02/04/15

Onore alla compagna Elif Sultan Kalsen

Turchia - il regime fascista di Erdogan attacca GRUP YORUM nella caccia alle streghe, dopo l'attacco dei rivoluzionari turchi. Mentre in diversi quartieri popolari di Istanbul e di altre città continuano ormai ininterrotti gli scontri tra manifestanti e forze di sicurezza, il regime di Erdogan ha scatenato una nuova ondata repressiva... ieri è morta Elif Sultan Kalsen, una militante 28enne del Dhkpc.
La compagna Elif Sultan Kalsen, caduta durante l'azione
Il Dhkpc ha affermato in un comunicato di rivendicazione dell’attacco di ieri e di alcuni dei mesi scorsi contro obiettivi governativi di voler vendicare Berkin Elvan, il ragazzino morto dopo 269 giorni di coma nel marzo del 2014 a causa delle ferite alla testa di un candelotto lacrimogeno sparato dalla polizia ad altezza d’uomo contro una delle manifestazioni antigovernative del giugno del 2013.
Il Dhkpc ha rivendicato anche i colpi di mitra sparati contro una pattuglia della polizia di guardia davanti ad un ufficio del partito di governo Akp a Sütlüce, nel centralissimo quartiere di Beyoglu ad Istanbul.
Almeno dieci persone sono state arrestate nel quartiere di Okmeydani, ad Istanbul, occupato all’alba da decine di blindati e centinaia di agenti in assetto antisommossa.
In manette nel combattivo quartiere sono finiti anche alcuni componenti della band musicale Grup Yorum, presa di mira più volte negli ultimi anni dalle repressione. Due centri culturali sono stati perquisiti dalla polizia che ieri aveva fatto irruzione nella facoltà di giurisprudenza dell'università di Istanbul, arrestando 26 tra studenti e studentesse, accusandoli di aver esposto su un muro la fotografia di uno dei due militanti del Dhkpc autori del sequestro del giudice. Ieri altre 32 persone erano state arrestate in diverse città del paese con l’accusa di far parte o di sostenere il movimento comunista clandestino.


Oggi un gruppo di estremisti di destra ha assalito la famiglia di Safak Yayla durante i funerali del militante comunista ucciso martedì nel palazzo di giustizia di Istanbul, organizzati a Giresun, nel nord della Turchia. Ieri le forze di sicurezza hanno impedito che nel quartiere di Gazi si tenesse un omaggio alle spoglie di Safak Yayla e di Bahtiyar Doğruyol.

L'ufficio del procuratore capo di Istanbul e il Dipartimento di polizia contro il terrorismo e il crimine organizzato hanno ufficialmente messo sotto inchiesta i quotidiani Hürriyet, Cumhuriyet, Posta e Bugün per "propaganda di organizzazione terroristica".
Ieri i giornalisti di 13 media, tra cui Hürriyet, Radikal, Zaman, Taraf, Bugun, Sozcu e le tv CNN Türk e Kanal D (tutte testate critiche nei confronti del governo) si sono visti negare l'accesso alla conferenza stampa e ai funerali di Kiraz presso la moschea di Eyüp Sultan. E' stato lo stesso premier Ahmet Davutoglu ad annunciare di aver dato istruzioni per negare gli accrediti. "Mentre un gran numero di media hanno condiviso con discrezione il dolore della famiglia Kiraz, alcuni di loro hanno dimostrato scortesia, pubblicando la foto dell'ostaggio. Ho dato io istruzioni sugli accrediti. Sono pronto ad affrontare ogni critica. Ho chiesto loro molte volte di stare attenti, ma non vedo alcuna sensibilità umanitaria quando leggo i giornali" ha affermato Davutoglu, aggiungendo che è pronto a rifarlo.

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