22/01/12

India... dove le donne non stanno a guardare


Dal 14 al 21 gennaio si è svolta una campagna internazionale a sostegno della guerra popolare in India, indetta in memoria dei compagni Azad e Kishenji, dirigenti maoisti torturati e assassinati dal governo indiano.In queste assemblee è stata molto presente la condizione ma soprattutto il
ruolo delle donne in questa guerra popolare.
Riportiamo su questo dall'assemblea tenutasi a Palermo presso il box 3 del Cua - facoltà di lettere, del Comitato Internazionale a sostegno della guerra popolare in India, l'intervento di una lavoratrice del mfpr:

"...ha ricordato ai presenti che il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, nell'ambito delle iniziative messe in campo nelle diverse città promosse dal movimento femminista proletario rivoluzionario, sul piano internazionale si è voluta dedicare la giornata in
particolare alle donne indiane maoiste contro cui la violenza dello Stato indiano attraverso l'esercito e le forze paramilitari è feroce, la violenza sessuale usata come arma di repressione di stato ma che di contro diventa leva per lo scatenamento della ribellione delle donne contro una pesante condizione di oppressione patriarcale/feudale di lunga durata, in tante si uniscono e aderiscono sempre di più alla guerra popolare.
Il dossier della scrittrice Arundaty Roy riporta in alcuni passi l'esperienza di diverse compagne. La questione delle donne è uno degli elementi fondamentali trattati dal partito comunista indiano maoista, lo sviluppo e il rafforzamento della militanza rivoluzionaria delle donne, l'avanzamento delle compagne, tante sono quadri nell'esercito e all'interno del partito; anche se passi in avanti si devono ancora fare per affermare pienamente il ruolo dirigente delle compagne. La lotta contro l'oppressione feudale/patriarcale/maschilista nelle zone del nuovo potere è concreta e si
afferma sia sul piano pratico che ideologico, così avviene all'interno del partito dove le compagne vengono da lunghi anni di lotta non solo per affermare i loro diritti ma per convicere il partito che l'uguaglianza tra uomini e donne è al centro di un'ideale di società giusta.
L'India insegna che nella lotta rivoluzionaria le donne, le compagne non stanno a guardare ma sono protagoniste in essa stando in prima linea e mettendo già in atto sul campo la "rivoluzione nella rivoluzione". La lotta delle donne indiane ci incoraggia e ci arricchisce nella lotta che
quotidianamente facciamo nel nostro paese come parte del cammino di liberazione della donne nel mondo contro violenza sessuale, uccisioni, doppia oppressione e sfruttamento...".

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