02/11/12

lavoratrici Triumph... un forte filo ci unisce quello della lotta


Ciao a voi tutt* voi,
che ci avete supportato facendo girare la lettera  che vi abbiamo inviato alcuni mesi fa, nella quale si denunciava il tentativo della multinazionale svizzera dell’abbigliamento intimo, di liberarsi dei “vecchi” dipendenti trasferendo la sede italiana a 65km da quella attuale.

Vi scrivo per un breve aggiornamento sulla situazione, poiché l’evoluzione della vicenda non è stata documentata. 

Infine, mesi di terrorismo psicologico/”velate” minacce/pressioni in ufficio e in famiglia/ + la prospettiva di 65km A/R tra casa e ufficio, hanno funzionato, e una 20ina di brave impiegate (che negli anni hanno buttato il sangue per l’azienda) si son dimesse “volontariamente” in cambio di 4 soldi e un futuro, è quasi matematico, da disoccupate (o mogli/mamme full-time o badanti per genitori o nonni).

Ricacciate a casa per far spazio a giovani precari interinali. Laureati, svegli e intelligenti _ la Fornero stia tranquilla, qui niente “choosy”_ dal futuro alquanto incerto poiché, allo scadere di ogni mese, non gli è dato sapere se, il mese successivo, avranno ancora modo di mantenersi autonomamente, con tutto quel che ne consegue. 
Ma la nostra storia, anche se non è andata come auspicavamo, non si è ancora conclusa e comunque, non è ancora una sconfitta.
In un buon gruppo di “vecchi” dipendenti, si continua a resistere e si segue l’azienda nella nuova sede a Segrate, decisi nonostante i tanti ostacoli a non mollare. Un mese fa circa, abbiamo eletto una RSU, malgrado svariate difficoltà create ad arte dall’azienda e i tentativi di intralciarne le votazioni. Compresa l’irruzione, stile “padrone delle ferriere”, del capo del personale nel seggio e l’interruzione del voto seguita da una diffida comminata dallo stesso, alla presidente di seggio e alla scrutatrice. 
L’RSU mancava da anni in Triumph, sarà un’altra battaglia ottenerne il riconoscimento da parte dell’azienda e, soprattutto, far sì che la maggioranza dei collegh* capisca che le conquiste non si possono ottenere in altro modo che agendo collettivamente. 

Anche se decimat* teniamo duro, lor signori se ne facciano una ragione, che gli piaccia o no, ABBIAMO BISOGNO DI LAVORARE, UN LAVORO L’ABBIAMO… E LE ELEMOSINE NON CI INTERESSANO!

Grazie ancora a tutt* per la solidarietà a presto (e a disposizione) 

F.M. lavoratrice Triumph 

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non mollare e tenere duro, passo dopo passo  - l'elezione come Rsu alla Triumph  è già un primo passo concreto, per nulla scontato, ottenuto solo con la lotta
Un forte filo ci unisce quello della lotta collettiva contro padroni, governo, sindacati venduti
Saluti di lotta  

Lavoratrici, precarie, disoccupate...Palermo - Taranto  Slai Cobas per il sindacato di classe

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Grazie di tutto carissime compagne...

sembra di essere nell’’800, ma quel che è peggio di allora è che nei decenni scorsi è stata instillata nella maggioranza l’idea dominante che dice che il mondo va così e che noi, “il popolo”, non possiamo fare altro che adeguarci alle imposizioni di chi comanda e che quindi opporsi non serve a nulla perchè il nostro destino sarebbe la sconfitta certa.
Ovviamente mille e mille lotte ogni giorno in Italia e nel mondo ci dicono il contrario, ma la loro eco purtroppo, arriva a poch*. 

Sono comunque fiduciosa che qualcosa presto cambierà e vado avanti a testa alta.

Grazie ancora, vi abbraccio e saluto a pugno chiuso

f.m. lavoratrice Triumph 

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