17/06/18

In ricordo di Iolanda Palladino, uccisa dalla violenza e dal terrore fascista.



Napoli 17 giugno 1975 

Per la prima volta, il Partito Comunista vince le elezioni amministrative. Per tutta la città i cittadini scendono in strada a festeggiare, creando numerosi ingorghi e cortei di auto. A via Foria una ragazza, Iolanda Palladino, sta tornando a casa con la sua 500 dopo avera raggiunto una cabina telefonica per chiamare il suo fidanzato.
Intanto un gruppo di fascisti esce dalla “Berta”, sede prima del Msi ed ora di Casapound. I fascisti raggiungono la manifestazione e si appostano sulle scalinate di via Michele Tenore, da lì lanceranno una bottiglia  molotov  sulla 500 di Iolanda, che aveva il tettuccio aperto. La ragazza scende dall'auto quando le fiamme l'hanno già ricoperta e trasformata in una torcia  umana. Quando alcuni passanti la soccorrono e la portano in ospedale,  Iolanda è completamente ustionata. Dopo essere stata trasferita al  centro ustioni di Roma, muore il 21 giugno dopo una lunga agonia, in cui  rimane sempre cosciente.

I tre attentatori Umberto Fiore, Giuseppe Torsi e Bruno Torsi vengono arrestati dopo una breve latitanza e condannati a pene non superiori ai 6 anni. Successivamente entreranno nel gruppo terrorista dei Nar.
Il 24 a Napoli nella basilica si svolgono i funerali di Iolanda. Vi partecipano migliaia di persone, tra cui moltissimi operai dell'Alfasud e tanti antifascisti napoletani, che durante il funerale e durante il  trasporto al cimitero salutano Iolanda con cori antifascisti e corone di  fiori.
Durante il percorso del corteo funebre verso il cimitero, alcune  migliaia di antifascisti, si dirigono prima in via San Giovanni e poi in  via Foria, dove c'è la sede missina a cui appartengono gli assassini di  Iolanda.
In via San Giovanni, viene divelta e danneggiata un'insegna  dell'Msi, poi in via Foria il corteo viene caricato duramente dalla  polizia.  
Il segretario della sede degli assassini era allora Michele Florino; oggi quella sede di assassini e razzisti non è più del MSI bensì di casapound, ma il nome della segretaria è sempre lo stesso. Emmanuela Florino è la  degna figlia di suo padre. Una tradizione di razzismo, infamia e  vigliaccheria che si tramanda da generazioni.

In occasione dei funerali di Iolanda, Michele Florino e i gli altri fascisti infangarono la memoria di Iolanda esponendo uno striscione provocatorio che recitava “Solo Dio può fermare la volontà fascista, gli uomini e le cose no”. La polizia caricò duramente il corteo che rimosse quello scempio. Proprio come allora, anche oggi i fascisti di casapound hanno dimostrato di non avere alcun rispetto per vita. Mentre era in corso l’iniziativa in ricordo di Iolanda, hanno fatto capolino dalla loro sede e, sempre nascosti dietro i cordoni della celere, hanno cominciato a intonare cori vergognosi.

Già due anni fa apponemmo una targa dedicata alla memoria di Iolanda ma i fascisti di casapound la hanno rimossa, dimostrando il loro disprezzo  per la vita e l'umanità.
Possono rimuovere tutte le targhe ma non potranno mai cancellare la memoria e il desiderio di giustizia che vive dentro ognun* di noi.

Una nuova Resistenza attraversa le nostre strade.
Una resistenza che porta nel cuore il nome di Iolanda Palladino.

Da Mensa occupata, 26 aprile 2018

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