10/12/24

Con questo sistema reazionario e fascista arriva l'ennesima vergognosa sentenza che autorizza le molestie alle donne

“Corteggiare con troppa insistenza è naturale”, il caso della decisione del Tar del Veneto
Una sentenza che può fare discutere, ad appena due settimane dal 25 novembre. La campagna contro la violenza sulle donne elaborata quest’anno da Una nessuna centomila era proprio: “Se io non voglio, tu non puoi”. A voler rimarcare appunto l’importanza del consenso nei rapporti tra uomini e donne. 
E non è neppure la prima sentenza sul tema delle molestie che si presta ad aprire un dibattito: spesso per i giudici incide il tempo, come nel caso del bidello assolto perché la palpata era stata troppo breve, o perché 20 secondi sono considerati abbastanza, anzi troppi, per ribellarsi a una violenza. 
Ancora, a volte le decisioni dei tribunali prendono in considerazioni caratteristiche della vittima e le molestie non vengono condannate se la vittima è “complessata e sovrappeso”.

La sentenza arriva proprio dal Veneto, dove si è celebrato il processo per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Al suo assassino Filippo Turetta è stato dato l’ergastolo, ma senza l’aggravante di stalking e crudeltà. Una decisione su cui si era espressa chiaramente la sorella della vittima, Elena Cecchettin: “Riconoscere le aggravanti fa la differenza, perché la violenza di genere non è presente solo dove c’è il coltello o il pugno.

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