25/11/17

LIBERTA' PER NADIA LIOCE

L'Aquila - Un centinaio di compagni e compagne al tribunale e al carcere hanno rotto i divieti, e forte si e' sentito: "LIBERTA' PER NADIA LIOCE"!



Al tribunale
 
Davanti al carcere


Un centinaio di compagne e compagni hanno sfidato i divieti della Questura di L'Aquila e si sono riuniti davanti al Tribunale dove si teneva l'udienza del processo contro Nadia Lioce, colpevole di aver battuto con una bottiglietta di plastica contro la porta blindata della sua cella per protesta contro i quotidiani soprusi e sequestri di riviste e altro materiale cartaceo e oggetti personali. Erano presenti il Mfpr, Amazora e altre compagne dell’autodifesa femminista e lesbica, Soccorso rosso proletario, Pagine contro la tortura, Ccrsri, Comitato contro la repressione Napoli, con delegazioni da Roma, Milano, Torino, Napoli, Bergamo, Bologna,  Genova, Palermo, Taranto, L’Aquila.
L'udienza è iniziata intorno alle 11 con le testimonianze di una ispettrice del Gom che ha descritto l'atteggiamento di "non dialogo" della detenuta e come la stessa con la sua bottiglietta disturbasse anche altre detenute, il cappellano, lo psicologo e altro personale. La protesta, ha aggiunto, iniziata dopo il sequestro di alcuni atti giudiziari tenuti in cella dalla Lioce, si è interrotta dopo che ne è stata ordinata la restituzione.

Conclusa la testimonianza e poco prima che il giudice annunciasse il rinvio dell'udienza, dal pubblico hanno iniziato a gridare "libertà, libertà". Quindi è stato ordinato lo sgombero dell'aula per interruzione di pubblico processo. L’udienza è stata rinviata al 4 maggio 2018.

Conclusa d'udienza, i manifestanti si sono mossi insieme verso il carcere e proseguito il presidio con interventi al microfono, musica e messaggi di solidarietà.


Torino - Un presidio di solidarietà alla brigatista Nadia Lioce, composto da una decina di persone, si è formato davanti ai cancelli del Palazzo di giustizia di Torino.
L'iniziativa è del gruppo dei Proletari torinesi per il Soccorso Rosso Internazionale e giunge in occasione della ripresa di un procedimento, celebrato a L'Aquila, in cui la Lioce è chiamata a rispondere per alcuni atti di protesta compiuti nel carcere in cui è detenuta in regime di 41 bis.
Gli attivisti, che affermano di non avere chiesto permessi, hanno srotolato uno striscione e hanno distribuito volantini (fonte ANSA)

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