11/02/10

Cosa succede alle migranti: il girone infernale di CIE-Carcere-Cie

Questa mattina giovedì 11 febbraio alle ore 11 ho incontrato Priscilla nel carcere di Mantova, avendo chiesto al direttore di entrare in quanto consigliere provinciale.
Sono sette mesi che sta rinchiusa, senza nemmeno una visita.
Priscilla ha 22 anni, è nigeriana e la storia la conoscete, domani esce per fine pena e non lo sapeva neanche.
Non sa nemmeno che cosa l'aspetta d'ora in poi. Abitava a Conegliano. Domani verrà trasferita, posta in carico alla Questura, ma poichè non ha i documenti il magistrato, sentita l'assistente sociale, deciderà se rilascare il foglio di espulsione e dove farla "accogliere". Probabilmente in un CIE. Esce dal carcere, per aver scontato tutta la pena, entra in un lager per venire espulsa. Eppure contro la condanna è stato interposto appello e quindi la vicenda potrebbe essere considerata in itinere permettendo a Priscilla di restare in Italia. L'amministrazione potrebbe disporre anche una forma di accoglienza reale e non l'internazione in un altro centro d'espuilsione, dopo aver pagato a caro prezzo da Via Corelli in poi.
Vi aggiornerò sugli sviluppi di queste ore.
Intanto vorrei che tutti coloro che si sono fatti un'impressione consolidata dell'immigrato clandestino, proprio come hanno voluto questa legge, costume e consuetudine, possano incontrare, un giorno, dietro le sbarre invalicabili di un carcere dove non sei di nessuno, una cittadina come Priscilla. Di certo qualche dubbio su quanto hanno acquisito come convinzione, sorgerebbe in loro.
Ma non è così perchè queste ragazze che hanno avuto il coraggio di ribelalrsi e denunciare stupri e violenze nei CIE, sono state tolte dalla circolazione e attorno al loro è stato alzato un muro di silenzio, tanto da non farle comprendere cosa significhi che fuori delle altre donne si stanno interessando di loro e che fuori, la stragrande maggioranza non conosce la loro storia.

Monica Perugini

Nessun commento: