"Infinita
dignità" è
il nuovo documento del Vaticano e nello specifico del Dicastero per
la Dottrina della Fede presentato in occasione del 75 anniversario
della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, ma possiamo
ben dire che nei riguardi delle donne in primis i cosiddetti diritti
non devono invece esistere. "Infinita
indegnità",
e possiamo dirlo forte, della chiesa cattolica con oggi a capo Papa
Bergoglio. E' di fatto l’indegnità contro la maggioranza delle
donne e non solo. Un documento in cui si elenca tutta una serie
di violazioni
della dignità umana… la guerra, la povertà, il dramma dei
migranti, la tratta delle persone e degli organi, la tortura, la pena
di morte, l’omicidio, la violenza di genere, la violenza
digitale…”, ma
il disco della narrazione di questa Chiesa si rompe appena si arriva
ad alcuni temi che riguardano l’ambito dei diritti e della vita
delle donne oggi sempre più sotto attacco che non sono più definiti
“violazioni della
dignità umana” ma
si riaffermano come “delitti”
da condannare senza se e senza ma, primo fra tutti il diritto di
aborto “contro
la vita” che
“presenta
caratteristiche che lo rendono particolarmente grave e deprecabile”
si legge nel documento del Vaticano.
Il
diritto di aborto, la libertà delle donne di scegliere della loro
vita sono nuovamente attaccati, e nella fase attuale che stiamo
vivendo di moderno fascismo e moderno medioevo che avanzano, la
Chiesa, (lo scrivemmo anni fa in un opuscolo che abbiamo prodotto ai
tempi della Chiesa di Ratzinger e che ritorna attuale dal titolo
“Ratzinger, l’infamia originaria”) “…è sempre stata
pronta a sfoderare nuove armi per legittimare la condizione di
subordinazione e oppressione delle donne, non rimane indietro…”.
Oggi usa il volto e le parole del Papa Francesco aggiornati,
innovativi per certi aspetti e a volte anche scomodi su certi temi
rispetto alla chiesa di Ratzinger, vedi le denunce sulla pedofilia,
ma su temi come appunto l’aborto e oggi anche la questione della
maternità surrogata “che deve essere proibita a livello
universale”, tutto resta come prima. In una chiesa
che dice di aprire alle donne, di accogliere le donne, questo però è
valido solo se esse rimangono dentro i binari consoni al ruolo
produttivo/riproduttivo funzionale alla esistenza e salvaguardia di
questo sistema sociale capitalista in profonda crisi.
La
Chiesa ribadisce e riafferma, quindi, con forza le sue concezioni
reazionarie scendendo ancora in campo, per mantenere il suo potere,
dando man forte alla fase politica e sociale attuale, all’aperta e
indegna sponsorizzazione ideologica, politica e culturale del moderno
fascismo e del fasciosessismo, oggi rappresentato dal governo Meloni
che sin da quando si è insediato ha posto come uno dei suoi
obiettivi l’attacco ideologico e politico alla condizione di vita
della maggioranza delle donne che devono servire soprattutto alla
patria mettendo al mondo figli, che devono essere controllate
socialmente nella loro vita sulla base del ruolo produttivo e
riproduttivo. E in questo senso, il diritto di aborto è odiato dalla
borghesia al potere perché pone la questione profonda e centrale
dell’autodeterminazione, della libertà di scelta delle donne
e della lotta necessaria delle donne che può mettere in discussione
l’ordine sociale esistente e “valori” putrefatti e morenti.
Sulla
maternità surrogata la chiesa di Bergoglio ancora spalleggia il
governo Meloni per cui la maternita' surrogata deve essere “reato
universale”, ossia perseguibile anche se commesso fuori
dall’Italia. Un governo di reazionari e fascisti che vedono le
donne solo come corpi da usare sessualmente o per fare figli, quegli
stessi reazionari e fascisti che, in connubio coni padroni, tolgono
alle donne di fatto il diritto alla maternita', al lavoro, il diritto
di vita dignitosa, ipocritamente si trasformano in difensori delle
donne, delle donne soprattutto povere che per necessita,
costrizione o sfruttamento "affittano il proprio utero"?!
Diventano difensori dei bambini, mentre lasciano morire in mare i
bambini dei migranti e sono pienamente complici delle migliaia e
migliaia di bambini morti se pensiamo al genocidio in corso del
popolo palestinese?
Tutto
questo in realtà è pienamente interno ad una logica fascista,
integralista, familista per cui i bambini devono nascere da famiglie
rigidamente tradizionali in cui c'è un padre, una madre - vedi su
questo anche la posizione della Chiesa nel nuovo documento di
definire pericolosissima
la teoria che cancella le differenze dei sessi,
una posizione pienamente interna ad una logica di attacco alla
libertà di scelta delle donne, di attacco al diritto d'aborto, di
controllo e di repressione da parte di questo Stato, oggi
rappresentato dall’ala più reazionaria al potere della borghesia.
E
questa posizione a dir poco indegna sulle donne, che fa capire
chiaramente il livello di vero e proprio odio ideologico e politico,
fa anche il paio con la presa di posizione dei fascisti di Fratelli
d’Italia al governo relativa alla proposta di legge per gli aiuti
all’inserimento lavorativo delle donne che subiscono violenza, che
con un emendamento della fascista Marta Schifone di FdI (cognome non
fu mai tanto appropriato!) vorrebbe sì l’inserimento lavorativo e
la conservazione del posto di lavoro delle vittime di violenza, ma
solo se “vittime di violenza con deformazione o sfregio
permanente del viso”. Non solo, l’emendamento vi inserisce
anche gli uomini!
Da
un lato si svilisce, si attenua la condizione delle donne che hanno
subito violenza facendo una schifosa differenziazione, come se ci
fossero violenze più importanti e violenze meno importanti (senza
nulla togliere alle donne sfregiate o menomante che hanno pieno
diritto di avere il lavoro e una vita dignitosa); dall'altro si
escludono tutte le altre forme di violenza, per non parlare di quelle
anche meno visibili o più subdole che si possono subire anche sul
piano psicologico. Ma la restrizione degli "aiuti" alle
donne sfregiate è giustificata schifosamente anche per la questione
dei soldi, delle risorse da risparmiare, visto che alcune delle
proposte di legge (sono sei) includono anche gli sgravi contributivi,
i percorsi professionali d’inserimento…
Se
a tutto questo poi aggiungiamo la indegna misura per le donne
vittime di violenza di 400 euro - che hanno pure il coraggio di
chiamare "reddito di libertà" - con cui raggiungerebbero
l’indipendenza economica, quando 400 euro oggi non bastano neanche
per fare la spesa, e se pensiamo da un lato che questi provvedimenti
vengono promossi come strumenti di "emancipazione",
di "autonomia
abitativa",
come libertà da "ricatto
materiale"
e avvio di "nuova
vita"
e dall’altro che in questi mesi tutto questo viene utilizzato come
becera propaganda elettorale, vedi le prossime elezioni europee, si
capisce bene lo schifo di questo governo che usa le donne in modo
strumentale per portare avanti gli sporchi interessi dei suoi
esponenti finalizzati al “nuovo” teatrino elettorale della
borghesia.
Ecco
questa situazione deve suscitare in noi donne ancora più rabbia e la
spinta ad una lotta a 360 gradi che necessariamente come maggioranza
delle donne, lavoratrici, proletarie, giovani dobbiamo mettere in
campo contro questo sistema sociale.