26/11/08

Necessità di un femminismo proletario rivoluzionario

Un movimento femminista che sia espressione e si rapporti alla ribellione, delle lotte delle donne, ragazze, che si sviluppa dai posti di lavoro in cui le donne sono le più colpite, discriminate, precarizzate in tutti gli aspetti della loro condizione, oppresse e a volte anche molestate e violentate dai padroni o schiavizzate se sono immigrate; ai quartieri e paesi in cui ci uccidono la salute e la vita; alle scuole e università in cui vogliono spegnerci il futuro; a tutta la società in cui ci vogliono imporre un moderno medioevo.
Un femminismo proletario, perché espressione della maggioranza delle donne che sono appunto proletarie, lavoratrici, precarie di oggi e di domani, che sono oppresse dentro e fuori la famiglia, donne che non hanno nulla da difendere, o solo da "riformare" ma hanno doppie catene da spezzare. Un femminismo proletario perché questo sistema sociale capitalista è di classe, questo Stato è di classe, questo Governo, questi partiti parlamentari sono di classe, la loro politica si fonda sulla lotta di classe quotidiana, perché il maschilismo, il clericalismo, il fascismo sono espressione di una classe capitalista, imbarbarita e putrefatta. Nello stesso tempo è soprattutto tra le proletarie che si pone l'emergenza del femminismo perché attraverso le lotte scoprono come sia assolutamente necessario assumere, portare, nelle lotte anche fatte con i lavoratori, un punto di vista come donne su tutte le questioni che toccano direttamente le nostre vite, portando un nuovo pensiero, una nuova politica che, con la radicalità, combattività, determinazione delle donne, bisogno di liberazione generale - “tutta la vita deve cambiare”, affermi l'incompatibilità, inconciliabilità con ogni aspetto, economico, politico, sociale, culturale, ideologico di questo sistema.
Questo femminismo proletario non può non essere rivoluzionario: dall'insieme dei vari aspetti di violenza contro le donne emerge la violenza “sistemica” di questa società capitalista, che non può essere riformata ma rovesciata con un processo rivoluzionario, in cui, come spesso ora accade nelle lotte più importanti, le donne siano l'anima e la forza più generalista, più coerente più radicale di una rivoluzione che vada a fondo, che sconvolga e trasformi la terra e il cielo.

movimento femminista proletario rivoluzionario

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