09/09/13

Diana la cazadora de choferes

L'articolo è del 31 agosto, qui pubblichiamo la sua traduzione in italiano.
W le donne di Juarez!

In Messico una serial killer bionda uccide chi stupra le operaie

In Messico una serial killer bionda uccide chi stupra le operaie
Una storia incredibile, in Messico è entrata in azione Diana la cacciatrice di autisti. Ne ha uccisi due e in una lettera al giornale di Ciudad Juarez spiega la sua linea...

La rivendicazione è arrivata al giornale messicano La Polaka. C'è in giro una serial killer bionda che agisce a Ciutad Juárez, al confine con gli Stati Uniti, armata di pistola e con un nome di battaglia che è tutto un programma: Diana La Cazadora de Choferes (Diana la vendicatrice di autisti).

Questa la storia. La cittadina messicana è nota come capitale mondiale dei femminicidi. Le operaie che lavorano nelle maquilas, le manifatture, sono costrette ad attraversare luoghi poco battuti e pericolosi visto che gli stabilimenti sono nel deserto. Spesso sono vittime di stupri e omicidi. Gli autisti degli autobus notturni sono tra i più accusati delle violenze sessuali. Il 28 agosto scorso una giustiziera bionda e in gonnella scura è salita a bordo di una corriera pubblica con una pistola in mano e ha ammazzato il conducente, Roberto Flores Carrera di 45 anni, con un solo colpo alla testa. Il giorno successivo la stessa donna ha ripetuto l'azione sparando a Freddy Zarate, anche lui di 45 anni e autista.

Questo il messaggio mandato al giornale di Juarez da Diana La Cazadora de Choferes: "Pensano che poiché siamo donne siamo deboli e abbiamo bisogno di lavorare fino a tarda notte per mantenere le nostre famiglie non possiamo far altro che tacere questi atti che ci riempiono di rabbia; le mie compagne hanno sofferto in silenzio, ma non possiamo tacere di più, siamo state vittime di violenze sessuali da parte dei conducenti che coprono il turno di notte qui a Juárez e nessuno difende o fa nulla per proteggerci, quindi io sono uno strumento per vendicare diverse donne che apparentemente sono deboli per la società, ma non lo sono veramente, noi siamo coraggiose e noi ci faremo rispettare per mano nostra. Le donne di Juarez sono forti".

Qui c'è la sua rivendicazione:

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