21/02/14

Contro la globalizzazione della repressione e i governi assassini: solidarietà alle Pussy Riot!

Sochi 2014: Pussy Riot frustate da guardie cosacche in un ristorante

Aggressione alle Pussy Riot a Sochi. Una dozzina di membri della milizia cosacca, utilizzata dalle autorità locali per sorvegliare le strade, ha attaccato a colpi di frusta sei componenti della punk band, cinque donne e un uomo, mentre il gruppo teneva una performance in un ristorante alla periferia della città sede dei Giochi. La band si era presentata nel locale indossando maschere da sci e abiti coloratissimi, ma ad accoglierla ha trovato i cosacchi, che le hanno impedito di suonare spaccando le chitarre. Il tafferuglio è durato meno di cinque minuti, durante i quali la leader Nadezhda Tolokonnikova è stata frustata mentre era a terra e l'unico componente maschile del collettivo è stato sbattuto a terra e si è ritrovato col volto insanguinato. La polizia sta interrogando testimoni, nessuno è stato arrestato. 


Ieri, Tolokonnikova e Maria Alekhina erano state fermate sempre a Sochi, ma non arrestate, con l'accusa di furto in un albergo. La punk band auspicava il boicottaggio delle Olimpiadi sostenendo anche che l'arrivo a Sochi sarebbe stato, da parte dei leader mondiali, una tacita approvazione delle politiche del presidente russo Putin. Le milizie cosacche sono utilizzate dall'anno scorso come forza di polizia ausiliare con compiti di pattugliamento delle strade nella provincia di Krasnodar, che comprende anche il territorio di Sochi. La storia dei cosacchi in Russia risale fino al 15esimo secolo: hanno servito nella cavalleria zarista come guardie di frontiera e poi sono spariti di fatto sotto il comunismo, ma sono tornati ora soprattutto nelle regioni meridionali della Federazione.
(19 febbraio 2014)

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