17/08/18

Genova... ora!

Riceviamo e condividiamo:

pc 16 agosto - La tragedia di Genova domanda la mobilitazione proletaria e popolare - Editoriale

Innanzitutto la solidarietà popolare verso le vittime e le loro famiglie!
Innanzitutto il sostegno alle famiglie sfollate e trattate malissimo da Governo e Amministrazioni locali!

Ancora una volta dopo che la tragedia avviene 
tutti dicono che è una tragedia annunciata,
tutti dicono che l'avevano detto,
tutti si trasformano in ingegneri che avevano o hanno la soluzione...

Il governo di turno, oggi quello fascio populista Di Maio/Salvini, che è da troppo poco tempo in carica per avere responsabilità dirette, scarica sui governi precedenti. Vero... ma tra i governi precedenti ci sono sicuramente i governi Berlusconi, sostenuti da Lega/Salvini, e sono dello stesso colore di Salvini, la Giunta Regionale e Giunta comunale, come sono anche di stampo Grillo/5stelle le dichiarazioni che il ponte non potesse crollare mai...
Per cui avrebbero fatto meglio a non lanciarsi subito nella speculazione politica che è una forma di sciacallaggio demagogico e populista. Salvini, poi, fa come al solito di peggio, tra un selfie al mare e viaggi palesemente strumentali come quello a San Luca in Calabria, dichiara subito: 'case da abbattere quelle sotto il ponte pericolante', gettando nella disperazione le famiglie sfollate - dichiarazioni fatte forse anche perchè tra gli sfollati ci sono varie famiglie ecuadoriane e di migranti.

Noi dobbiamo partire decisamente dalla solidarietà con le vittime e i dispersi, la cui storia e biografia raccontata dai giornali ci tocca profondamente, perchè ci mostra ancora una volta la verità:
che le colpe sono vostre - capitalismo, profitto, soldi, padroni, governi, organi di controllo, ruberie e corruzione - e i morti sono nostri;
che non siamo sicuri sui treni, sulle strade, come in ogni aspetto della vita quotidiana, vita che può essere spezzata da un momento all'altro per disastri di ogni genere che quando avvengono ci mostrano che questo sistema non è in grado di assicurarci un presente e un futuro.

Parlano di "sicurezza" solo in termini di polizia e carabinieri, caccia ai migranti, ai 'ladri', agli ambulanti, ai mendicanti, ecc., e invece della sicurezza vera quella della nostra vita, del nostro lavoro, delle nostre vacanze se ne fottono e ci fanno andare allo sbaraglio.

Per questo non sono credibili i vecchi governi come il nuovo quando ci assicurano che non succederà più... Purtroppo finchè ci saranno questi governi, succederà ancora!

1
Il ponte Morandi è vecchio e da tempo bisognoso di manutenzione reale che non c'è stata.
Il ponte Morandi è stato fatto in tempi in cui non aveva questo gigantesco carico di trasporto con i Tir enormemente potenziati nel carico trasportabile su un solo camion.
E' vero che denunce, allarmi, documenti che ponevano il problema ce ne sono stati diversi e non se n'è tenuto conto.
Quindi le responsabilità dei gestori padroni AUTOSTRADE sono certe 
Essi hanno pensato ai profitti e non alla manutenzione! Come tutti i padroni peraltro!
Sono aumentate a dismisura le tariffe ed è peggiorato il servizio ovunque come in tutti i settori dei trasporti e servizi essenziali.
La privatizzazione produce tutto questo e la nazionalizzazione che pure è giusta è necessaria per autostrade e trasporti non è di nessuna garanzia, perchè in questo sistema borghese anche lo Stato usa gli stessi criteri dei privati, come è dimostrato dove gestisce lo Stato.
2
Le concessioni - i cui documenti sono considerati 'segreti di Stato' - e questo è davvero inaccettabile -
danno tutte le garanzie ai gestori e sono pieni di clausole e cavilli che li mettono al riparo dai danni che eventualmente compiono - e questo è sicuramente il caso di AUTOSTRADE.
Per cui effettivamente la REVOCA SAREBBE NECESSARIA ma è complicata e complessa e comunque garantisce gestione e profitti ancora per molti anni.
REVOCA, poi, per affidare a chi e a che cosa? Se tutto il sistema del profitto capitalista rimane identico?
3
I controlli. Un sottobosco in cui, tranne alcune lodevoli eccezioni ed energie che ci sono, incapacità, leggi inadeguate, pastoie burocratiche, intrecci politica/malaffare la fanno da padroni, nelle Autostrade, come sui posti di lavoro e sul territorio. "Controlli", quindi, che non permettono di intervenire realmente dove gravi problemi, come quello del ponte Morandi, ci sono e richiederebbero interventi tempestivi e radicali, che sarebbero eccome possibili!
AUTOSTRADE DICHIARA CHE PUO' RIFARE IL PONTE IN 5 MESI... E PERCHE' IN ANNI E ANNI NON LO HA FATTO? 
ALLORA PER DAVVERO SONO DEGLI 'ASSASSINI CONSAPEVOLI ' AUTORI DI OMICIDIO E DISASTRO AMBIENTALE, COME DICE LA PROCURA DI GENOVA, MA SOLO ADESSO!

I controlli, peraltro, sono competenza dei Ministeri che finora si sono susseguiti, ma  non ci risulta nè che Toninelli, nè che il cosiddetto "contratto di programma" DI MAIO/SALVINI prevedesse un intervento sul Ponte Morandi e/o su AUTOSTRADE...
Ma ora il Min. Toninelli dice che il suo Ministero si potrebbe costituire "parte civile"... Contro se stesso?

Altri fattori vanno analizzati, ma si può fare in seguito. Primi fra tutti la questione della viabilità e del carico di trasporto che pesano sull'arteria e la questione della Gronda.

Ma ora...

le famiglie sfollate denunciano che non hanno avuto gesti di solidarietà dai genovesi: "nessuno ci ha chiesto se avevamo bisogno di andare in bagno, se avevamo bisogno di qualcosa, noi che siamo stati costretti ad abbandonare le case lasciando tutto"... con tanti anziani e malati privi anche delle medicine vitali necessarie.
Questo ci fa male! Questo non doveva succedere! Genova rischia di diventare anch'essa una brutta città dove la solidarietà può morire!  
La devastazione sociale portata da questo sistema e dalle forze reazionarie e fasciopopuliste che dominano, orientano e formano la coscienza di massa porta a questa trasformazione che deve essere risolutamente contrastata e che necessita un cambio di rotta con un impegno in prima persona.

Una donna sfollata gridava "tutti alla tastiera... 'siamo con voi', ma nessuno che viene direttamente a parlare con noi ad aiutarci realmente".
Questo vale a Genova, ma vale per tutti, nessuno escluso.

Senza solidarietà e impegno diretto in prima persona nulla cambia e non si creano le condizioni e la forza materiale collettiva che può aiutare e in prospettiva cambiare le cose

Ora bisogna lottare e le famiglie lo comprendano subito. Nessun abbattimento - se le case debbono essere realmente abbandonate e abbattute - ci sia senza garanzia della casa per tutti. Solo la lotta e l'autorganizzazione popolare non altro può permettere questo risultato e tutto il movimento proletario e popolare deve sostenere questa lotta, non lasciando sole le famiglie.
Ora bisogna costruire un movimento di lotta sulla questione del ponte e tutti i problemi connessi che imponga bisogni e soluzioni .

proletari comunisti/PCm Italia
16 agosto 2018

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