29/05/18

Sulle manifestazioni del 26 nell'anniversario L. 194 - Dalle compagne MFPR/Milano

In Italia in questi giorni ricorre il 40° della L.194 questo anniversario si è intrecciato e si è unito alle donne che in Irlanda hanno lottato e vinto il referendum per abrogare l’ottavo emendamento, una legge che criminalizzava l’aborto e puniva con il carcere. In tante parti del mondo le donne lottano per il diritto d’aborto e la vittoria del sì in Irlanda- accolto con gioia non solo dalle irlandesi, ma da tutte le donne che hanno sostenuto questa battaglia - è in continuità con il movimento di lotta delle donne che si sta sviluppando poderoso in tanti paesi, dal Cile, all'Argentina, al Messico, in Spagna, in Italia, ecc., e  oggettivamente rafforza, ispira e aiuta la lotta delle donne nei paesi in cui l'aborto è ancora vietato.

A Milano, come in tante altre città, si è tenuta una iniziativa promossa da NUDM. Anche noi come compagne dell’mfpr, all’interno delle iniziative da noi portate avanti in questi giorni - volantinaggi in quartiere e verso lavoratrici in lotta “in effetti c’è anche questo per cui lottare” il commento di una lavoratrice; affissioni - abbiamo partecipato ad una parte della giornata al parco della Guastalla con il nostro volantino, i nostri materiali e striscione.
Avremmo preferito, come previsto nel programma iniziale, che si tenesse l’assemblea pubblica “molto più di 194”. Questo passo indietro di NUDM, è frutto di una non adeguata comprensione della situazione concreta oggi sul fronte dell’attacco al diritto d’aborto ed è comunque un rinchiudersi invece che allargare e favorire la partecipazione delle donne che sulla loro pelle subiscono gli aspetti più brutali di oppressione in tutti gli ambiti, il peggioramento della loro condizione complessiva. Servono mobilitazioni, iniziative che rafforzino, unifichino, permettano di amplificare lotte e percorsi diversi delle donne; invece, ci sembra sempre più un agire come una sorta di inter gruppi.
 
Abbiamo invece molto apprezzato la scelta simbolica di fare l’iniziativa nei pressi della Mangiagalli. Questa clinica da un lato è stata amata da tantissime donne che vi hanno trovato sostegno, possibilità di praticare l’IVG, tra le prime ad introdurre l’aborto farmacologico e in cui l’obiezione di coscienza non raggiunge livelli proibitivi. Una situazione migliore di altre, ma frutto delle lotte delle donne che hanno saputo imporre i loro bisogni e hanno conquistato sanitari sensibili.
Dall'altro lato, però, come giustamente sottolineato da NUDM, è stata anche la prima clinica a Milano ad ospitare gli antiabortisti del centro di aiuto alla vita. Per questo, nell’arco della giornata del 26/5, in concomitanza con l’iniziativa al parco Guastalla, abbiamo volantinato alla Mangiagalli.
La presenza più che visibile di polizia e carabinieri nell’area ha indignato varie donne.

Siamo uscite da questa giornata con la considerazione che c’è tanto da fare nel movimento delle donne perché cresca e si consolidi la necessaria lotta e un reale protagonismo delle donne

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