14/06/14

ingiustizia è fatta|

Ieri 13 Giugno alle 19 dopo 7 interminabili anni si è concluso a Taranto il secondo processo per stupro di Carmela, la ragazzina suicidata ad appena 13 anni, stuprata 2 volte da 6 uomini - di cui 3 minorenni all'epoca dei fatti, che con una sentenza oscena di messa in prova ai servizi sociali, non hanno fatto neanche un giorno di carcere e sono liberi.
Ieri la sentenza riguardava i tre uomini adulti. Filippo Landro e Salvatore Costanzo sono stati condannati rispettivamente a 9 anni e 6 mesi e 10 anni - il PM aveva chiesto per entrambi 7 anni; invece il terzo, Massimo Carnevale, è stato assolto con formula dubitativa.
Ma c'è poco da avere dubbi! Nelle passate udienze, proprio lui, "disturbato" dalle presenza di donne del Mfpr di Taranto che da 7 anni chiedono giustizia e verità, insieme al padre di Carmela, aveva tentato di far spostare il processo e recentemente il suo legale ha denunciato le esponenti del MFPR per le loro iniziative sotto il tribunale (per cui è tuttora in corso un'inchiesta).

Noi donne dell MFPR ieri siamo state tutto il giorno in presidio al Tribunale, scontrandoci anche con l'avvocato di Carnevale e attaccando pubblicamente lo stesso stupratore che si è dovuto far difendere da poliziotti e carabinieri. 
Noi riteniamo vergognosa questa assoluzione, vergognoso l'atteggiamento degli avvocati.
Rispetto alle sentenze di condanne, pur valutando positivamente che il giudice ha dato più anni di quelli chiesti dal PM, come sempre anche queste condanne risultano assolutamente inadeguate, sproporzionate, gridano "ingiustizia!" rispetto alla distruzione di una vita che lo stupro provoca e ha provocato nel caso di Carmela fino alla morte.
La Magistratura in tutti questi lunghi anni ha mostrato ampiamente la sua funzione di rotella della società borghese, maschilista, di classe, basata su un'ingiustizia sistemica, in particolare quando si tratta di stupri, violenze, uccisioni contro le donne; una magistratura che fa essa stessa violenza, che fa passare le donne, ragazzine da vittime a "provocatrici di stupro", che anche quando cerca di fare un processo normale, tratta questi gravi reati contro le donne, che "uccidono" sia fisicamente che moralmente, al pari di un processo per lesioni... 
Nello stesso tempo, le responsabilità del suicidio di Carmela sono da ricercare anche nelle Istituzioni (forze dell'ordine, tribunale dei minori, servizi sociali, comunità); come abbiamo denunciato fin dall'inizio: "Carmela, stuprata dagli uomini, uccisa dallo Stato". Queste Istituzioni invece di aiutarla l'hanno colpevolizzata, strappata alla famiglia e rinchiusa in una casa famiglia dove veniva imbottita di psicofarmaci. In questo senso questa vicenda resta esemplare e la necessaria lotta contro le Istituzioni, contro questo Stato, non si può "archiviare" con la fine di un processo.

Resta il fatto bello, positivo la battaglia fatta per Carmela, resta e va avanti la nostra lotta per intrecciare la battaglia contro stupri e femminicidi alla lotta contro l'insieme delle oppressioni, doppio sfruttamento, discriminazioni, condizioni di vita che le donne a Taranto e dovunque subiscono. 
Senza questa battaglia, portata avanti ininterrottamente - purtroppo nel silenzio, nell'indifferenza, al massimo nella "pietas" intorno - Carmela sarebbe "scomparsa". E INVECE CONTINUA E CONTINUERA' A VIVERE!

Fiorella Masci  Movimento femminista proletario rivoluzionario.

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