09/02/18

Da NUDM Milano e Bologna per Macerata

da Milano
La strage avvenuta a Macerata è un gravissimo atto fascista e xenofobo. La nostra solidarietà va a tutte le persone ferite.
Ancora una volta, il tema della violenza maschile sulle donne viene strumentalizzato per alimentare e giustificare discorsi e azioni che seminano l'odio razzista e mettono in pericolo la vita di molte donne e uomini quotidianamente nelle strade, nelle case, sui confini e nei centri di accoglienza.
Discorsi e retoriche che sollecitano paura, odio, rabbia fine a se stessa che degenera in ottuso rancore vengono definiti “di pancia”, ma i sentimenti che tutte e tutti proviamo non sono solo questi: esiste la gioia, l’amore, la speranza, il coraggio, la rabbia che ci spinge ad opporci alle ingiustizie, la solidarietà…
Le femministe di ieri e di oggi ci hanno insegnato a ragionare, parlare e lottare a partire dalla propria esistenza, dal proprio corpo, dai propri desideri...
Abbiamo bisogno di ripartire dalla nostra capacità di sentire le ingiustizie ovunque e comunque si presentino, di identificarci con le oppresse/i e le sfruttate/i, di usare la nostra rabbia per continuare a lottare, di affrontare la paura di stare insieme tra diverse/i…
...Noi siamo femministe e in quanto tali antisessiste, antirazziste e antifasciste perché essere femministe significa avere attenzione alle dinamiche di potere, all'oppressione di alcune/i, al dominio di altre/i...
Lasciate stare i nostri corpi.
Noi siamo rabbia, gioia e coraggio. Noi siamo il cambiamento.

Non Una Di Meno

da Bologna
Questa notte le matrioske giganti di NonUnadiMeno sono tornate per le strade della città, lasciando i loro messaggi sui muri e sulle vetrine, contro il razzismo che nasconde il patriarcato, contro il patriarcato che sostiene il razzismo! Dalle sedi dei partiti politici e dei sindacati, alle sedi dei giornali e delle televisioni, dall'Hub di via Mattei che il sindaco di Bologna vorrebbe trasformare in nuovo CIE, a Porta Lame, luogo simbolo dell'antifascismo cittadino. Dallo curva dello Stadio, che annovera tra i suoi tifosi ultras componenti di estrema destra fino al Liceo Leonardo Da Vinci di Casalecchio, dove qualche giorno fa il gruppo Blocco Studentesco aveva affisso manifesti neofascisti. Dalla chiesa di Via Libia, il cui parroco si era scagliato contro la ragazza stuprata a novembre, dicendo che se l'era cercata, alla sede della CEI...

...la nostra risposta agli attacchi fascisti, al razzismo istituzionale e ad ogni forma di strumentalizzazione dei nostri corpi è lo sciopero globale delle donne e dei/dai generi dell'8 marzo! 

Verso lo sciopero de #lottomarzo, anche a Macerata! Contro il razzismo che nasconde il patriarcato, contro il patriarcato che sostiene il razzismo!
Il fascista che ha sparato a Macerata ha sparato a bersagli dalla pelle nera. Per giustificarsi ha detto di voler vendicare l’omicidio di una donna bianca, Pamela, nel quale parrebbe coinvolto un uomo nero. Che il gesto di vendetta e le pallottole abbiano colpito anche una donna migrante e nera, Jennifer Otioto, non sembra rilevante per nessuno...
Nelle tante prese di parola di questi giorni, le donne scompaiono o compaiono solo come vittime, le migranti non esistono. Esistono maschi bianchi che provano a “farsi giustizia da soli” quando qualcuno tocca le “loro donne”, come ripetono non solo i militanti di estrema destra che difendono l’attentatore fascista, ma anche gli psicologi di turno, i magistrati e il Ministro degli interni. Esistono maschi bianchi, appoggiati da partiti di destra e sostenuti dai gruppetti neofascisti, che se ne vanno in giro con le svastiche tatuate in faccia per sparare al uomo nero...
La brutale unione tra il razzismo e la violenza sessista del patriarcato, però, non si è esplicitata soltanto a Macerata. Solo pochi giorni fa il segretario del PD di Bologna, Francesco Critelli, ha accolto con entusiasmo la proposta del sindaco Merola di aprire “CIE per delinquenti”, dichiarando che grazie a queste strutture si ridurrebbe il numero degli stupri. Il razzismo democratico invoca la violenza patriarcale per giustificare ulteriori restrizioni alla libertà di movimento ed espulsioni. Ancora una volta scompaiono le donne migranti, che a causa di quelle restrizioni incontrano quotidianamente lo stupro nei campi di detenzione in Libia, le violenze più brutali sui confini, e poi ancora le molestie sui posti di lavoro, che sono costrette ad accettare perché il lavoro è l’unica condizione per rinnovare il permesso di soggiorno. Così, i razzismi istituzionali riducono le donne a vittime e oggetti di protezione e lavoro da sfruttare, ma sapientemente tacciono sulla lotta per la libertà che le migranti praticano ogni giorno contro la violenza del patriarcato. Una violenza che si alimenta proprio dei confini che i razzismi democratici vogliono rafforzare...
In piazza a Macerata per dire che siamo stanche del razzismo violento e squadrista, istituzionale e democratico, ma anche dell’antifascismo democratico di facciata e di tutte le culture politiche che relegano le donne nell’angolo delle vittime invisibili...
lo sciopero sarà la nostra risposta anche ai fatti di Macerata e ai fatti di Bologna, dove qualche mese fa si è sparato di fronte all’hub di via Mattei...
Non vogliamo essere protette, vogliamo essere libere. L’antifascismo o è femminista o non è. A fianco delle migranti, contro il razzismo, contro la violenza maschile e patriarcale, l’8 marzo noi scioperiamo!

NONUNADIMENO Bologna

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