20/04/17

L'ASSEMBLEA NAZIONALE DI "NONUNADIMENO" - CHE CI SIA CHIAREZZA TRA DUE LINEE, DUE CONCEZIONI, DUE PRATICHE, DUE CLASSI

L'Mfpr parteciperà all'assemblea nazionale delle donne del 22-23 aprile a Roma di NUDM.
In essa è però necessaria una lotta tra due linee, due concezioni, due pratiche, due prospettive, che sono espressione di DUE CLASSI.
Anche dal comunicato di convocazione di NUDM (di cui in coda riportiamo stralci) si comprende questa necessità:

- Con il governo da parte delle organizzatrici nazionali di NUDM vi è un confronto, una interlocuzione, non uno scontro (che chiaramente non esclude incontri, vertenze, ecc. ma come una "guerra che continua" e come facciamo con le nostre lotte - unico modo, tra l'altro, per imporre parziali risultati - sempre più difficili nella fase odierna - e "passi indietro");
- Lo sciopero vero delle donne, delle lavoratrici, delle operaie, delle precarie viene di fatto cancellato (proprio quando, invece, viene "riconosciuto" dai padroni, con la repressione verso le lavoratrici in sciopero e dalla direzione Cgil, sempre con provvedimenti disciplinari);
- La lotta contro la violenza sessuale, pur dicendo che è strutturale, di fatto viene concepita per riformare questo sistema borghese (vera causa dei femminicidi e stupri) e non interna alla necessaria via rivoluzionaria per abbattere questo sistema, alimentando l'illusione che si possa "contrastare in modo efficace e definitivo le tante forme di violenza di genere nella sfera privata e in quella pubblica"

Per questo nell'assemblea, ai tavoli, le compagne del Mfpr porteranno soprattutto tre questioni:
- riportare al centro lo sciopero delle donne (sia quello che è stato nell'8 marzo, sia altri scioperi delle donne su piattaforma, come in risposta alla repressione sui posti di lavoro, ecc., scioperi che dovranno esserci senza aspettare il prossimo 8 marzo);
- la piattaforma, costruita dalle lotte delle donne, arma importante di lotta a governo, padroni, Stato, uomini che odiano le donne;
- la necessità di costruire un fronte "rosso e proletario" delle donne, interno al movimento generale, e collettivi Mfpr dovunque.

RIPORTIAMO UN ARTICOLO DEL MFPR USCITO DOPO L'8 MARZO

L'ARMA DEL MOVIMENTO FEMMINISTA PROLETARIO RIVOLUZIONARIO PER UNITA', LOTTA, TRASFORMAZIONE, DOPO LO SCIOPERO DELLE DONNE

"...Il rapporto col più generale movimento femminista è necessario e possibile solo se le donne proletarie costruiscono la loro autonomia, altrimenti sono un appendice del femminismo piccolo borghese e borghese. Questo non basta scriverlo in un comunicato, ma realizzare la lotta affermando forme e contenuti di classe e come donne, contenuti rivoluzionari.

Serve l'autonomia del contingente proletario, la sua manifestazione pratica e serve il suo orientamento all'interno del movimento generale delle donne. Questo si distingue sia da posizioni che sostengono di fatto che tutto il movimento femminista è piccolo borghese e le donne proletarie rivoluzionarie non devono interessarsene; sia da posizioni che non costruiscono nei fatti questa autonomia del contingente proletario e rivoluzionario.

A questo è servito e deve continuare a servire anche lo “sciopero delle donne”, quello vero, oggi passaggio importante nel cammino della lotta di liberazione rivoluzionaria delle donne. Con lo sciopero delle donne le donne dicono: siamo noi più sfruttate e oppresse, che dobbiamo prendere la nostra vita e la lotta nelle nostre mani!

Ma il problema diventa ora su quale linea, su quali obiettivi continuare ad alimentare l'incendio acceso dello sciopero delle donne. Per portare avanti gli obiettivi delle donne lavoratrici, proletarie, della maggioranza delle donne che sono in sintonia con il bi/sogno che “tutta la vita deve cambiare”, e quindi in legame con la battaglia rivoluzionaria, o su obiettivi che non vogliono mettere in discussione il sistema capitalista, i suoi governi, il suo Stato?

Noi, come abbiamo fatto il 25 novembre e l'8 marzo scorso, porteremo avanti in maniera chiara, aperta questa battaglia che è una lotta tra due linee e due classi, lotta politica, pratica, ideologica, per realizzare unità, ma anche trasformazioni, anche distinzioni/rotture.

