24/11/13

Comunicato delle Lavoratrici SLAI Cobas per il sindacato di classe –Policlinico- Palermo

E’ORA, E’ ORA DI LOTTARE,
LA FURIA DELLE DONNE BISOGNA SCATENARE!!!

Domani, 25 novembre 2013,
sarà  un grande e storico giorno per le donne, e non solo…

Un passo decisamente importante, che traccia un sentiero luminoso…  nella lotta di classe e di genere nel nostro Paese,
che vede le donne, a cominciare da quelle proletarie, come
 forza poderosa e trainante della rivoluzione!

Finalmente domani avrà luogo lo SCIOPERO GENERALE NAZIONALE DELLE DONNE, contro il femminicidio, gli stupri, l’oppressione familiare e sociale delle donne, ma anche contro  l’attacco all’insieme delle loro condizioni di vita e di lavoro, da parte di Stato, governi, padroni, partiti, Chiesa, sindacati di regime.  
Sciopero proclamato dallo SLAI Cobas per il sindacato di classe, a cui sono state chiamate operaie, lavoratrici/precarie/disoccupate/studentesse/giovani/pensionate, organizzazioni femministe e rivoluzionarie, sindacati di base, cgil e fiom.
Al di là dei numeri, delle donne che vi parteciperanno, non vi è alcun dubbio che si tratti di  un evento storico,  che parte dalle donne,  ma che  riguarda tutti e tutto.  Si tratta di uno SCIOPERO POLITICO, perché mette in discussione l’intera società,  il sistema  in cui ci costringono a “vivere”, che alimenta la cultura dello stupro e della violenza sulle donne, considerate essenzialmente incubatrici, oggetto di piacere sessuale e proprietà degli uomini. Un sistema  che è la causa di fondo, strutturale, del clima sociale e ideologico da MODERNO MEDIOEVO, in cui maturano femminicidi e violenza di ogni genere, sessuale, fisica, psicologica, morale, contro l’universo femminile.
Uno SCIOPERO TOTALE DELLE DONNE che mette in discussione Stato, governi,padroni,  partiti, Chiesa, sindacati di regime, tutti direttamente complici dello stato di cose presenti, del  massacro e della doppia oppressione delle donne, così come del peggioramento della loro intera condizione. Uno SCIOPERO che mette in discussione finanche i rapporti sociali, familiari, le relazioni uomo-donna, che indica e pone la necessità del rovesciamento del sistema, della società, perché TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!

