27/06/08

RESOCONTO DEL 20 GIUGNO
(assemblea-presidio per la sicurezza e salute sul lavoro)

Delegazioni di donne lavoratrici, precarie, immigrate, in lotta per la casa provenienti da diverse città, dal nord al sud, hanno portato la propria voce e lotta al presidio indetto dalla Rete Nazionale per la sicurezza e salute sul lavoro che si è svolto a Roma Venerdì 20 Giugno a Piazza Barberini in prossimità del Ministero del Lavoro dal mattino fino al primo pomeriggio, una manifestazione per la sicurezza sui posti di lavoro, contro la precarietà del lavoro, per il diritto di cittadinanza di tutte le lavoratrici e lavoratori immigrati.
Ben evidente al centro della grande e assolata piazza, piena di striscioni, cartelloni, bandiere, è stato allestito un punto/tenda autogestito delle donne presenti.
Grandi striscioni: " Noi Donne, Noi Precarie, Noi Invisibili, Donne in Movimento - Action A" delle donne di Action A, tra cui diverse immigrate, di Roma che lottano contro la precarietà del lavoro e che da alcuni mesi hanno occupato uno stabile vuoto per dar vita a una casa abitata e gestita da donne aperta a tutti; "Contro la precarietà del lavoro/Per la salute e sicurezza sul lavoro", "La precarietà ti stronca la vita", delle lavoratrici dello Slai Cobas per il sindacato di classe e del Movimento femminista proletario rivoluzionario arrivate da Taranto, Palermo, Ravenna, Milano.
E ancora "Convincono le donne a non abortire e poi quando fai i figli vengono le assistenti sociali e te li levano perché non hai un lavoro e una casa: Il lavoro è un diritto, la Casa è diritto" delle donne precarie ex-Pip e del Comitato di Via Brigata Aosta in lotta per la casa da Palermo. Vi erano le bandiere tra cui quelle delle disoccupate e precarie in lotta del Sindacato Lavoratori in Lotta di Napoli, alcune provenienti da Ponticelli.
Sono stati portati o fatti lì nella piazza, vari pannelli con foto, denunce, comunicati, articoli di giornali sulle diverse lotte portate avanti, con i dati statistici sulle condizioni di lavoro o di non lavoro fatte di sfruttamento, oppressione, discriminazione delle donne e sugli infortuni e malattie professionali in aumento tra le donne soprattutto in situazioni di maggiore precarietà; con Dossier/inchieste sulla salute e sicurezza con i relativi questionari fatti in alcune realtà lavorative, come ad esempio quelli fatti dalle lavoratrici Slai Cobas tra le operaie della Fiat di Melfi. E' stato poi preparato un banchetto con materiali, tra cui il Dossier sul Tavolo Lavoro e Precarietà dell'assemblea nazionale delle femmmniste e lesbiche, curato dalle compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario di Taranto che a febbraio hanno preso parte alla due giorni a Roma.
Nell'ambito della denuncia generale degli attacchi alle condizioni di lavoro e di sicurezza da parte delle varie realtà presenti, dai rappresentanti delle lavoratrici e lavoratori della rete nazionale per la sicurezza sul lavoro, ai familiari dei morti sul lavoro, alle organizzazioni di base e di classe che organizzano precari e disoccupati, ai comitati immigrati, agli artisti solidali, efficace e determinata è stata durante la manifestazione in piazza la doppia denuncia dell'attacco alle condizioni di lavoro e di vita delle donne, anche sul fronte sicurezza, attualmente poco visibile anche quando, troppe poche volte, appaiono inchieste e denunce sulle condizioni a rischio in cui si è costrette a lavorare, così come si nasconde il legame tra la condizione di crescente femminilizzazione della precarietà e l'attacco alla salute e sicurezza.
Nel corso del presidio, mentre una delegazione della Rete nazionale con la presenza di alcune lavoratrici e precarie veniva ricevuta al Ministero del Lavoro, è cresciuta la conoscenza e la solidarietà reciproca tra le donne presenti in piazza che sono anche intervenute al microfono aperto raccontando le diverse esperienze e denunciando anche il silenzio mediatico che quasi sempre cala su questi avvenimenti come è emerso ad esempio, tra gli interventi, da parte di una giovane donna immigrata di Action A riguardo all'occupazione di uno stabile che con altre donne, tra cui diverse immigrate, da alcuni mesi portano avanti a Roma, non avendo una casa dove abitare, perché non possono permettersi un affitto di 1000 euro al mese essendo studentesse, lavoratrici a progetto, cameriere, badanti, per le quali avere uno stipendio tutti i mesi è sempre più difficile.
La precarietà, condizione quotidiana per migliaia di persone, per le donne è doppiamente pesante, donne alle quali le politiche antioperaie e antipopolari dei governi e la concertazione dei sindacati filo padronali continuano a riservare solo mezzi lavori e mezzi salari legati a più attacco alla salute e sicurezza, donne discriminate per legge, considerate "soggetti svantaggiati" dalla legge Biagi la cui applicazione secondo il nuovo governo, attraverso lo stesso ministro del lavoro Sacconi, deve essere potenziata e rafforzata, donne la cui precarietà sul lavoro investe non solo la condizione materiale e fisica, ma anche l'aspetto psicologico, tutta la dimensione della vita e che per questo diventa anche una "violenza" contro le donne. Dalle parole, dalle denunce, dagli scambi di informazioni e opinioni si è rafforzata la convinzione generale che per cambiare lo stato di cose esistenti è necessaria la lotta autorganizzata e proprio a partire dalle donne lavoratrici, precarie, immigrate, dalle giovani che sono la maggioranza delle donne.
E anche da questo contesto si è rafforzata la necessità della ripresa di un dibattito sulla condizione generale delle donne in tema di lavoro e precarietà che porti a generalizzare le diverse esperienze di lotta e i diversi risultati in un'ottica complessiva di classe e di genere, di un lavoro di analisi e approfondimento, come arma di lotta su tutti gli aspetti, contro tutta la condizione generale di oppressione, che mostri le doppie catene del sistema capitalista verso le donne ma nello stesso tempo la doppia necessità di romperle e di imporre anche tra i lavoratori il punto di vista più generale delle donne.
In questo ambito la proposta che è emersa tra le donne presenti al presidio e che estendiamo con questo messaggio a tutte le altre realtà di lavoratrici, del movimento femminista e lesbico "sommosse", alle compagne, collettivi che hanno partecipato alla due giorni di febbraio al Tavolo 4, è l'organizzazione di un nuovo incontro nazionale sul tema Lavoro/Precarietà da farsi nel mese di settembre, iniziando a lavorare sin da questi mesi estivi per raccogliere adesioni, proposte, materiali.
Un forte saluto di lotta a tutte
le compagne e lavoratrici del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
Per metterci in contatto:
mfpr@fastwebnet.it - 3475301704 (Margherita) 3408429376 (Donatella)

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