31/08/18

Lettera dal carcere femminile di Pozzuoli



Pubblichiamo una lettera del maggio scorso dal femminile di Pozzuoli dove è presente da tempo l’impegno delle compagne e dei compagni della Mensa Occupata di Napoli.
Chiediamo a tutte di scrivere alle detenute, perché non si sentano sole, ma soprattutto perchè si facciano sentire più forte anche dagli aguzzini, come sta accadendo nelle prigioni USA, dove uomini e donne incarcerate nelle prigioni di tutta la nazione hanno dichiarato uno sciopero nazionale dal 21 agosto al 9 settembre 2018

Sono una detenuta di Pozzuoli e vi scrivo anche da parte di tutte le detenute di questo carcere, anche se nessuno di noi può firmare, se no subito ci puniscono e non ci pen sano su una volta a metterci in isolamento, che è una stanza che puoi fare solo i biso gni personali e non stare a contatto con nessuno.
Per prima cosa vogliamo che voi sappiate che tutte le lettere che vi mandiamo gli assi stenti non ve le fanno arrivare per paura che noi vi scriviamo come siamo trattate qua dentro e anche quando venite qua fuori non ci consentono di parlare né con voi né con i nostri familiari, nemmeno per salutarli, se no subito fanno abuso di potere incomin ciando a metterci i rapporti.
 Sì, perché in questo “inferno” che noi viviamo andiamo avanti solo con le minacce dei rapporti, anche per una sigaretta, che è l’ultima cosa che ci è rimasta qua dentro, in questo inferno che è così facile ad entrare, ma così difficile ad uscire.
Vogliamo informarvi che viviamo in una stanza in cui siamo degradate e costrette a vive re piene di umidità.
La mattina dobbiamo alzare i materassi perché sono bagnati di umi dità e quando viene qualcuno da fuori gli fanno vedere solo la terza sezione che è un po’ meglio, mica li portano alla prima e alla seconda, dove è molto peggio della terza.
In ogni stanza viviamo in 10 persone e devi fare la fila per andare in bagno e svegliar ti presto per farti la doccia prima che l’acqua calda va via; lo shampoo lo possiamo fare solo una volta a settimana, quindi adesso è quasi estate e ci possiamo anche arrangia re, ma pensate quando viene l’inverno quello che dobbiamo subire, tanto che in inver no tante volte, talmente che fa freddo ci alziamo solo per mangiare.
Andiamo avanti, il vitto è un vero schifo ed anche insufficiente, tante volte pensiamo che è meglio mangiare alla Caritas qua dentro chi ha i soldi per comprarsi qualcosa da mangiare e cucinarlo stesso noi detenuti mangiamo, ma chi non fa colloqui o non hanno soldi possono solo fare la fame.
I prezzi qui da noi anche sono un abuso di potere, paghiamo tutto non di più, ma addirittura il doppio, anche le cose di prima necessità come la carta igienica, sì perché qui nemmeno quella ci danno, se hai i soldi ne puoi fare uso altrimenti non so cosa dovremmo fare, e qui ce ne sono tante a cui mancano i soldi anche per questo.
E a noi, con i prezzi che paghiamo qua dentro, i nostri fami liari per mantenerci anche loro cosa devono fare? Forse fra poco penso dovranno pure loro fare reati come noi per metterci i soldi sul libretto, che spesso e volentieri ci vedia mo segnati sul libretto anche soldi che noi non abbiamo speso, ed è inutile anche chie dere spiegazioni, se no subito ci minacciano con il solito rapporto che hanno sempre a portata di mano.
Certo c’è qualche assistente che è più umano verso di noi, ma per il resto ci trattano proprio da detenute come fossimo dei mostri viventi.
Parliamo anche un po’ del servizio sanitario, qua per prima cosa anche se qualcuno di notte sta male, l’assistente fa finta di non sentire, perché l’infermiera la notte non vuole essere disturbata.
Quindi devi aspettare la mattina che passa il carrello, quel carrello sempre pieno di psicofarmaci che vogliono darci sempre, questo sempre per farci addormentare e quindi di non essere disturbati, figuratevi che a Pasqua dormivamo tutto il carcere ed abbiamo avuto il dubbio che hanno messo qualcosa nel cibo, perché è impossibile che dormivamo tutte le detenute.
Noi detenute della C.C.F. di Pozzuoli vorremmo che voi ci aiutaste ma sappiamo anche che se venite da noi siamo state avvisate che dobbiamo dire che qua va sempre bene e che ci trattano bene, sono tutte bugie che siamo costrette a dire.
Vorremmo che questa lettera verrebbe pubblicata su qualche giornale, affinché tutti vengano a conoscenza che qui non è un carcere, ma è solo l’inferno, un inferno che siamo costrette a vivere, che si passassero un po’ la mano sulla coscienza (se ce l’hanno ancora) noi già soffriamo per la lontananza dai nostri familiari e soprattutto per i nostri figli che abbiamo lasciato fuori.
In nome di tutte le detenute di Pozzuoli vi chiediamo solo di fare qualcosa affinché possiamo soffrire solo per la lontananza dei nostri cari e non sopportare tutti i soprusi che subiamo qua dentro cioè l’inferno.
Ah dimenticavo anche un’altra cosa, lo sapete che quando lavoriamo il carcere si prende 50€ ogni mese per il letto? Si lavora molto e prendiamo quasi l’elemosina e quindi questo è un altro abuso di sfruttamento vero e proprio.
Ma lo stato questo lo sa? O conviene anche a loro? Grazie sempre per quello che fate per noi.

maggio 2018, C.C.F. Pozzuoli (Inferno di Pozzuoli tanto è uguale)

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