20/10/18

Da una Lavoratrice, contro lo stato di polizia e la repressione




CONTRO LO STATO DI POLIZIA
E LA REPRESSIONE FASCISTA DELLE LOTTE SOCIALI!

CONTRO IL GOVERNO “NERO” DI SALVINI/DI MAIO
CHE VA RICACCIATO NELLA FOGNA!!!

E’ indubbio, come in tutti questi anni si è potuto ben vedere, che all’avanzare del moderno fascismo corrisponde l’avanzamento dello stato di polizia.

Non a caso i proletari e le masse popolari, ma ancor più gli attivisti politici, sociali e sindacali, oramai da tempo sono oggetto di una crescente repressione poliziesca e di stato e governi reazionari, che mediante misure sempre più  restrittive, tentano di cancellare quel che resta delle libertà democratiche, al fine di arginare e contenere la lotta di classe.

Dagli operai della Fiat a quelli della Logistica; dai lavoratori della sanità, della scuola, dei comuni etc., ai disoccupati e precari di Napoli, Taranto, Palermo etc; dai senza casa in lotta agli attivisti dei movimenti No Tav, No Tap; dai giovani dei centri sociali e del movimento rivoluzionario ai militanti e dirigenti dei sindacati di base e di classe; dalle militanti di organizzazioni femministe alle compagne e ai  compagni di organizzazioni comuniste.  A centinaia hanno subito sulla propria pelle provvedimenti di stampo fascista, tesi a tapparne la bocca e a impedirne l’agibilità  sindacale,sociale e politica.

Ma è necessario sottolineare come  il “decreto sicurezza” emanato  dal governo  fascio-populista-razzista-maschilista di Lega/M5S, abbia di fatto dato un’ulteriore accelerazione alla marcia fascista dello stato e delle sue istituzioni.

Infatti, la pesante criminalizzazione pure delle lotte sindacali, oltreché sociali, e  le misure detentive previste addirittura  anche per i presidi non autorizzati e i blocchi stradali, per i quali prima, invece, si era soggetti a multe o al massimo all’assegnazione ai servizi sociali, rappresentano concretamente  un salto di qualità, da regime totalitario, che tanto ci ricorda il famigerato ventennio fascista.

Basti vedere pure la condanna dello SLAI Cobas sc per l’indizione dello  sciopero delle donne dell’8 marzo scorso, ma soprattutto l’impianto accusatorio della magistratura nei confronti di Margherita, coordinatrice nazionale dello SLAI Cobas sc, per capire davvero a che punto siamo arrivati.

In pratica, per giustificare la condanna detentiva,nella sentenza vengono annoverati tutta una serie di fatti e lotte precedenti e successive al 2010 (dal 2006 fino al 2018)  per i quali, peraltro,non è stata emessa ancora alcuna condanna penale. Ma la cosa ancora più grave è che venga anche esplicitamente scritto come sia  stato determinante il fatto che Margherita sia un’attivista sindacale di sinistra,  e che nel 2017 sia stata destinataria di un foglia di Via da Taormina, perché secondo i “servi dei servi”, in occasione del G7 aveva tenuto comportamenti sediziosi.

E’ lampante che si tratti di una sentenza politica,di criminalizzazione della lotta di classe e di chi osa ribellarsi allo stato di cose, alla barbarie imperante.

Una sentenza  di vendetta chi ci ricorda anche quella emessa nel 2015 contro Mauro Gentile, condannato a 5 anni, con l’accusa di devastazione e saccheggio,scontati tra carcere e domiciliari, per i fatti del 15 ottobre 2011; compagno a cui è stato negato l’affidamento ai servizi sociali ( malgrado avesse già scontato alcuni anni di carcere), adducendo le seguenti motivazioni:

..”Tali circostanze attestano una pericolosità sociale dell’interessato da ritenersi ancora attuale, tenuto conto della mancanza di dati per ritenere la capacità del soggetto di gestire impulsi facinorosi ed aggressivi in ambito sociale ed impediscono di favorire una prognosi favorevole in ordine alla inesistenza del pericolo di recidiva e conseguentemente alla completa affidabilità esterna del condannato.

Nella sostanza, chi si ribella e lotta viene considerato a vita facinoroso e  pericoloso per la società e,pertanto, va arrestato.
MA LA LOTTA DI CLASSE NON SI ARRESTA, PERCHE’ RIBELLARSI E’ GIUSTO!!!

Se lottare  contro un sistema che affama e devasta sempre più la vita dei proletari e delle masse popolari, perché  profitto e  ricchezza per pochi sono  il valore fondante e predominate;se lottare contro una società che considera il lavoro umano  una merce e schiavizza gli operai, i lavoratori e ancor più le donne;  se lottare contro un sistema che distrugge l’ambiente oltreché  il senso di solidarietà, di umanità, di fratellanza tra i popoli, fomentando  razzismo e  xenofobia; se lottare contro un sistema  che mercifica finanche i rapporti umani  e le relazioni uomo/donna, che alimenta il sessismo, la pedofilia,l’omofobia,le molestie e ogni tipo di violenza sulle donne,fino al femminicidio; se lottare contro stato e governi borghesi, moderno fascisti,come pure quello Lega/M5S, che rappresentano ed incarnano gli interessi di questo sistema e della sua barbarie vuol dire essere criminali, allora

SIAMO TUTTE E TUTTI CRIMINALI!!!

LA LOTTA PER LA GIUSTIZIA SOCIALE ED UN MONDO MIGLIORE, FINALMENTE UMANO, CHE ALLA CRIMINALE BORGHESIA, Al DUCETTO SALVINI E AL GOVERNO LEGA/M5S PIACCIA O NO, E’ INARRESTABILE, PERCHE’, COME CI INSEGNA IL MARXISMO, ESSA E’ NATURALE E L’UNICO E VERO SENSO DELLA VITA!

M.S.  lavoratrice  SLAI Cobas sc –Policlinico                                              

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