Riceviamo e pubblichiamo da compagn* di Genova:
Domenica 06 agosto si svolgerà ad Amburgo una
presenza solidale sotto al carcere di Billwerder, dove sono detenuti
alcuni degli arrestati durante le giornate del g20. Contemporaneamente, a
Genova, invitiamo ad un presidio in solidarietà agli arrestati per
dimostrare loro vicinanza e supporto.
DOMENICA 6 AGOSTO ORE 18.00
PIAZZA SAN LORENZO - GENOVA
Libertà per tutti e tutte!
CONTRIBUTO ALL'INIZIATIVA.
“ Il
sonno degli uomini è più sacro che la vita per gli appestati; non
si deve impedire alla brava gente di dormire. Ci vorrebbe del cattivo
gusto, e il buon gusto consiste nel non insistere, è cosa che tutti
sanno. Il cattivo gusto mi è rimasto in bocca ed io non ho cessato
d'insistere, ossia di pensarvi”
Albert
Camus, La Peste
Il 7 di Luglio dell'anno 2017
iniziava il G20, l'ennesimo summit internazionale come ormai molti
se ne tengono durante l'anno in cui un manipolo di padroni del mondo
si incontra per sedere ad un tavolo, compiacersi a vicenda
sorseggiando vini pregiati, disquisendo di come spartirsi il
saccheggio del pianeta esanime nel quale viviamo. Capita così che il
neoliberista di respiro europeo Macron stringa la mano del dittatore
genocida Erdogan in un salotto ben arredato mentre ci si accorda
sulle strategie di soppressione e violenta repressione delle rotte
migratorie di transito in Turchia verso l'Europa occidentale, succede
che la conservatrice simpatica ai progressisti Merkel sorrida alle
battute del razzista stupratore Trump mentre si decide su come
devastare l'ecosistema ed avvelenare l'atmosfera oltre il punto di
non ritorno, accade che l'oligarca autoritario nazionalista Putin
riceva una pacca sulla spalla dal fantoccio Gentiloni mentre concede
qualche metro cubo di metano in più in cambio del silenzio in
occasione della prossima Crimea o della prossima legge omofoba ed
omicida. Succede tutto questo, per tutti i giorni dell'anno tutto
l'anno.
Imperversa
la Peste mentre la brava gente dorme.
Dalle rivolte di Genova,
Seattle, Heiligendamm sono passati molti anni, si pensa che non vi
sia nulla da temere. Quel movimento di protesta è morto, dicono. La
famigerata 'globalizzazione', che in quegli anni era spauracchio di
un futuro incerto, oggi è il presente, talmente attuale quasi da non
poter immaginare di vivere senza. Tutto ciò che usiamo, ciò che
mangiamo, che guidiamo o vestiamo è prodotto in schiavitù altrove,
da altri/e che non percepiamo e riconosciamo come persone, dei cui
destini non ci curiamo e che non riescono a fare presa sulle nostre
coscienze assopite. Questa volta tuttavia, i padroni del mondo
scelgono di incontrarsi nel pieno centro di Amburgo, quasi per
sfida. Una città la cui storia è ricca di lotte per la giustizia
sociale, che celebra periodicamente l'autonomia di alcuni quartieri
con proteste e rivolte. Ed è proprio in uno di quei quartieri, Lo
Schanzenviertel, che i potenti si incontreranno per celebrare la loro
farsa.
La sfida viene accolta e da mesi
prima inizia una mobilizzazione che lascia presagire la volontà di
opporsi con determinazione, si annuncia una larga partecipazione. Nei
giorni prima del Summit compagne e compagni da tutta Europa si
incontrano nella città tedesca, mentre la polizia mette in pratica
da subito una politica di tolleranza zero: le case vengono
perquisiste, iniziano gli arresti preventivi dei 'soliti noti', il
campeggio dove le persone di fuori si erano radunate viene sgomberato
con la forza. La strategia repressiva che la polizia intende mettere
in atto si palesa in modo ancora più chiaro durante il corteo del 6
luglio, in cui sbirri antisommossa attaccano da più parti prima
ancora che si possa muovere un passo, costringendo le persone a
fuggire tra i lacrimogeni nella zona del porto. L'efficienza
dell'apparato repressivo sembra inscalfibile e tutto lascia presagire
che i tre giorni proseguiranno senza che la quiete venga turbata,
mentre tiranni e dittatori godono dell'eccellente programma previsto
tra una cena di gala ed un aperitivo con vista.
Nella
giornata di Venerdi 7 Luglio tuttavia qualcosa sembra cambiare sin
dalla