Si tratta di un segnale forte e dirompente, di rottura, anche contro l’ideologia e la pratica delle femministe borghesi e piccolo borghesi, delle “filosofe”aduse alle elucubrazioni mentali; di quei movimenti e organizzazioni di donne, che se la cantano e suonano da sole, che riducono la loro attività alla lettura di poesie scritte dalle donne;  di donne  che passano il loro tempo tra un convegno e l’altro,  tra una riunione e l’altra con le istituzioni; di quelle donne in carriera, all’interno e fuori dai partiti istituzionali e nei sindacati confederali, che  in tutti questi anni hanno continuato a farsi i fatti loro, a coltivare il proprio orticello, sostenendo Stato, governi, partiti, della macelleria sociale -che ha colpito soprattutto e doppiamente le donne-  pur di continuare a mantenere il proprio posto al sole. Donne che si sono ben guardate, a cominciare dalla Camusso, dall’aderire, appoggiare e sostenere lo SCIOPERO DELLE DONNE.
Questo fatto dimostra ancora una volta, come, purtroppo,  non tutte le donne hanno gli stessi interessi; come giustamente affermava Mariategui, “ Le donne, come gli uomini, sono reazionarie, centriste e rivoluzionarie. Non possono, di conseguenza, combattere la stessa battaglia. Attualmente nel panorama umano, la classe distingue più che il sesso”.  
Queste donne, a partire proprio dalla Camusso, che dirige un’O.S., sempre più filoistituzionale e filopadronale, e che oramai da decenni svende  diritti e dignità delle lavoratrici e dei lavoratori, rendendoli subalternie/subalterni ai profitti padronali ed aziendali, sono DELETEIE E REAZIONARIE. Queste “egregie signore”, anziché SCATENARE  LA FURIA E LA RIBELLIONE DELLE DONNE, delle lavoratrici, cercano di frenarle, di imbrigliarle, raccontando loro la vecchia e putrida favola di possibili soluzioni all’interno di questo stesso barbaro sistema, di possibili riconoscimenti da parte di questo Stato, che per sua natura, non può dare.
Queste donne, così come gli uomini reazionari, sono da ostacolo e pertanto vanno spazzate via dalla faccia della terra. La lotta per la liberazione e l’autodeterminazione delle donne non può fare sconti a nessuno e a nessuna!
Non può fare sconti neppure a quelle femministe del movimento delle donne, che si lamentano, si lamentano,  ma che poi, invece di favorire e partecipare allo SCIOPERO DELLE DONNE, nei fatti, stanno cercando di boicottarlo.
Non può fare sconti nemmeno a quelle organizzazioni sindacali di base che cercano di ostacolare la partecipazione delle lavoratrici a questo importante evento storico.
E non può fare sconti di certo  alle organizzazioni rivoluzionarie e comuniste, che preferiscono continuare a vedere le compagne solo come “angeli del ciclostile”, considerando la questione femminile e la lotta delle donne per la loro liberazione, un’appendice della lotta di classe, così come negli anni ’70. 
Se l’acuirsi della lotta di classe negli anni ’60 e ’70, ha dato un maggiore impulso allo sviluppo del movimento femminista e delle donne, l’avanzata del MODERNO FASCISMO dell’ultimo ventennio, e l’acutizzarsi della crisi in corso,che hanno portato ad un MODERNO MEDIOEVO, ad una guerra costante contro di esse, hanno posto le basi per una lotta a tutto campo, a 360 gradi delle donne, e richiedono non solo la rivoluzione, il rovesciamento del sistema, ma anche la rivoluzione nella rivoluzione, per trasformare radicalmente la società e i rapporti umani, le relazioni familiari e uomo/donna.
Le lotte delle operaie, delle lavoratrici, delle precarie, delle disoccupate, delle studentesse, delle giovani, dal sud al nord del Paese, soprattutto in questi ultimi anni, le importanti lotte portate avanti dalle lavoratrici/precarie/disoccupate, dello SLAI Cobas per il sindacato di classe, anche in questo mese di preparazione dello sciopero,  e delle compagne e giovani del MFPR, ultime quella del 6 luglio e del 18 e 19 ottobre, a Roma, nonché le tante adesioni allo SCIOPERO DELLE DONNE di operaie di fabbriche, di lavoratrici della sanità, della scuola, del comune, di precarie, di disoccupate, di studentesse, di giovani, di casalinghe, ma anche di giornaliste e avvocatesse,  di tante città d’Italia, sono indice che “la misura è colma”e  che NON SI PUO’ CONTINUARE A FAR FINTA DI NIENTE,  NON SI PUO’ CONTINUARE A NON FAR NIENTE!
Compagne, lavoratrici, precarie,disoccupate, studentesse, giovani, pensionate, è giunta l’ora di fare sentire tutte insieme forte la nostra voce, di prendere il bastone e tirare fuoti i denti… 
                 
CHE LA FESTA COMINCI….

Contro il massacro,  gli stupri e la violenza fisica, psicologica e morale contro le donne!
Contro stato, padroni, governi, che odiano le donne e che ci tolgono diritti, lavoro e ci precarizzano e avvelenano la vita!  Contro chi legifera sui nostri corpi! Contro lo sfruttamento, le discriminazioni, le ritorsioni, le molestie, di padroni e dirigenti!   Contro chi ci vuole serve e remissive! Contro l’oppressione familiare!

Per la libertà, l’autodeterminazione, la liberazione delle donne; per  il lavoro e i servizi sociali,  per una vita dignitosa.  Per una trasformazione radicale della società, per una società  a misura di donna, perché solo in una società a misura di donna vi potranno essere RAPPORTI UMANI e le donne potranno essere finalmente  considerate persone e non pezzi di carne…, incubatrici, bambole  e serve .  E  gli uomini saranno liberati anche dalle catene del maschilismo e della misoginia, dal bestialismo, di cui il sistema capitalistico ha via via impregnato anche  gli uomini di “buona volontà”.


Lavoratrici SLAI Cobas per il sindacato di classe –Policlinico
24.11.2013

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