09/01/15

Francesco Tuccia, le donne non dimenticano e non perdonano la feccia come te!


Condannato a 7 anni e 8 mesi di reclusione per violenza sessuale e lesioni. La Terza sezione penale della Cassazione ha confermato la condanna nei confronti dell'ex militare Francesco Tuccia che nel febbraio 2011 aveva ridotto in fin di vita una studentessa fuori da una discoteca vicino l'Aquila. La Suprema Corte ha ridotto di 4 mesi la condanna d'appello per effetto della continuazione dei reati. «Il verdetto d'appello ha tenuto», ha commentato soddisfatto il pg Pietro Gaeta.
«Anche se bisogna aspettare il deposito delle motivazioni di questa decisione, credo che questo lieve ritocco di pena sia solo un aggiustamento tecnico effetto della continuazione dei reati che non sono stati considerati come commessi in concorso», ha spiegato il pg Gaeta dopo la lettura del verdetto.
«La cosa importante è che in questa vicenda così drammatica sia stata confermata in pieno tutta la ricostruzione fatta dai giudici di primo e secondo grado per quanto riguarda la condotta e la qualificazione del reato. Per questo mi sembra un'ottima conferma», ha sottolineato infine Gaeta. Il collegio della Terza sezione penale è stato presieduto da Claudia Squassoni. La difesa di Tuccia aveva fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila emessa il 6 dicembre 2013 con la quale era stata riconosciuta anche l'aggravante della crudeltà.  

Quindi la condanna per violenza sessuale è rimasta (circa 6 anni)
Un anno e 8 mesi sarebbero per l'aggravante di crudeltà e sevizie e lesioni colpose.
Totale 7 anni e 8 mesi, di cui il Tuccia ne ha "scontati" (ai domiciliari e con permesso senza restrizioni) quasi 3 e gliene restano 4 e 8 mesi, ma per ogni anno di condanna, c'è uno sconto di pena di 3 mesi. Quindi in finale, Tuccia di carcere si farà sì e no 2 anni e 6 mesi!

Per questo, al di là della soddisfazione espressa dal pm e dai legali di Rosa, per il fatto che è stato respinto l'appello dello stupratore, resta il nostro giudizio espresso al momento della condanna da parte del Tribunale di L'Aquila: una sentenza mite e vergognosa a fronte di uno stupro efferato e di un tentato omicidio.


Continueremo a lottare senza tregua contro questo sistema marcio e assassino, nella convinzione della necessità ineludibile della rivoluzione, che dovrà essere imprescendibilmente femminista e antisessista! 

I media poi non si sono minimamente preoccupati di sapere cosa ne pensasse di questa vicenda l'altra metà del cielo:

L'8 dicembre a Roma, davanti la corte di Cassazione, un centinaio di donne hanno manifestato la loro solidarietà a Rosa, con i loro corpi, la loro rabbia, la loro passione, i loro striscioni, la loro voce. Molte di Tivoli, dell'associazione 8 marzo 2012, numerose compagne femministe e lesbiche di Roma, donne del centro donna-Lisa, del centro antiviolenza e del collettivo fuori genere di L'Aquila, compagne di Pescara del collettivo Antigone.

A metà mattinata, mentre gran parte delle donne sono salite in Tribunale e altre di Roma, dopo un brevissimo megafonaggio, sono andate via per azioni e volantinaggi in altre zone (qui l'audio del mfla), noi compagne del MFPR siamo rimaste in presidio per portare la solidarietà a Rosa delle donne e compagne di Milano, Palermo, Taranto, Bologna, L'Aquila, Roma.


Abbiamo volantinato e spiegato le motivazioni del presidio: tanti e soprattutto le donne sono rimasti colpiti della violenza accaduta e hanno augurato una pena esemplare a Tuccia. Così non è stato, ma ne eravamo pienamente consapevoli: non abbiamo alcuna fiducia nella giustizia borghese, ma continuiamo a lottare perché non abbiamo altra scelta, perchè, come abbiamo scritto nel nostro volantino, "vogliamo una condanna esemplare dello stupratore! come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza sessuale, una lotta che non può che essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi! Perché non debba più accadere che le donne debbano dire: “sono stata violentata e uccisa una seconda volta dalle sentenze pro-stupratori e quelli che hanno stuprato o ucciso sono protetti da questa società”

FRANCESCO TUCCIA NON LO DIMENTICARE
LA FURIA DELLE DONNE DOVRAI SCONTARE!!!

Movimento femminista proletario rivoluzionario 

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