Come
precarie delle Cooperative Sociali di Palermo lottiamo da anni in difesa del
posto di lavoro. E in questi ultimi mesi lo stiamo facendo in forme ancora più
intense, visto che una legge approvata di recente dal parlamento siciliano, a
firma PD/M5S, stabiliva il licenziamento in tutta la regione di 2000 precari,
di cui la maggioranza siamo donne.
Ma
lottare per non farci ricacciare a casa significa difendere anche la nostra
vita più generale di donne che ogni giorno viene attaccata dal governo, dai
padroni, da questo Stato.
Come
donne ne subiamo le conseguenze con una condizione di lavoro che è diventata
sempre più precaria con contratti a termine sempre più ridotti, con riduzioni
di ore per evitare licenziamenti, con salari bassi, contrastando con i
padroncini delle Coop che nei confronti di noi precarie in alcuni casi fanno
anche discriminazioni di genere; una condizione di lavoro precaria che si
ripercuote inevitabilmente sulla nostra vita, a cui il governo e padroni ci
costringono togliendoci ogni futuro, per inchiodarci ad un presente faticoso e
instabile in cui non sai spesso come arrivare a fine mese, come campare i
figli, o come andare avanti da single… , in cui devi far fronte alla mancanza
sempre più pesante di servizi pubblici che aggrava il doppio lavoro - fuori e
in casa - cui siamo soggette.
Per
lottare contro tutto questo vogliamo unirci ad altre lavoratrici, operaie,
precarie, disoccupate, migranti che lottano nel nostro paese, dobbiamo far
confluire le varie proteste ed esperienze specifiche in un’unica voce, in
un’unica denuncia, in un’unica lotta. E questo è cominciato ad avvenire con
'due scioperi delle donne': il 25 novembre 2013 con la partecipazione di circa
20.000 donne e ancora tante donne hanno partecipato l'8 marzo.
Ora
la situazione è ancora peggiorata. Leggi
scellerate come il Jobs Act hanno attaccato nel profondo la nostra condizione
di lavoro, aumentando le discriminazioni sul lavoro, sul salario, per
l'assunzione e i licenziamenti; la riforma della “buona scuola” del governo
Renzi ha colpito migliaia di insegnanti e lavoratrici ATA; i tagli alla sanità,
ai servizi sociali, hanno ridotto pesantemente il lavoro e i diritti per le
precarie e iperprecarie sempre più sfruttate, mentre il Ministero della sanità
ci spinge a fare sempre più figli, pure colpevolizzandoci, le lavoratrici braccianti
sono trattate come vere e proprie moderne schiave nelle campagne, e le donne
migranti sono le ultime delle ultime per questo governo. E tutto questo mentre
l’Italia è il paese che va sul podio in Europa per numero di donne disoccupate,
quasi una su due non lavora, e sappiamo bene come la mancanza di lavoro è una
delle principali cause che impediscono a tante donne di liberarsi da vincoli
familiari oppressivi e repressivi a causa di cui si rischia di essere uccise.
Tutto
questo è violenza contro le donne – tutto questo si unisce alle violenze
sessuali – oppressione.
E'
giusto e necessario che questo si affermi nella giornata internazionale della
violenza contro le donne.
Non
possiamo e non vogliamo accettare tutto questo!
Prendiamo
la lotta e la vita nelle nostre mani!
Organizziamo
per il 25 novembre 2016, in concomitanza della giornata internazionale contro
la violenza sulle donne che tocca ogni aspetto della nostra vita, una
manifestazione nazionale della lavoratrici, operaie, precarie, braccianti,
migranti, disoccupate a Roma, che porti la nostra ribellione, le nostre
richieste direttamente al Palazzo del governo, ai Ministeri.
Lavoratrici Precarie Coop Sociali in lotta a Palermo.
Per costruire insieme la manifestazione, per adesioni, contatti,
informazioni scrivete a:
o contattate Giorgia 370/1313642