23/11/15

"Sei brutta, mi rovini la giornata", e arriva pure il licenziamento

I soprusi per le donne che lavorano non finiscono mai, e la razza dei padroni è sempre più schifosa. Contro la doppia oppressione dobbiamo lottare!

"Sei brutta, non voglio vederti, mi rovini la giornata". E' la storia di una donna friulana-operaia specializzata, vessata dal titolare dell'azienda per ragioni estetiche. Al culmine, si legge sul sito della Provincia di Udine, è arrivato il licenziamento attraverso l'escamotage della soppressione del posto di lavoro.
La signora ha denunciato tutto al punto Sos Antimobbing della Provincia e l'equipe, che comprende vari esperti (psicologo, avvocato, medico del lavoro, medico legale, psichiatra) e offre supporto gratuito a lavoratori e lavoratrici vittime di molestie sul lavoro, ha intrapreso un percorso che ha portato ad avviare una causa civile per l'impugnazione del licenziamento.
Ma questo è solo uno dei casi affrontati negli ultimi mesi dallo sportello: le difficoltà per le donne, in termini di discriminazioni e vessazioni sui luoghi di lavoro, sono molte. Non si tratta di violenze fisiche ma di discriminazioni di genere messe in atto con diverse azioni vessatorie.
L'avvocato Teresa Dennetta, nel corso del convegno 'Il posto di lavoro: opportunità o soprusi?' organizzato dalla Provincia di Udine e dalla Commissione provinciale pari opportunità presieduta da Maura Pontoni in occasione della 'Giornata internazionale contro la violenza sulle donne', ha raccontato anche altre storie. Come quella di una donna che per aver rifiutato le attenzioni di un collega, in un contesto prettamente maschile, si è vista ostacolata nell'attività lavorativa attraverso volute alterazioni nella comunicazione delle consegne, situazione che l'ha portata all'emarginazione da parte anche degli altri colleghi.
"Riceviamo con frequenza - ha aggiunto Dennetta - anche segnalazioni di pacche sul sedere alle lavoratrici da parte del datore di lavoro".

Nessun commento: