11/03/18

TENTATIVI DI REPRESSIONE MA ANCHE LIVIDE REAZIONI ALLO SCIOPERO DELLE DONNE...

Bari: Agguato poliziesco contro le attiviste di Non una di meno.
"L’otto marzo eravamo in piazza a Bari al fianco di compagne e attiviste di Non una di Meno – Bari e alle centinaia di donne che hanno manifestato per le strade della città contro lo sfruttamento dei lavori imposti, gratuiti, non pagati e sottopagati, contro il patriarcato e la violenza maschile
...Durante il corteo tantissimi interventi tra i quali si è alzata forte la voce solidale nei confronti delle popolazioni di Afrin così come nei confronti di Lavinia, Maya e di tutte le donne che subiscono la repressione poliziesca o come troppo spesso accade, donne vittime della violenza omicida di uomini appartenenti alle forze dell’ordine come i recenti casi di cronaca hanno purtroppo confermato...
Terminato il corteo ed andati via praticamente tutti e tutte, di fatto gli ultimi a lasciare la piazza, ci mettiamo alla guida verso altri lidi quando dopo alcuni isolati notiamo due macchine della Digos ferme in mezzo alla strada e scorgendo la testa vediamo 6 compagne e altrettanti uomini della Digos sul marciapiede. Lasciamo la macchina e scendiamo in strada anche noi.
Una identificazione delle compagne a corteo terminato, le solite minacce ed un atteggiamento aggressivo ed ingiustificato ai nostri occhi ma del tutto sensato e coerente con le direttive del ministero degli interni ovvero stroncare sul nascere qualsiasi forma di alterità nei confronti dello stato e delle sue istituzioni. L’accensione di un fumogeno durante il corteo è il pretesto di chi fa la voce grossa sapendo di far parte di un sistema repressivo che ha come obiettivo gli attivisti ed attiviste. A Bari è finita con l’identificazione delle compagne...
da nonsolomarange

Milano - La Cisl livida per la riuscita dello sciopero delle donne all'Atm
Più che le braccia incrociate poterono i comunicati stampa. Perché all’origine del grande caos stradale di giovedì, c’è un sindacato, l’Usb, che tra i circa 9.600 lavoratori dell’Atm può contare su un solo iscritto. Eppure è bastato l’effetto annuncio dello sciopero proclamato dall’Unione sindacale di base per mandare in tilt il traffico in città. «Quelli dell’Usb non ci sono, né in Atm né in Trenord — commenta lapidario Giovanni Abimelech, segretario della Fit, la sigla sindacale dei trasporti che fa capo alla Cisl — non partecipano nemmeno ai tavoli di trattativa...
Ma allora come è possibile che il solo annuncio di un sindacato così poco rappresentativo sia sufficiente a generare il panico? «Quando si tratta di proclamare astensioni dal lavoro si inseriscono sempre su tematiche più ampie, per esempio la giornata della donna di giovedì — spiega Danilo Margaritella, segretario generale della Uil di Milano e della Lombardia - sarei favorevole all’introduzione di qualche forma di filtro per iniziative prive di qualsiasi base rappresentativa...».

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