16/10/15

Solidarietà alle operaie della Sata di Melfi

Le lavoratrici, operaie, disoccupate del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, danno tutto il loro sostegno alle operaie della Sata di Melfi nella loro battaglia di dignità, contro le "tute bianche" e l'insieme delle condizioni di lavoro che penalizzano e offendono ancor di più le donne.
Con il primo, storico sciopero delle donne del 25 novembre 2013 abbiamo acceso una scintilla ed è importante adesso che siano proprio le operaie di Melfi ad alimentarla, verso un secondo sciopero delle donne. Perché le operaie di Melfi stanno oggi diventando il simbolo del pesante attacco padronale che intreccia strettamente e inevitabilmente oppressione di classe e di genere.
Ma le operaie di Melfi sono anche un esempio di coraggio e autodeterminazione e vogliamo che in questo secondo sciopero delle donne, la loro condizione, la loro forte denuncia siano al centro, siano un riferimento e un esempio della necessità che le donne operaie siano in prima fila contro i padroni e il governo fascisti e maschilisti.

MFPR

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Le operaie di Melfi hanno raccolto centinaia di firme per chiedere alla direzione aziendale di cambiare le tute bianche e sostituirle con quelle classiche di colore scuro. Il problema è che durante il ciclo, lavorando in condizioni di totale disagio dal punto di vista sia delle posizioni che della possibilità di fermarsi, capita che la tuta si sporchi. Leggi l’articolo su Repubblica Fermo restando ogni giusta rivendicazione su migliori condizioni di lavoro, è un fatto semplicemente di dignità! Alla valanga di firme che sono state raccolte, su iniziativa delle nostre compagne, l’azienda ha risposto in un modo che ha del ridicolo. Le tute restano bianche (perchè cambiarle costa troppo!), ma alle donne che hanno il ciclo verrà data una culotte! Non è uno scherzo! Farebbe sorridere, se non fosse una agghiacciante offesa al corpo e alla dignità di centinaia di operaie! Giustamente le promotrici dell’iniziativa hanno criticato la soluzione dell’azienda e vanno avanti nella loro protesta. A breve pubblicheremo una loro nota. Intanto, va a loro e a tutte le operaie di Melfi e degli altri stabilimenti la nostra solidarietà, ringraziandole perché stanno dando a tutte e a tutti una bella prova di autodeterminazione. Andate avanti e sappiate che sosterremo ogni iniziativa che voi deciderete di prendere su questa vicenda.

PS: Marchionne non faccia finta di non sapere che nei suoi stabilimenti donne e uomini lavorano in condizioni pessime e la smetta di mascherarli da sale operatorie a buon uso di spot televisivi!
 

Eliana Como

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