16/12/09

Sulla manifestazione del 10 dicembre a Torino

COMUNICATO della rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro


Oltre un migliaio ha partecipato al presidio al Tribunale di Torino in occasione dell'apertura del processo Eternit. Molto forte la partecipazione di lavoratori, familiari interessati al processo,organizzata dal Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio
Associazione Esposti Amianto e altre associazioni amianto di Sesto San Giovanni, Trieste, Roma, Taranto, Broni, Latina, Importante anche una forte rappresentanza delle associazioni francesi.
La Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro che aveva lanciato l'appello per far diventare questa scadenza una manifestazione nazionale ha portato al presidio decine e decine di rappresentanti di lavoratori, associazioni familiari, comitati, provenienti da diverse città italiane. Da
Trento a Palermo, da Napoli a Marghera, da Roma a Milano, Bergamo, Bologna, Ravenna; molto consistente e rappresentativa la delegazione della Rete di Taranto con operai, familiari di operai Ilva e un contingente di Disoccupati Organizzati in lotta anche in questi giorni per il lavoro, la salute e
l'ambiente, e che ha portato anche l'adesione di "Alta Marea" che raccogliendo numerose associazioni ambientaliste a Taranto il 28 nov. ha portato in piazza oltre 20 mila persone; molto significativa infine la presenza dell'associazione 29 giugno vittime della strage del treno di
Viareggio.
Naturalmente folta la rappresentanza di operai e familiari Thyssenkrupp dell'associazione legami d'acciaio e dei rappresentanti del comitato milanese 'dalla parte dei lavoratori'- presenti un gruppo di operai della fiat mirafiori e rappresentato il Comitato 5 aprile di Roma. Presenti collettivi di studenti oltre che da torino anche da Venezia e Marghera
In tutta la mattinata si sono susseguiti gli interventi di tutte le associazioni presenti che hanno unito la denuncia alle proposte e hanno fornito un quadro delle emergenze e drammaticità delle questioni delle morti sul lavoro e da lavoro, le dimensioni vaste della questione amianto e l'impegno a sviluppare la lotta dentro e fuori i Tribunali.
Alla manifestazione della Rete hanno aderito organizzazioni sindacali di base e confederali, Slai cobas per il sindacato di classe, Sindacato Lavoratori in Lotta napoli, Usi, Fiom/Cgil, ecc.; forze politiche con rappresentanti, Rifondazione, Sinistra critica, Pdci, Sinistra popolare, ecc.; e delegazioni di Proletari comunisti, Carc, Coordinamento dei collettivi comunisti, Piattaforma comunista ed altri.
Sull'andamento del processo che ha visto la massiccia partecipazione dei familiari e delle associazioni che hanno chiesto la 'partecipazione di parte civile' rimandiamo al comunicato degli stessi, - le udienze riprenderanno ogni lunedì a partire dal 25 gennaio -quello che conta segnalare è che la Rete ha rappresentato, come era già stato per la Thyssen di Torino il 6 dicembre 2008, per l'Ilva Taranto il 18 aprile, l'unica forza nazionale capace di associare le energie e trasformare anche questa occasione in movimento di lotta, fuori dai Tribunali, nelle strade nelle fabbriche e
posti di lavoro. Certamente questa scadenza richiedeva una partecipazione di massa più consistente. Tanti che avrebbero potuto esserci, sia pure nelle difficoltà di un giorno feriale e in coincidenza con un periodo pieno di manifestazioni nazionali, non hanno fatto tutto lo sforzo necessario per esserci realmente.
Questo dimostra quanto lavoro sia ancora da fare da parte della Rete. La manifestazione ha portato in piazza a Torino non solo solidarietà e denuncia ma anche le numerose proposte provenienti dalla piattaforma della Rete, come da convegni che ci sono stati nelle passate settimane, Orvieto tra questi, e dal fronte delle associazioni amianto che avevano tenuto un mese prima un ricco convegno nazionale sempre a Torino.
Ora, però, anche da Torino viene l'appello a fare un salto di qualità e un nuovo sforzo unitario, perchè il movimento cresca, influenzi la battaglia per lo sciopero generale, per la lotta contro il governo Berlusconi che su questo fronte tutela sempre più gli interessi dei padroni, ostacola i
processi, risponde negativamente alle richieste che vengono dagli operai, dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni.
La manifestazione di Torino ha riportato anche l'attenzione sulla repressione, licenziamenti fatti dai padroni nei confronti di lavoratori e Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza, questioni che vanno ben oltre il caso esemplare Dante De Angelis: dai cantieri navali di Palermo, all'ATM
di Milano, alle fabbriche bergamasche, agli attivisti denunciati, processati e in alcuni casi già condannati, come a Ravenna, tutte battaglie che richiedono il rafforzamento della Rete e l'azione diretta.
Nella manifestazione grande peso è stato dato negli interventi all'emergenza nell'emergenza data dalle morti degli immigrati sui posti di lavoro che subiscono clandestinità, precarietà, lavoro nero, schiavitù nei cantieri, nei laboratori, nelle fabbriche. La giornata è stata dedicata all'ultima
vittima di questi crimini del capitale, crimini anche contro i diritti umani, la morte di una giovanissima operaia cinese di 13 anni, ma anche dell'operaio senegalese ucciso dal padrone e buttato in una campagna, semplicemente perchè pretendeva il suo salario.
Per questo la Rete ha deciso di lavorare ad una nuova manifestazione nazionale da realizzarsi in collaborazione con comitati e associazione degli immigrati - scesi in piazza in maniera così impetuosa e massiccia il 17 novembre scorso.
Tutti questi temi - l'unità, le nuove campagne, la manifestazione degli immigrati, insieme al potenziamento dell'ufficio legale, la partecipazione ai processi,- primo fra tutti quello della Umbria Olii in cui sono attivi l'associazione familiari Colletti e la rete umbra- la lotta contro la repressione a dei lavoratori e rls -la ricerca di proposte mirate e unificanti da proporre anche nella forma di leggi di iniziative popolari - sono al centro dell'assemblea nazionale che la rete promuove per il 16
gennaio 2010 a Roma.


Rete nazionale per la sicurezza sui posti di lavoro
bastamorte@gmail.com

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