18/03/19

Al summit fascista di Verona un tema centrale sarà l'attacco al diritto di aborto - PERCHE' LA QUESTIONE DELL'ABORTO E' COSI' IMPORTANTE PER LA BORGHESIA?

Il Ministro della famiglia clerico-fascista antiabortista Fontana, ha dichiarato: “Le donne non fanno abbastanza figli, è ora di farli, basta figli delle migranti che hanno “invaso” l’Italia”


Dall'opuscolo "DIRITTO D'ABORTO - PERCHE' SI'!"

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LA QUESTIONE DELL’ABORTO È CENTRALE NELLA POSIZIONE GENERALE DELLA DONNA NELLA SOCIETÀ E NEL FUNZIONAMENTO STESSO DELLA SOCIETÀ

Nell'attacco al diritto d'aborto c'è un aspetto economico/di classe, uno politico/ideologico.

Economico/di classe: 
Tutti i paesi capitalisti, mentre da un lato hanno sempre attaccato il diritto d'aborto perchè rappresenta in un certo senso il cuore della libertà di scelta delle donne e questo chiaramente si scontra con la funzione delle donne nel sistema borghese; nello stesso tempo in alcuni periodi e in alcuni paesi hanno utilizzato l'aborto, con un ritorno e rinnovo delle teorie malthusiane, di politiche di impedimento delle nascite, come di sterilizzazione forzata (India, Perù), selezione di genere – unica eccezione è stata la Cina nel periodo della Grande rivoluzione culturale proletaria dove si affermava che i “paventati rischi della cosiddetta “esplosione demografica” erano un'invenzione delle superpotenze contro i paesi del Terzo mondo.
Dall'altra parte abbiamo, come oggi, politiche di incentivazione alle nascite quando c'è un profondo squilibrio demografico, di forze-lavoro. Le leggi contro l'aborto sono prima di tutto leggi profondamente classiste, borghesi e reazionarie. Esse penalizzano la maggioranza delle donne: le ricche possono abortire, le povere muoiono.

Politico/ideologico:
Per lo Stato, i governi, la Chiesa, è molto importante esercitare il controllo sociale sulla riproduzione
della donna, specialmente in tempi di crisi. Il sistema capitalista nella sua fase morente porta a rompere i precedenti ruoli e rapporti che fungevano da puntello sociale, ideologico, pratico della conservazione di questo sistema. E’ il capitalismo stesso che distrugge, introduce abbrutimento, imbarbarimento, per imporre la legge del suo profitto, la sua dittatura.
Per impedire che tutto questo porti ad una disgregazione generale, incontrollabile, lo Stato risponde con il moderno medioevo, in cui riaffermare i valori più conservatori, oppressivi, la morale reazionaria e i valori della famiglia tradizionale, in contrasto con il modo di vivere della maggioranza delle donne. I nazisti misero la maternità su un piedistallo e l’aborto arrivò ad essere un simbolo di degenerazione, perché la famiglia era uno strumento importante di controllo sociale.

CONTROLLARE LA RIPRODUZIONE DELLA DONNA È UN ASPETTO CENTRALE DEL DOMINIO DELLA BORGHESIA, E UNA BATTAGLIA CENTRALE DELLA LIBERAZIONE DELLA DONNA.
Da quando la società si divise tra chi ha la proprietà e chi non possiede nulla e da quando si impose il dominio maschile nella famiglia e nella società, alla donna si impedì il diritto di prendere decisioni sulla riproduzione. Quindi, la condizione delle donne e la riproduzione attiene ai rapporti di proprietà.  Proibire l’aborto equivale ad una violenza, la violenta dichiarazione del dominio maschile e della società capitalista sopra le donne, il violento controllo del corpo delle donne a livello più personale.
La proibizione dell’aborto è la soppressione della volontà della donna da parte della legge e dello Stato. La lotta contro l'aborto è un terreno centrale su cui la borghesia riversa e sparge continuamente l'humus oscurantista, da moderno medioevo contro le donne come una delle basi ideologiche e politiche determinanti per lo sviluppo di un moderno fascismo necessario a mantenere il suo potere economico e politico, un potere che attraverso le politiche reazionarie e antipopolari dei propri governi, si concretizza in un doppio attacco contro le donne per frenarne il cammino di emancipazione.
Per questo, per le donne, per il movimento di lotta di liberazione, la battaglia per difendere il diritto d'aborto diventa anche per le donne centrale. E' parte importante della battaglia rivoluzionaria per cambiare tutta la società borghese.

CONCLUSIONI
In questa società borghese, capitalista i diritti non sono mai conquistati una volta per tutte, ma continuamente bisogna lottare per difenderli. La “questione” aborto è illuminante a questo proposito: anche quando esiste la possibilità di praticarlo legalmente si trova sempre il modo di metterlo in discussione, lo si vede bene in Italia dove il ricorso all’obiezione di coscienza presso gli ospedali è diventato talmente alto da impedire in intere regioni di potervi ricorrere.
Soprattutto, però, la “questione” aborto scoperchia la reale condizione delle donne in questa società e il ruolo subalterno che esse devono avere per supportarla.
Mette all’ordine del giorno la necessità di rivoluzionare l’intera società. Ecco perché la lotta per la conquista e/o la difesa dell’aborto libero e sicuro assume un significato dirompente in tutti i paesi. Il rifiuto della maternità imposta come unico possibile destino delle donne viene chiaramente ed apertamente messa in discussione. Si allude chiaramente ad altri rapporti sociali, ad altri rapporti uomo-donna che non l’alienazione e lo svilimento nella famiglia.

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