08/03/17

Viva l'8 marzo rosso e proletario - dichiarazione internazionale e internazionalista del Movimento fenmminista proletario rivoluzionario

8 MARZO
DALL'ITALIA A TUTTO IL MONDO LE DONNE IMPUGNANO L’ARMA DELLO SCIOPERO DELLE DONNE PER COMBATTERE QUESTA SOCIETA’ CAPITALISTA, IMPERIALISTA, PATRIARCALE

Le scintille dello “sciopero delle donne, accese in Italia negli ultimi tre anni dal Movimento femminista proletario rivoluzionario – PCm, in questo 8 Marzo si stanno trasformando in un incendio. In Italia, in tanti paesi europei, negli Usa, e in più di 40 paesi nel mondo, in tanti paesi oppressi dall'imperialismo, centinaia di migliaia di donne scenderanno in sciopero.
Lo sciopero delle donne è oggi l'arma fondamentale nella marcia rivoluzionaria delle donne per “bruciare” fino alle radici questo putrido sistema sociale capitalistico, imperialista e patriarcale, causa di ogni oppressione e violenza contro la maggioranza delle donne. E' soprattutto l'arma strategica delle proletarie per portare i propri contenuti classisti e combattivi e la propria autonomia dal femminismo borghese e piccolo borghese, nella lotta generale delle donne.
Le donne proletarie, le lavoratrici, le donne più oppresse e sfruttate, più povere, che sono la maggioranza nel nostro paese così come a livello mondiale, hanno non una ma mille catene da spezzare, e per questo non vogliono migliorare questo sistema borghese di oppressione, non accettano che esso sia inevitabile e insuperabile, ma lottano duramente per rovesciarlo.

Questo sciopero nasce contro il frutto più marcio di questa società capitalista e imperialista in putrefazione, la violenza sessuale, gli stupri fino a femminicidi degli “uomini che odiano le donne” perpetrati soprattutto nella "sacra famiglia", ma si estende alla lotta contro la guerra generale, sistemica, portata avanti dai padroni, dai loro governi, dagli Stati borghesi, verso tutta la condizione delle donne, di peggioramento delle condizioni di vita sul lavoro e in casa, di discriminazioni, di smantellamento di diritti conquistati con grandi battaglie, come l'aborto. Ogni attacco poi sempre più oggi si accompagna ad un azione aperta di repressione contro le lotte delle donne, le donne che comunque si ribellano, contro le immigrate, le prostitute, ecc. repressione che si accompagna a razzismo, sessismo, fino a molestie sessuali e stupri da parte delle forze dell'ordine.
Attacchi che, nella fase di crisi profonda del sistema sociale dominante, ogni giorno alimentano insieme un humus sociale, ideologico da moderno medioevo che avanza nei paesi imperialisti, e in forme anche di nuove tenebrose spire di oppressione feudale nei paesi oppressi dall'imperialismo. Un clima di rapida marcia verso un moderno fascismo che oggi si concentra nel volto più becero e nero di Trump negli USA.

Lo Sciopero delle Donne, che intreccia in tutte le sue istanze la lotta come donne alla lotta di classe, è un’arma non solo pratica ma anche culturale, ideologica, per una trasformazione negli insiemi dei movimenti di lotta, sindacali, sociali, tra gli stessi proletari, all'interno delle stesse organizzazioni rivoluzionarie.

Il femminismo proletario rivoluzionario nell'8 marzo, e oltre, pone chiaramente sul tappeto la questione che ci vuole una società totalmente diversa, una società socialista in cui le donne sono parte del potere proletario, verso il comunismo, per una vera liberazione delle donne. Questa società è il frutto della rivoluzione, in cui le proletarie siano la marcia in più, in prima fila nel movimento generale delle donne, per abbattere questo sistema borghese.

Per questo, il femminismo proletario rivoluzionario, raccogliendo il grande esempio del movimento delle donne durante la Rivoluzione culturale proletaria in Cina e l'esempio attuale delle compagne rivoluzionarie in prima fila nelle guerre popolari, alza la bandiera della concezione e pratica della “rivoluzione nella rivoluzione” perché “la nostra vita deve cambiare davvero”.

Oggi a 50 anni dalla Grande rivoluzione culturale cinese in cui milioni di donne diedero l'”assalto al cielo”, e a 100 anni dalla Rivoluzione d'Ottobre, i cui prodromi furono proprio nelle grandi manifestazioni delle donne contro lo Zar dell'8 marzo del '17 - fondamentali tappe dell'umanità, riaffermiamo in questo 8 marzo che le donne devono prendere direttamente nelle loro mani la lotta rivoluzionaria per trasformare terra e cielo, per distruggere ogni pratica e ideologia di oppressione. Le donne – come diceva Mao Tse tung - “sono la metà del cielo, e se lo devono conquistare”!

Per questo, nell'8 marzo la nostra vicinanza è alle donne combattenti, comuniste rivoluzionarie che nelle guerre popolari combattono e danno il loro contributo di sangue alla rivoluzione di nuova democrazia in marcia verso il socialismo, fondamentale per realizzare la loro emancipazione e liberazione. Così come siamo vicine alle donne che dalla Palestina a Rojava assumono un ruolo di prima fila, anche quando non ispirate dalla scienza rivoluzionaria del mlm, per combattere i regimi reazionari e le forze reazionarie, entrambe al servizio dell'imperialismo, che vogliono schiacciarle.

In particolare portiamo con forza il nostro sostegno alle compagne indiane del PCIM che, in uno dei più grandi continenti del mondo, nel cuore della contraddizione tra imperialismo e popoli oppressi, stanno rendendo viva la forza delle donne su tutti i terreni, e portano un contributo a tutte le donne del mondo, come già era avvenuto in Perù, in Nepal e come avviene oggi anche in Turchia/Nord Kurdistan.


VIVA L’8 MARZO ROSSO E PROLETARIO!
VIVA LO SCIOPERO DELLE DONNE!
VIVA IL FEMMINISMO PROLETARIO RIVOLUZIONARIO!
VIVA LA LOTTA DELLE DONNE IN TUTTO IL MONDO COME FORZA PODEROSA PER LA RIVOLUZIONE!

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario

8 marzo 2017

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