I sindacati confederali, la Cgil sulla questione delle donne dividono la classe operaia, o dicono: me ne occupo io. Lo sciopero delle donne rompe questo. Anche nello sciopero dell'8 marzo in alcune fabbriche le operaie, le delegate hanno trovato non solo la repressione dei padroni, ma anche forti ostacoli fino a provvedimenti disciplinari dal sindacato. Non ci può essere un movimento di classe senza che queste cose vengano battute sul campo e trovino una risposta generale. Quando una donna deve scioperare trova ostacoli anche tra i suoi compagni di lavoro, nella famiglia, ma se sciopera poi è più difficile “fermarla”.
Le femministe borghesi dicono: il problema è cambiare la mentalità, ma la cambi se, come è successo l'8 marzo, tu fai lo sciopero vero, se ti guadagni/imponi il rispetto.

In questa lunga battaglia la parola d'ordine: scatenare la furia delle donne come forza poderosa della rivoluzione, vuole esprimere la “marcia in più” delle donne nell'intero movimento di lotta e rivoluzionario per rovesciare questo sistema capitalista.
E in questo il movimento femminista proletario rivoluzionario è un'arma consegnata a tutte.
 
COMUNICATO DI NUDM
I prossimi 22 – 23 aprile il movimento NUDM si incontrerà a Roma per la quarta assemblea nazionale. Ci sembra utile avanzare la nostra proposta di discussione a partire da alcune considerazioni.
Lo sciopero globale delle donne dell’8 marzo ha segnato una ulteriore significativa tappa di crescita per Non Una Di Meno, confermando la maturità di un movimento femminista che ha espresso la capacità di articolazione e di sviluppo...
Il movimento femminista in atto ha definitivamente risignificato la lotta alla violenza maschile sulle donne come lotta alla discriminazione, al sessismo, al razzismo, alla transomofobia istituzionalizzati, allo sfruttamento, alla povertà, all'esclusione. Ha saldato il desiderio di libertà delle donne alla rivendicazione di autonomia economica e autodeterminazione, ai temi del lavoro, del reddito e del welfare...
In questo incontro proveremo a avanzare nella stesura del Piano Femminista contro la violenza di genere...
Il piano è un documento politico-programmatico, dunque, a partire dal quale definire la prossime tappe di mobilitazione e la costruzione di un’agenda politica indipendente, per articolare differenti piani di conflitto e darci la possibilità di essere controparte autonoma e autorevole anche nei possibili spazi di negoziazione istituzionale, a livello territoriale e nazionale.
La negoziazione istituzionale è un tema da cui non pensiamo di doverci sottrarre ma che riteniamo vada affrontato con sufficiente pragmatismo, per essere vincenti e moltiplicare e rilanciare i terreni di conflitto. Con questo approccio, sarà utile affrontare e sciogliere il nodo del confronto, propostoci dal Dipartimento Pari opportunità, con la cabina di regia interministeriale che, già da mesi, lavora –insieme ad alcune associazioni di donne come è successo anche in passato- al nuovo Piano Antiviolenza. Sarà altrettanto utile non considerare questo come l'unico terreno di confronto e negoziazione possibile ma anzi ragionare su una pluralità di livelli anche istituzionali...
La prima giornata sarà dedicata ai tavoli tematici che... dovranno definire in maniera sintetica il testo che andrà a comporre il Piano:
- Stilare i principi femministi sottesi alla possibilità di contrastare in modo efficace e definitivo le tante forme di violenza di genere nella sfera privata e in quella pubblica. Definire gli obiettivi e le pratiche di rivendicazione, l’agenda di mobilitazione e individuare le possibili controparti e i terreni di negoziazione...
...La giornata (della domenica) si articolerà in due blocchi di discussione e si concentrerà su due punti:
1. il piano come strumento politico... e ipotesi di rilancio della mobilitazione nazionale. Altrettanto importante sarà confrontarci sul Dpo e il confronto con il governo in vista, nel prossimo autunno, dell'approvazione del Piano Nazionale e del patto di stabilità.
2. ...Quali strumenti di connessione, coordinamento e lavoro possono essere individuati per svolgere funzioni di comunicazione e organizzazione politica in grado di connettere piano globale, nazionale e locale...

Non Una Di Meno 

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