta e attiva di altre lavoratrici, operaie, precarie, con
numeri per nulla scontati
e significativi che hanno anche fatto effetto sui padroni, vedi i provvedimenti repressivi nei confronti di lavoratrici di alcuni settori specifici (Sodexo, Electrolux, commercio) che hanno osato fare lo sciopero delle donne.
Da due anni la parola d’ordine dello “sciopero delle donne” è stata assunta anche dal movimento femminista NUDM che all’assemblea nazionale del 25 novembre a Roma lo ha rilanciato per la giornata internazionale delle donne dell’8 marzo prossimo, dopo la grande manifestazione del 24 novembre che ha confermato il ruolo di avanguardia del movimento delle donne nella lotta contro l’attuale governo fascio-populista, razzista e sessista Lega/M5S.
La condizione sociale di doppio sfruttamento e di doppia oppressione delle donne, che partendo dai posti di lavoro si allarga a tutti gli altri ambiti, familiare, culturale, sessuale, con al centro la questione della violenza in tutte le sue forme e la sua tremenda punta di iceberg i femminicidi, oggi con il salto di qualità rappresentato dal governo Salvini/Di Maio con la sua azione, propaganda, provvedimenti, diviene sempre più pesante e inaccettabile: l’oscurantista DDL Pillon, il decreto sicurezza fascio-razzista Salvini che attacca i migranti e chi lotta per il lavoro, la casa, in cui le donne spesso più povere sono in prima fila, la cosiddetta “quota100” che penalizza in particolare
le donne, le campagne ideologiche pro sacra famiglia e contro l’aborto…
e significativi che hanno anche fatto effetto sui padroni, vedi i provvedimenti repressivi nei confronti di lavoratrici di alcuni settori specifici (Sodexo, Electrolux, commercio) che hanno osato fare lo sciopero delle donne.
Da due anni la parola d’ordine dello “sciopero delle donne” è stata assunta anche dal movimento femminista NUDM che all’assemblea nazionale del 25 novembre a Roma lo ha rilanciato per la giornata internazionale delle donne dell’8 marzo prossimo, dopo la grande manifestazione del 24 novembre che ha confermato il ruolo di avanguardia del movimento delle donne nella lotta contro l’attuale governo fascio-populista, razzista e sessista Lega/M5S.
La condizione sociale di doppio sfruttamento e di doppia oppressione delle donne, che partendo dai posti di lavoro si allarga a tutti gli altri ambiti, familiare, culturale, sessuale, con al centro la questione della violenza in tutte le sue forme e la sua tremenda punta di iceberg i femminicidi, oggi con il salto di qualità rappresentato dal governo Salvini/Di Maio con la sua azione, propaganda, provvedimenti, diviene sempre più pesante e inaccettabile: l’oscurantista DDL Pillon, il decreto sicurezza fascio-razzista Salvini che attacca i migranti e chi lotta per il lavoro, la casa, in cui le donne spesso più povere sono in prima fila, la cosiddetta “quota
Anche nello sciopero dell’8 marzo la lotta contro
questo governo dovrà essere al centro.
Lo Slai cobas sc, le lavoratrici in esso organizzate sono
impegnate anche quest’anno perché losciopero
delle donne sia uno sciopero vero, e veda sempre più protagoniste le lavoratrici, le proletarie,
quelle più sfruttate e oppresse, le disoccupate. Lo Slai cobas sostiene la
piattaforma dello sciopero delle donne che le lavoratrici, l’Mfpr, il movimento
delle donne ha costruito, come frutto delle lotte e bisogni espressi in esse e
di un lavoro di inchiesta diretta e indiretta. Lo
Slai cobas sc ritiene che il sindacato di base e classe, e tutte le forze
sindacali di classe, dovunque siano, debbano mettersi al servizio della lotta
delle donne, delle lavoratrici, delle proletarie, perché questa lotta è una ricchezza per l’intera classe
proletaria, contribuisce ad una presa di coscienza più generale e ad una
trasformazione, essa pone sul tappeto la necessità della lotta a 360 gradi, della
lotta rivoluzionaria contro questo sistema sociale capitalista che fa dello
sfruttamento e oppressione delle donne una sua base fondamentale, e che non può
essere riformato ma rovesciato.
Pensiamo che lo sciopero delle donne sia un’arma anche all’interno
dell’organizzazione sindacale per contrastare e lottare contro ogni forma di
maschilismo, sessismo, di sottovalutazione, di riduzione ad un punto all’ordine
del giorno della questione delle donne; è una battaglia, quindi, anche verso i
lavoratori e i compagni di lotta.
Per questo chiamiamo i lavoratori dello Slai cobas sc in ogni
posto di lavoro a sostenere attivamente e concretamente lo sciopero delle
donne, a propagandarlo tra gli altri lavoratori e lavoratrici, a contrastare
azioni antisciopero da parte di padroni, capi, sindacati collaborazionisti a
realizzare assemblee nei luoghi di lavoro e dovunque è necessario.
Chiamiamo gli altri sindacati di base che hanno proclamato lo
sciopero dell’8 marzo a unire le nostre forze nelle varie città e realtà
lavorative affinché lo sciopero sia grande, esteso, tocchi il maggior numero di
posti di lavoro.
30.1.19
Slai Cobas per il sindacato di classe
slaicobasta@gmail.com
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