Lunedì 15 febbraio 2010, 15:49
Il giorno 11 febbraio 2010 il comune di Milano e la Ministra per le pari opportunità davano lustro a se stessi con un convegno dal titolo "sicurezza e aiuto" sulle azioni "di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne".
Sala strapiena, buona metà dei posti a sedere occupati da forze dell'ordine di vario tipo e grado in divisa da gran spolvero, moltissime donne, di quelle che ogni giorno si occupano concretamente di altre donne che hanno subito violenza, costrette a stare in piedi.
Eravamo ben certe, anche visto il pubblico, che di "prevenzione" di quello che succede alle donne recluse nei CIE non si sarebbe affatto parlato, quindi al momento della tavola rotonda abbiamo alzato dei cartelli e la voce chiedendo conto delle violenze e delle molestie sessuali perpetrate da solerti funzionari delle forze dell'ordine all'interno del centro di e identificazione ed espulsione di via Corelli e distribuendo dei volantini di informazione sulla vicenda di Joy ed Hellen, tra gli applausi di molte delle donne presenti.
A quel punto è intervenuta la digos che ci ha strappato i cartelli e ci ha spinte fuori per identificarci, non riuscendo però ad impedirci di terminare di volantinare e di rilasciare delle interviste a giornalisti presenti.
Le "ospiti non gradite" si sono poi ripresentate a sorpresa con altri 200 volantini distribuiti alle donne in uscita al termine del convegno.
Le donne che si sono incontrate al presidio del 25 novembre in piazza Cadorna e che vogliono rompere il silenzio di Milano sulle violenze nei Cie
Mara Carfagna, a Milano, parla di "sicurezza per le donne"
Ci scusi... e nei Cie?
Ci scusi... e nei Cie?
Il giorno 11 febbraio 2010 il comune di Milano e la Ministra per le pari opportunità davano lustro a se stessi con un convegno dal titolo "sicurezza e aiuto" sulle azioni "di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne".
Sala strapiena, buona metà dei posti a sedere occupati da forze dell'ordine di vario tipo e grado in divisa da gran spolvero, moltissime donne, di quelle che ogni giorno si occupano concretamente di altre donne che hanno subito violenza, costrette a stare in piedi.
Eravamo ben certe, anche visto il pubblico, che di "prevenzione" di quello che succede alle donne recluse nei CIE non si sarebbe affatto parlato, quindi al momento della tavola rotonda abbiamo alzato dei cartelli e la voce chiedendo conto delle violenze e delle molestie sessuali perpetrate da solerti funzionari delle forze dell'ordine all'interno del centro di e identificazione ed espulsione di via Corelli e distribuendo dei volantini di informazione sulla vicenda di Joy ed Hellen, tra gli applausi di molte delle donne presenti.
A quel punto è intervenuta la digos che ci ha strappato i cartelli e ci ha spinte fuori per identificarci, non riuscendo però ad impedirci di terminare di volantinare e di rilasciare delle interviste a giornalisti presenti.
Le "ospiti non gradite" si sono poi ripresentate a sorpresa con altri 200 volantini distribuiti alle donne in uscita al termine del convegno.
Le donne che si sono incontrate al presidio del 25 novembre in piazza Cadorna e che vogliono rompere il silenzio di Milano sulle violenze nei Cie
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