12/08/09

Debora Damiani è stata licenziata ingiustamente

DEBORA DAMIANI, dopo ben 14 anni di servizio per una società - Vodafone - che non si è fatta scrupoli a vendere la sua professionalità ma soprattutto la sua vita ad un'azienda - Comdata Care - creata appositamente per distruggere gradualmente tutte le certezze dei dipendenti che apparentemente ha acquistato insieme ad un presunto ramo d'azienda (che ancora oggi dimostra di non avere nessuna autonomia) E’ STATA LICENZIATA INGIUSTAMENTE.

PERCHÉ Debora è stata licenziata?

La sua password, A SUA INSAPUTA, è stata utilizzata per attivare delle promozioni.

Debora è stata quindi licenziata per non aver denunciato prima le inefficienze di Comdata Care in materia di sicurezza dei sistemi utilizzati per svolgere il proprio lavoro e per non averla obbligata a predisporre dei sistemi informatici più sicuri!

Quale colpa ha Debora se per avviare una qualsiasi macchina presente in azienda è stata predisposta una password uguale per tutti?

Quale colpa ha Debora se per avviare qualsiasi applicativo necessario a svolgere il suo lavoro deve collegarsi ad un server di Vodafone che è l'unica ad identificarla come utente abilitato a compiere tali operazioni?

Quale colpa ha Debora se solo oggi scopriamo che Roma è l'unica sede Comdata Care che usa Citrix, una specifica interfaccia per lavorare sui sistemi Vodafone?

Esiste un sistema di identificazione alle macchine di Comdata Care?

MA SOPRATTUTTO:

esiste un'analisi fatta da Comdata Care per dimostrare l'estraneità di Debora ai fatti segnalati da Vodafone?

Possibile sia sufficiente un resoconto di Vodafone per sbattere fuori una persona che solo pochi anni fa era stata premiata economicamente dalla stessa Vodafone per la sua diligenza?

Siamo o non siamo dipendenti Comdata Care?

E' sufficiente bloccare il computer quando ci allontaniamo dalla nostra postazione?

O è necessario chiudere tutte le applicazioni per salvaguardare la nostra password?

A Debora e a nessuno di noi è stato detto nulla in proposito!

PERCHE’?

O forse la verità è un'altra e le colpe di Debora sono di essersi resa disponibile a testimoniare per un altro collega che era stato ingiustamente licenziato, di aver scelto di partecipare attivamente alla nascita di un sindacato che per questa azienda non rientra negli schemi convenzionali, di essersi candidata nella lista Cobas per le elezioni della nuova Rsu?

Noi nutriamo molti dubbi sulla correttezza di Comdata Care, Comdata e soprattutto Vodafone, artefice principale del nostro destino, ma su Debora NO!

COSA STA SUCCEDENDO? COSA È SUCCESSO ESATTAMENTE 2 ANNI FA?

Molti di voi lo ricorderanno sicuramente - ma è bene ricordare all'opinione pubblica - quello che fin da subito 914 persone hanno temuto stesse per accadere e che oggi si sta concretizzando: CESSIONE DI RAMO PER MASCHERARE LICENZIAMENTI DI PERSONALE!

Non si è trattato di una cessione di ramo d'azienda: Vodafone non era in crisi, il ramo d'azienda non era preesistente, il personale addetto non aveva uno specifico know how e i sindacati confederali che hanno assistito allo scempio si sono arrogati il diritto di firmare un accordo di cessione fasullo e senza alcun mandato dei lavoratori.

ECCO COSA E’ CAMBIATO:

dopo quell'accordo Comdata Spa è stata sindacalizzata e prima ancora di intervenire sulle garanzie dei lavoratori è stato firmato un accordo per garantire un monte di 4000 ORE DI PERMESSI SINDACALI per le segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL!

Dopo solo 18 mesi dall'operazione FIORENZO CODOGNOTTO, amministratore delegato della holding che controlla Comdata Care, guadagna una POLTRONCINA all'ASSTEL. Cosa sicuramente irrilevante se non fosse che nei 20 anni di attività che aveva alle spalle non era riuscito forse neanche ad entrare
all'ASSTEL…

VODAFONE... cara Vodafone... e tu cosa hai guadagnato in tutto questo?

Continui a vendere la tua immagine di società perfetta, a collezionare “bollini rosa” per il buon trattamento riservato alle tue donne, a fare profitti con il lavoro di quelle persone che hai affidato ad un altro padrone perché se ne liberasse senza coinvolgerti e senza che le tue manine si macchiassero.

PIETRO GUINDANI, all'epoca dei fatti amministratore delegato di Vodafone, dove sta?

Ha rassicurato i suoi dipendenti sull'affidabilità di questo partner commerciale e come carne da macello ci ha ceduto ad una società che, non riuscendo a sollevarsi, ci tratta come zavorre.

Siamo certi che in sede di giudizio questa storia si risolverà a favore della collega ma non siamo disposti a far finta che non sia successo niente e ci batteremo fino in fondo per ottenere il suo reintegro.

AIUTACI ANCHE TU A DENUNCIARE QUANTO E’ SUCCESSO A DEBORA E QUELLO CHE ALTRI
HANNO DECISO PER IL NOSTRO FUTURO!

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