10/07/11

STRAUSS-KHAN: IN SCENA LA DOPPIA VIOLENZA




Purtroppo non ci stupiamo. Come avevamo già denunciato, la sporca campagna investigativa/spionistica, di stampa "spazzatura" per infangare e rendere non credibile la cameriera Ophelia, per farla passare in Tribunale da vittima a colpevole è partita con tutto il battage possibile. Se solo per una cena, di festeggiamento per la sua liberazione, lo stupratore DSK spende 700 dollari, quanto fiume di soldi si stanno spendendo per costruire questa "tela di ragno" intorno alla cameriera?
Detto questo, anche se una parte di quello che scrive la stampa fosse vero, non cambia di una virgola la nostra denuncia verso Strauss-Khan e il nostro sostegno ad Ophelia; perchè non c'è uno stupro permesso a "determinate condizioni".
Per questo pubblichiamo l'intervento di una compagna apparso nella lista "sommosse".
E' questa scandagliare nella vita della donna che è illegale, gli uomini che lo fanno, la stampa che pubblica dovrebbero, in una società civile, essere fermati e arrestati.
Cosa è poi scandaloso? Le vie a volte "non limpide" che una donna immigrata cerca di trovare per vivere? O una vita, quella di Strass-Khan da "stupratore seriale" (ora un'altra donna/giornalista lo sta denunciando), volgarmente ed ostentatamente ricco (anche gli arresti domiciliari li ha trascorsi in un appartamento dei più lussuosi) e impunito, che, si meraviglia di questo processo perchè il suo "potere" finora gli ha permesso di fare quello che voleva?
Il giudizio, sarebbe semplice, ma... il suo metro è dato da questa società capitalista/maschilista...

Dalla lista "sommosse"
"Ma, fratello caro,non fate poi come qualche cattivo pastore che mostra la strada del cielo erta e spinosa agli altri;e intanto lui, cinico e ben pasciuto libertino, calpesta le primule sull'ampio sentiero dei suoi piaceri e scorda quei suoi precetti morali." ( Ofelia , dall'Amleto di Shakespeare )

Finalmente abbiamo scoperto la verità. Ma chi poteva scoprirla se non la "libera" stampa statunitense? Il New York Post ha rivelato (che sagacia da giornalisti!) che Ophelia è una prostituta. E allora? Questo cambia qualche cosa? Ma, già, le prostitute sono donne di seconda categoria. Lo sono perfino quando sono testimoni in qualche processo! Per loro vale sempre la "diminutio capitis", ma quanto sono colti questi benpensanti!
Nei loro confronti si può esercitare violenza? Magari, poi, le si "risarcisce"? E' comunque meno grave?
Sempre l'autorevole (così lo definiscono ahiloro!) tabloid americano,aggiunge “questo potrebbe spiegare perchè Strauss-Khan insista con l'affermare che l'incontro era consensuale".
Mi sfugge, ma si sa noi femministe non siamo perspicaci come certi giornalisti, soprattutto statunitensi, mi sfugge il nesso tra essere prostituta ed essere consenziente. Ma i media,anche quelli nostrani, hanno rimarcato che la donna avrebbe, anche in altre occasioni, mentito: cioè, prima di denunciare il caso, avrebbe rassettato altre tre camere e, per accedere ai servizi sociali, avrebbe denunciato un figlio in più.
Che c'entra tutto questo con la validità o meno dell'accusa? e le indagini sono state fatte sull'imputato o sulla vittima?
Questo ci ricorda un caso simile. Quello di un noto giocatore di football americano, accusato, con fondatezza, di aver ucciso la moglie e l'amante di quest'ultima. Anche in quell'occasione, prendendo a pretesto qualche bugia, vera o presunta, detta da un testimone, O.J. Simpson, perchè così si
chiamava, fu fatto assolvere. I difensori coniarono una bella frase "quando una mosca si posa su un piatto di spaghetti, si butta tutto il piatto". La frase è ad effetto, ma giustizia non fu fatta. Fermo restando che né questa giustizia nè questi tribunali ci appartengono.
In quel caso, come in questo, la sentenza era già scritta e dipendeva e dipende dalla potenza dello studio legale al quale ci si rivolge.
Ma che giustizia è quella dove il finale è già scritto a seconda dei mezzi economici dell'imputato?
Sorvoliamo sulla natura classista della libertà su cauzione, per cui un povero/a aspetta il processo in carcere,un ricco /a a casa o in albergo.
Siccome tutti corrono in soccorso del vincitore, altri hanno aggiunto "la donna si è voluta vendicare perchè non l'ha pagata". Ma, se non l'ha pagata, evidentemente una trattativa prima c'è stata e, quindi, con che faccia tosta lui non ha mantenuto gli impegni presi? Ma, siccome, in questa storia , non ci è stato risparmiato niente, si è detto ancora "vuole approfittare del povero Stauss-Khan per spillargli più soldi possibile". A conforto di questo ci sarebbe una telefonata di Ophelia al compagno in carcere, detenuto per questioni di droga. Chissà, se fosse stato ricco sarebbe stato fuori su cauzione e con avvocati di grido avrebbe risolto i suoi problemi con la "giustizia".
Ma che anime nobili! si scandalizzano che una povera, dall'esistenza tribolata, voglia trarre qualche profitto dall'aver incrociato la sua vita con un ricco potente.
Io, ma già, sono femminista, non riesco a turbarmi per questo, mentre lo sono quando vedo il male che viene fatto su scala industriale ai danni delle tante, troppe persone, da parte dei potentati finanziari ed economici.
E che dire della moglie che, libera ( ci mancherebbe!) di essere indifferente alle avventure extra coniugali del marito, però lo è anche riguardo alle molestie sessuali che questo semina dappertutto.
Evidentemente, per lei, l'appartenenza di classe annulla l'appartenenza di genere.

Ma, come in tutte le storie, c'è la ciliegina sulla torta: alla direzione generale del FMI è stata nominata una donna, Christine Lagarde, alla quale, "frutto di un'attenta selezione", non verrà mai in mente (guarda caso!) di auspicare una nuova "divisa" mondiale al posto del dollaro. Alla fine della vicenda Strauss-Khan ritornerà alla sua vita di lusso e di prestigio e,chissà, leader socialista, il FMI, guidato da una donna, che fa tanto politicamente corretto, continuerà a seminare dolore e morte in tutto il mondo, e le Ophelie continueranno ad uscire con le ossa rotte da questa storia, da storie simili e dalla vita.

Elisabetta

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